Biografie cristologiche/Premessa: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 7:
Gesù incontra una donna presso un pozzo e si discute di matrimonio, proprio come il servo di [[w:Abramo|Abramo]] con Rebecca, [[w:Giacobbe|Giacobbe]] e Rachele, [[w:Mosè|Mosè]] e [[w:Sefora|Zippora]]. Gesù è un buon pastore, proprio come [[w:Davide|Davide]]. Gesù si spazientisce coi sacerdoti, proprio come [[w:Amos (Bibbia)|Amos]]. Gesù racconta parabole, proprio come il profeta [[w:Natan|Natan]] ed una quantità di rabbini le cui storie appaiono in [[Antologia ebraica|fonti ebraiche postbibliche]]. Gesù risana e fa rivivere i morti; così fanno anche [[w:Elia|Elia]] ed [[w:Eliseo (profeta)|Eliseo]]. Gesù sopravvive quando i bambini intorno a lui vengono massacrati, proprio come Mosè. Non c'è bisogno di leggere [[w:Vangelo secondo Matteo|Matteo 2-7]] per sapere che il bambino salvato andrà in viaggio verso l'Egitto, guaderà le acque in un'esperienza straordinaria, si confronterà con tentazioni nel deserto, salirà una montagna e produrrà commenti sulla Legge — lo schema è già fornito dallo [[w:Libro dell'Esodo|''Shemot'', il Libro dell'Esodo]].<ref>Per un'analisi esaustiva dei motivi mosaici nel [[w:Vangelo secondo Matteo|Vangelo secondo Matteo]], cfr. Dale C. Allison Jr., ''The New Moses: A Matthean Typology'', Fortress, 1993.</ref>
 
Neanche la croce è strana. La storia somiglia a quella delle morti dei martiri maccabei, la madre ed i suoi sette figli, che vengono celebrati alla festività di [[w:Chanukkah|Chanukkah]] (2 Maccabei 7). Per rendere la connessione ancora più ravvicinata, questi martiri anticipano rivendicazione e risurrezione. Il [[w:Secondo libro dei Maccabei|Secondo libro dei Maccabei]] afferma: "Il re del mondo, dopo che saremo morti per le sue leggi, ci risusciterà a vita nuova ed eterna" (7:9). Scritti da ebrei di lingua greca, i libri dei Maccabei furono conservati dalla chiesa; oggi si ritrovano nelle raccolte note come [[w:Libri deuterocanonici|Scritture deuterocanoniche]] (designazione cattolica) o Aprocrifi dell'Antico Testamento (designazione protestante). Testi ebraici successivi riportano le storie dei Maccabei e la sinagoga continua a celebrare la festa di Chanukkah; sia chiesa che sinagoga commemorano la madre esemplare ed i suoi sette figli. L'ironia è che gli ebrei celebrano la festa di Chanukkah, ma è la chiesa che mantiene le prime testimonianze degli eventi che formano la base della festa stessa.<ref name="Carroll">James Carroll, ''Constantine's Sword: The Church and the Jews: A History'', Houghton Mifflin, 2001; David Klinghoffer, ''Why the Jews Rejected Jesus: The Turning Point in Western History'', Doubleday, 2005, ''passim''.</ref>
 
La descrizione delle sofferenze di Gesù riecheggiano i resoconti della martiriologia di [[w:Yom Kippur|Yom Kippur]], dei rabbini giustiziati durante la [[w:Terza guerra giudaica|seconda rivolta contro Roma (132-135 e.v.)]] Anche loro si confrontarono con la potenza dell'Impero e non vacillarono nella fede. La morte degli innocenti inoltre richiama la memoria della [[w:Olocausto|Shoah]], in cui milioni di ebrei furono sterminati dai nazisti. Gesù si lamenta anche di coloro che vogliono i posti migliori nella sinagoga — quante volte anche noi abbiamo fatto lo stesso, in chiesa, in sinagoga, al ristorante, allo stadio?
 
