Identità e letteratura nell'ebraismo del XX secolo/Un nuovo inizio: la letteratura israeliana: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 121:
Cadde non lontano da là,<br/>un po' a nord, vicino Houlayqat.<br/>
 
'''6'''<br/>È questo<br/>il dolore? Non so.<br/>Stavo nel cimitero vestito con<br/>gli indumenti mimetici di un uomo vivo: pantaloni marroni<br/>e una camicia gialla come il sole.<br/>
<br/>[...] <ref>Mentre qui la traduzione dall'ebraico all'inglese è una di quelle ufficiali, pubblicata nel 1986 (rev. 96), quella in italiano è purtroppo, con le debite scuse, estemporanea: eseguita da [[Utente:Monozigote|Monozigote]].</ref>|''Amen'', "Seven Laments for the Fallen" <ref>Amichai usa spesso i giochi di parola: usando parole ebraiche di suono simile, dà significati contorti sottili (e a volte non così sottili). "Seven Laments (Sette Lamenti)" è stato tradotto (e pubblicato) in inglese da Stephen Mitchell e Chana Bloch, quest'ultima che ha trascorso lunghi periodi con Amichai in Israele, elaborando le traduzioni inglesi. Tutta la raccolta ''Amen'' in inglese fu a suo tempo (1977) curata dal poeta [[w:Ted Hughes|Ted Hughes]], ''[[w:Poeta Laureato|Poet Laureate]]'' in Inghilterra dal 1984 fino alla sua morte nel 1998 — cfr. [http://wonderingminstrels.blogspot.co.uk/2002/10/seven-laments-for-war-dead-yehuda.html Traduzione ufficiale in inglese dei "Sette Lamenti"], dalla raccolta ''Amen'' - cfr. ''Selected Poetry of Yehuda Amichai'', raccolta curata e tradotta da Chana Bloch & Stephen Mitchell, Harper & Row, 1986; ediz. riveduta ed espansa, University of California Press, 1996.</ref>|
 
I cimiteri sono a buon mercato; non chiedono troppo.<br/>Anche i cestini sono piccoli, fatti per raccogliere<br/>carta straccia<br/>che avvolgeva i fiori del negozio.<br/>I cimiteri sono una cosa educata e disciplinata.<br/>"Non ti dimenticherò mai", in francese<br/>su una minuscola lapide di ceramica.<br/>Non so chi sia che non dimenticherà mai:<br/>è più anonimo di quello che è morto.<br/>
 
È questo il dolore? Penso di sì.<br/>"Che tu possa trovare consolazione nella costruzione<br/>della patria". Ma per quanto tempo<br/>puoi continuare a costruire la patria<br/>e a non rimanere indietro nella terribile<br/>corsa trilaterale<br/>tra consolazione e costruzione e morte?<br/>
 
Sì tutto ciò è dolore. Ma lascia<br/>che un po' d'amore arda sempre<br/>come una piccola lampada nella stanza di un bimbo che dorme<br/>che gli dia una briciola di sicurezza e amore tranquillo<br/>sebbene non sappia cosa sia la luce<br/>o da dove venga.<br/>
 
'''7'''<br/>Giornata della Memoria per i caduti: vai ad appendere<br/>la sofferenza di tutte le tue perdite—<br/>inclusa una donna che ti ha lasciato—<br/>alla sofferenza di averle perse; vai a mischiare<br/>una sofferenza all'altra, come la storia,<br/>che nel suo modo parsimonioso<br/>ammucchia dolore e festa e sacrificio<br/>in un solo giorno per facile riferimento.<br/>
 
O dolce mondo, zuppo come pane<br/>di dolce latte per il terribile<br/>Dio sdentato. "Dietro tutto questo,<br/>si nasconde una grande felicità". Non serve<br/>piangere dentro e urlare fuori.<br/>Dietro tutto questo una grande felicità potrebbe<br/>nascondersi.<br/>
 
Giornata della Memoria. Sale amaro, vestito come<br/>una bambina con fiori.<br/>Corde vengono tese lungo tutto il percorso<br/>per una parata congiunta: i vivi ed i morti insieme.<br/>Bambini si muovono coi passi del cordoglio altrui<br/>come se camminassero su vetro rotto.<br/>
 
La bocca del flautista rimarrà serrata per molti giorni.<br/>Un soldato morto nuota tra le testoline,<br/>con le bracciate dei morti,<br/>con l'antico errore che i morti fanno<br/>circa il luogo dell'acqua viva.<br/>
 
Una bandiere perde contatto con la realtà e vola via<br/>una vetrina di negozio ornata di bei vestiti per donne<br/>in blu e bianco. E tutto<br/>in tre lingue: ebraico, arabo e morte.<br/>
 
Una grande bestia reale tenta di morire per tutta la notte<br/>[sotto il gelsomino,<br/>con sguardo fisso sul mondo.<br/>Un uomo il cui figlio è morto in guerra<br/>incede per strada<br/>come una donna con un feto morto nel ventre..]<br/>"Dietro tutto questo, si nasconde una grande felicità".<ref>Mentre qui la traduzione dall'ebraico all'inglese è una di quelle ufficiali, pubblicata nel 1986 (rev. 96), quella in italiano è purtroppo, con le debite scuse alla Musa, estemporanea: eseguita da [[Utente:Monozigote|Monozigote]].</ref>|''Amen'', "Seven Laments for the Fallen" <ref>Amichai usa spesso i giochi di parola: usando parole ebraiche di suono simile, dà significati contorti sottili (e a volte non così sottili). "Seven Laments (Sette Lamenti)" è stato tradotto (e pubblicato) in inglese da Stephen Mitchell e Chana Bloch, quest'ultima che ha trascorso lunghi periodi con Amichai in Israele, elaborando le traduzioni inglesi. Tutta la raccolta ''Amen'' in inglese fu a suo tempo (1977) curata dal poeta [[w:Ted Hughes|Ted Hughes]], ''[[w:Poeta Laureato|Poet Laureate]]'' in Inghilterra dal 1984 fino alla sua morte nel 1998 — cfr. [http://wonderingminstrels.blogspot.co.uk/2002/10/seven-laments-for-war-dead-yehuda.html Traduzione ufficiale in inglese dei "Sette Lamenti"], dalla raccolta ''Amen'' - cfr. ''Selected Poetry of Yehuda Amichai'', raccolta curata e tradotta da Chana Bloch & Stephen Mitchell, Harper & Row, 1986; ediz. riveduta ed espansa, University of California Press, 1996.</ref>|
'''1'''<br/>
''Mr. Beringer, whose son<br/>
Line 214 ⟶ 232:
''"I Shall never forget you," in French<br/>
''on a little ceramic plaque.<br/>
''I don't know who it is that won't ever forget:<br/>:
''he's more anonymous than the one who died.''<br/>
 
Line 253 ⟶ 271:
''a little girl with flowers.<br/>
''Ropes are strung out the whole length of the route<br/>
''for a joingjoint parade: the living and the dead together.<br/>.
''Children move with the footsteps of someone else's grief<br/>
''as if picking their way through broken glass.''<br/>