Biografie cristologiche/Premessa: differenze tra le versioni

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Il testo richiama alla mente le leggi naziste, che del resto ne fecero uso strumentale per la propria propaganda antisemita.<ref>E. H. Erikson, ''Il giovane Lutero. Studio storico-psicoanalitico'', Roma, 1967; Thomas Kaufmann, ''Lutero'', trad. di M. Cupellaro, Bologna, 2007; Giorgio Tourn, ''I protestanti. Una rivoluzione'', Claudiana, Torino 1993.</ref> Il Vaticano ha rinnegato l'intolleranza di Torquemada, gran parte delle chiese evangeliche luterane hanno denunciato le invettive antiebraiche di Lutero. Ma la memoria rimane.
 
Sebbene i battesimi forzati,<ref>Cfr. ''int. al.'' il [[w:Caso Edgardo Mortara|Caso Edgardo Mortara]] del 1851.</ref> la calunnia del sangue, i ghetti ed i [[w:pogrom|pogrom]] appoggiati o tacitamente permessi dalla chiesa, siano cose del passato, i loro effetti continuano ad influenzare il dialogo ebraico-cristiano d'oggi. Alcuni ebrei adottano il ruolo della vittima e si aspettano che i cristiani vengano con la coda tra le gambe a chiedere perdono. I sensi di colpa quindi rimpiazzano il dialogo. Ma la vittimizzazione in un periodo della storia non concede ad un dato gruppo la superiorità morale. Se gli ebrei vengono al dialogo con un senso di vittimismo ed i cristiani con un senso di colpa, non si riuscirà mai a combinare niente. La conversazione non può iniziare con pretese o scuse. I cristiani non sono in grado di scusarsi per i peccati del passato: esserne dispiaciuti, questo sì; giurare di non ripeterli, questo sì. Ma un gruppo di cristiani o un solo cristiano non può parlare per tutti i cristiani o per la chiesa universale. L'individuo può solo parlare da individuo. Similmente, l'ebreo non è in grado di accettare il perdono, ancor di meno dare l'assoluzione.<ref>Si veda in questo caso [[w:Simon Wiesenthal|Simon Wiesenthal]], ''The Sunflower'', Schocken, 1976 (tra. ital. ''Il girasole. I limiti del perdono'', Garzanti Libri, 2006).</ref> Tale ruolo spetta alla vittima, o a Dio. Uno viene al tavolo interconfessionale non con sensi di colpa né con pretese di diritto, ma con umiltà ed interesse. La convesazione non sarà tra "chiesa" e "sinagoga", ma tra Moshe e Cristina, tra Rossi Del Frate e Finzi Levita.
 
Inoltre, nessuna tradizione è integra e senza macchia. Passi biblici come quelli di [[w:Deuteronomio|Deuteronomio]] 20:16-18 lasciano esterrefatti:
{{q|Soltanto nelle città di questi popoli che il Signore tuo Dio ti dà in eredità, non lascerai in vita alcun essere che respiri; ma li voterai allo sterminio: cioè gli Hittiti, gli Amorrei, i Cananei, i Perizziti, gli Evei e i Gebusei, come il Signore tuo Dio ti ha comandato di fare, perché essi non v'insegnino a commettere tutti gli abomini che fanno per i loro dei e voi non pecchiate contro il Signore vostro Dio.|Deut. 20:16-18 (CEI)}}
 
Orrenda è anche la descrizione della guerra santa narrata nel [[w:libro di Giosuè|libro di Giosuè]], dove gli Israeliti, catturando la città di Gerico, "votarono allo sterminio tutto ciò che era nella città, passando a fil di spada uomini e donne, fanciulli e vecchi, e persino buoi, pecore e asini" (6:21) Come parimenti repellenti sono le immagini misogine di [[w:Libro di Ezechiele|Ezechiele]]:
{{q|Così dice il Signore Dio: Per le tue ricchezze sperperate, per la tua nudità scoperta nelle prostituzioni con i tuoi amanti e con tutti i tuoi idoli abominevoli, per il sangue dei tuoi figli che hai offerto a loro, ecco, io adunerò da ogni parte tutti i tuoi amanti con i quali sei stata compiacente, coloro che hai amati insieme con coloro che hai odiati, e scoprirò di fronte a loro la tua nudità perché essi la vedano tutta.<br/>
Ti infliggerò la condanna delle adultere e delle sanguinarie e riverserò su di te furore e gelosia.<br/>
Ti abbandonerò nelle loro mani e distruggeranno i tuoi postriboli, demoliranno le tue alture; ti spoglieranno delle tue vesti e ti toglieranno i tuoi splendidi ornamenti: ti lasceranno scoperta e nuda. Poi ecciteranno contro di te la folla, ti lapideranno e ti trafiggeranno con la spada. Incendieranno le tue case e sarà fatta giustizia di te sotto gli occhi di numerose donne: ti farò smettere di prostituirti e non distribuirai più doni. Quando avrò saziato il mio sdegno su di te, la mia gelosia si allontanerà da te; mi calmerò e non mi adirerò più.|Ez. 16:36-42}}
 
L'interpretazione rabbinica e successive interpretazioni ebraiche di questi versetti ne condannano la violenza. Ma i testi rimangono, proprio come la storia delle relazioni tra chiesa e sinagoga non può, e non deve, essere dimenticata. I versetti e il passato devono servire come promemoria del male che gli esseri umani si fanno gli uni contro gli altri a nome della religione.<ref name="Carroll"/><ref name="AntiJu"/>
 
Dopo duemila anni di ignoranza, è giunto il tempo in cui chiesa e sinagoga, ebrei e cristiani, comprendano le loro storie intrecciate, vedano Gesù come un ebreo che ha dato un senso ad altri ebrei in un contesto ebraico, imparino come le due tradizioni ebbero a separarsi, riconoscano come malintesi riguardo a Gesù e all'Ebraismo continuino ancor oggi a fomentare stereotipi negativi e alimentare odio, esplorino come i benefici delle relazioni interconfessionali ottenuti nei trascorsi decenni possano essere coltivati e accresciuti.<ref name="Amy"/>
 
==Note==