==Dialogo==
Immaginiamoci un ebreo che legge il Nuovo Testamento.<br/>
Il [[w:Vangelo secondo Matteo|Vangelo di Matteo]] sembra iniziare bene: una genealogia che comprende cinque donne, Tamar, Raab, Rut, Betsabea e Maria. Niente di male. Poi avviene la nascita verginale, arrivano i re magi, la tentazione ed il [[w:Discorso della Montagna|Discorso della Montagna]]. Ma le cose cominciano a complicarsi man mano che si procede nella lettura. Versetti come quelli di Matteo 27:25 — "E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli»" — dove il popolo urla che Gesù deve essere crocifisso ed il suo sangue ricada sugli esecutori, forniscono la motivazione per marchiare tutti gli ebrei di tutti i tempi "uccisori di Cristo" e quindi volerli ammazzare.<ref name="Carroll"/>
 
Il lettore ebreo comincia a preoccuparsi.
 
Il [[w:Vangelo secondo Giovanni|Vangelo di Giovanni]], con il suo uso ripetuto della parola "giudeo", pare una litania dell'odio. I discorsi di Pietro negli [[w:Atti degli Apostoli|Atti]] in merito alla responsabilità dei Giudei per la morte di Gesù (2:23; 4:10)... La dichiarazione di Paolo nella [[w:Lettera ai Romani|Lettera ai Romani]] che i Giudei sono "nemici di Dio" per vantaggio dei Gentili (11:28)... I commenti di [[w:Prima lettera ai Tessalonicesi|1 Tessalonicesi]] che "i Giudei, i quali hanno perfino messo a morte il Signore Gesù e i profeti... e non piacciono a Dio e sono nemici di tutti gli uomini" (2:15). L'elenco continua, e così anche l'angoscia dell'ebreo che legge.<ref name="AntiJu">Krister Stendahl, "Can Christianity Shed Its Anti-Judaism?", ''Brandeis Review'', 1992, p. 27.</ref>
 
Ma il fatidico ebreo non deve concentrarsi solo sull'odio che traspare da queste righe. Amici cristiani lo rassicureranno che al cuore della chiesa sta la grazia e l'amicizia: Gesù era un ebreo che parlava ad altri ebrei, e il suo messaggio basilare era lo stesso identico dell'Ebraismo: "Ama il Signore Dio tuo" e "ama il prossimo tuo come te stesso". E quindi, sebbene il Nuovo Testamento possa essere letto come antiebraico, può ''non'' esser letto in tal modo.
 
A meno che gli ebrei non comprendano le credenze e le pratiche e le storie dei cristiani e a meno che i cristiani non comprendano gli ebrei e l'Ebraismo — mai si raggiungerà quello ''shalom'' ("pace") che tutti i figli di Abramo (inclusi i mussulmani) dichiarano di voler ottenere. La bellezza della tradizione cristiana deve essere riconosciuta, insieme al male che è stato fatto in suo nome, e ai numerosi mezzi con cui i suoi importanti messaggi di giustizia e pace possono essere rinnovati. Un dialogo interconfessionale è essenziale si si devono demolire i pregiudizi che hanno mantenuto sinagoga e chiesa in ostilità, o al meglio in tolleranza, per due millenni.<ref name="AntiJu"/>
 
Ebrei e cristiani possono, e devono, dialogare. Sebbene tutto il dialogo interconfessionale sia sempre educativo e salutare, ebrei e cristiani hanno una quantità di ragioni speciali per farlo. Si dice a volte che l'Ebraismo sia la religione madre e il Cristianesimo la figlia, ma chiesa e sinagoga sono megli visti come prole che litiga per l'eredità dei genitori. Chi sono i veri figli di Abramo e gli eredi dei libri della Bibbia, della Legge e dei Profeti? Chi ha seguito il percorso giusto, e chi se n'è allontanato? I cristiani devono impegnarsi con gli ebrei, poiché gli ebrei sono esplicitamente citati nelle Scritture della chiesa, e quei riferimenti hanno ripercussioni rimarchevoli in tutta la storia, in gran parte cattive ripercussioni. Gli ebrei devono impegnarsi coi cristiani, non solo perché la prima storia della chiesa è anche la storia degli ebrei, ma anche perché la sinagoga e la chiesa si sono sviluppate in dialogo, e dibattito, tra di loro. La rottura tra le due tradizioni non è avvenuta alla croce o alla tomba, ma secoli dopo.<ref name="Carroll"/>
 
==Note==