Le religioni della Mesopotamia/La letteratura religiosa in Mesopotamia/Atraḫasis: differenze tra le versioni

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Berosso (anche Beroso), in greco antico Βήρωσσος che rende l'accadico Bēl-rē'ušunu (Bel [Marduk] è il loro pastore),fu un sacerdote babilonese vissuto intorno III secolo a.C., probabilmente un officiante nel tempio di Marduk a Babilonia (l'Esagila; "Casa che leva alto il capo", "Casa elevata") <ref>Per una biografia di Berosso si rimanda a Geert De Breucker (Rijksuniversiteit Groningen) ''Berossos: His Life and His Work'', in Johannes Haubold, Giovanni B. Lanfranchi, Robert Rollinger, John Steele (a cura di) ''The World of Berossos''. Harrassowitz Verlag, Wiesbaden, 2013, pp. 15 e sgg.</ref>. A seguito della conquista della Mesopotamia da parte di Alessandro Magno, Berosso decise di mettere in lingua greca la storia della propria cultura. Compose quindi la Βαβυλωνιακὰ (Storia della Babilonia), un'opera dedicata ad Antioco I. Il testo di Berosso si suddivide in tre libri: il I tratta dalle origini al Diluvio universale, il II giunge al regno di Nabû-naṣir (747 a.C.), il III arriva ad Alessandro Magno. Di questa opera non conserviamo che frammenti ripresi da altri autori antichi e quindi raccolti e studiati agli inizi del XX secolo dal filologo e storico tedesco Paul Schnabel (1887-1947)<ref>Cfr. a tal proposito Paul Schnabel, ''Berossos und die babylonisch-hellenistische Literatur''. Teubner, Leipzig 1923. Nachdruck Olms, Hildesheim 1968. Anche Felix Jacoby, ''Die Fragmente der griechischen Historiker. (FGrHist) Weidmann, Berlin 1923ff'': Teil 3, Geschichte von Staedten und Voelkern. - C, Autoren ueber einzelne Laender. - Bd. 1. Aegypten - Geten [Nr. 608a – 708]. Leiden, Brill, 1958, segnatamente al 680.</ref>. I richiami al mito Ziusudra (Atraḫasis) di Berosso sono riportati da due autori antichi:
 
* Il primo di questi è il grammatico greco Alessandro Poliistore ('Αλέξανδρος ὁ Πολυΐστωρ), vissuto nel I secolo a.C., il quale ci narra di Xisouthros (Ξίσουθρος, adattamento in greco del nome sumerico ''Zi-u<sub>4</sub>-sud-ra'') al quale apparve il dio Kronos (Κρόνος) in sogno per rivelargli che il giorno 15 del mese macedone di ''Daisios'' (Δαίσιος, corrispondente al mese mesopotamico di Ayyar, approssimativamente il nostro mese di maggio) l'umanità sarebbe stata sterminata dal Diluvio universale, ordinandogli quindi di seppellire i testi sacri nella città di Sippar (città del dio Sole, Utu) e di fabbricarsi una grande barca dove rifugiare i proprio familiari e le varie specie di animali. La storia di Xisouthros segue il racconto mesopotamico, egli imbarca parenti e animali e dopo il Diluvio manda in avanscoperta gli uccelli finché non tornarono più avendo trovato di che mangiare e dove posarsi. Lasciata la grande barca insieme agli altri, costruì un altare offrendo un sacrificio agli dèi e quindi scomparve:
{{q|ma una voce dall'alto si fece udire, esortandoli alla pietà, poiché grazie alla sua devozione egli era andato ad abitare fra gli dèi, [...]. La voce disse quindi loro di tornare a Babilonia , e poiché questo era il loro destino, di andare a recuperare a Sippar le scritture, per trasmetterle agli uomini. Aggiunse che il paese dove si trovavano era l'Armenia. |Bottéro/Kramer, p. 614}}
 
== Note ==