Caccia tattici in azione/Anni '30: differenze tra le versioni
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I Fury, del resto, non potevano fare molto di più e i Caproni, per quanto lenti, erano piuttosto robusti e bene armati. