Identità e letteratura nell'ebraismo del XX secolo/Un nuovo inizio: la letteratura israeliana: differenze tra le versioni

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[[File:Aharon Appelfeld, Aharon Appelfeld, Rencontre et entretien Marc Rettel-003.jpg|thumb|150px|[[w:Aharon Appelfeld|Aharon Appelfeld]] durante una conferenza all'Espace culturel Cité, Lussemburgo, 2014]]
Il romanzo in ebraico divenne alquanto più sperimentale nei tardi anni '60 e negli anni '70. Le storie venivano scritte da svariati punti di vista (come nel caso di [[w:Abraham Yehoshua|Abraham Yehoshua]]), o raccontate da secondi narratori o narratori mascherati (come nel caso di Aharon Megged). L'influenza obliqua di eventi europei trovò espressione negli scritti di '''[[w:Aharon Appelfeld|Aharon Appelfeld]]''' (n. 1932), che riusciva anche ad evocare la decadenza dell'Europa centrale prima della guerra mediante unala descrizione di un luogo di villeggiatura che cerca di ignorare la presenza nazista, nel romanzo ''Badenheim, Ir Nofesh'' (1978).<ref>Trad. ital. ''Badenheim 1939'', Guanda, 2007.</ref> [[w:Yehoshua Kenaz|Yehoshua Kenaz]] (n. 1937) presenta orrori grotteschi in due romanzi ed una novella: alquanto rimossi dal tema politico ufficiale. DanDahn Ben-Amotz (1924 - 1989) scrive un tipo di prosa improvvisata, confessionale, divertente e iconoclasta. La poesia, da quando è iniziata la fase israeliana, a parte quella di Greenberg e N. Alterman, ha generalmente evitato di rivolgersi al pubblico e, seguendo la tradizione anglosassone, ha teso verso il lirico. I racconti e i romanzi di A. Kahana-Carmon sono poetici in questo senso, intensamente personali fino al punto di una comunione mistica o solipsismo.<ref name="IsraLitt"/>
 
Uno degli esperimenti più interessanti nell'ambito del romanzo israeliano è stato ''Zikhron Devarim (La memoria delle cose)''<ref name="Zikhron">[[:en:w:Yaakov Shabtai|Yaakov Shabtai]], ''Zikhron Devarim'' ("La memoria delle cose"), Siman Kriah, 1977; trad. ingl. ''[[:en:w:Past Continuous|Past Continuous]]'', Overlook Press, 1983.</ref> di '''Yaakov Shabtai''' (1934–1981). Il talento dell'autore si evidenzia anche in una precedente raccolta di racconti, ''Hadod Peretz Mamriy (Zio Peretz se ne va)'' (1975 e 1985) e un dramma dal titolo ''Okhlim'', dove riesce a miscelare lo straordinario, il tragico, l'estroso ed il satirico. In ''Zikhron Devarim'' si seguono le vicende e le riflessioni di tre amici, Goldman, Tzazar e Yisrael nel corso di nove mesi tra (come indicano le prime righe) la morte del padre di Goldman e il suicidio dello stesso Goldman.<ref name="Zikhron"/>
 
È veramente raro riscontrare un romanzo comico sulla scena israeliana corrente, ma particolarmente raro è il tipo di romanzo comico che Shabtai ha qui prodotto. Senza fare concessioni al lettore, il romanzo consiste praticamente di un solo lungo paragrafo in un libro di circa trecento pagine. È una sorta di romanzo di coscienza, ma non in un flusso singolo né emanante da un solo riflettore (nel senso di chi riflette). Paragoni sono stati fatti con [[w:Marcel Proust|Proust]] e l<nowiki>'</nowiki>''[[w:Ulisse (Joyce)|Ulisse]]'' di Joyce. Ma qui la narrazione salta costantemente da un personaggio all'altro, con le rispettive storie e sottostorie, dalle loro attività attuali ai loro pensieri e preoccupazioni, alle loro azioni frenetiche o alla loro impotenza, e nel tutto pervade il senso rodente della stranezza della vita e dell'inutilità complessiva. ''Zikhron Devarim'' è un romanzo tragicomico narrato come una sorta di frase inghiottita.<ref name="Zikhron"/>
 
==Galleria di autori israeliani==
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File:Dahn Ben-Amotz.jpg|[[:en:w:Dahn Ben-Amotz|Dahn Ben-Amotz]] in Sdot Yam, 1946
Aharon Appelfeld al Festival della Mente 2009.png|[[w:Aharon Appelfeld|Aharon Appelfeld]] al Festival della Mente, 2009
David Grossman 3.jpg|[[w:David Grossman|David Grossman]], 2010