Biografie cristologiche/Premessa: differenze tra le versioni

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Nella teologia della liberazione — quella forma di riflessione teologica che tende a porre in evidenza i valori di emancipazione sociale e politica presenti nel messaggio cristiano e proclama che Dio ha "un'opzione preferenziale per i poveri", cercando di mettere i pronunciamenti biblici al servizio di fini politici ed economici <ref name="Libero">Rene Marle, ''Introduzione alla teologia della liberazione'', Morcelliana, Brescia 1991; Giuseppe Montalbano, ''Critica alla dialettica marxiana ed alla teologia della liberazione'', Romano, Palermo 1985; Vittorio Falsina, ''Un nuovo ordine mondiale. Insegnamento sociale della chiesa e teologia della liberazione'', EMI, Bologna 2006.</ref> — Gesù è il pedagogo degli oppressi, il redentore del sottoproletariato, l'eroe delle masse. Il problema non è l'uso di Gesù per fini politici; il materiale biblico è sempre stato usato (e continuerà ad esserlo) per promuovere una società più giusta. Il problema è che il linguaggio della liberazione troppo spesso devia verso declamazioni antiebraiche. Gesù diventa il martire palestinese ancora una volta crocefisso dagli ebrei; è colui che viene ucciso dal "dio patriarcale del giudaismo"; spezza le barriere che "l'Ebraismo" erige tra ebreo e gentile, tra ricco e povero, tra maschio e femmina, tra schiavo e libero e che quindi oggi può liberare tutti. L'intenzione è buona, ma la storia è terribile, e l'impressione data dell'Ebraismo è oscena.<ref name="Amy"/><ref name="Boyarin"/><ref name="Libero"/>
 
Tutto questo materiale biasimevole si origina in gran parte dal fatto che ebrei e cristiani sono disinformati sia della propria storia e sia della storia dell'altro. Il livello di analfabetismo religioso è impressionante. Ebrei e cristiani condividono una storia comune (non sempre piacevole), come due rinomati studiosi — James Carroll e David Klinghoffer — rendono abbondantemente palese nei rispettivi libri di recente pubblicazione.<ref name="Carroll"/> Tuttavia, storia comune non è la stessa cosa di conoscenza comune, e purtroppo l'ignoranza che ebrei e cristiani hanno gli uni degli altri e viceversa, produce risultati infelici.
 
==Cultura==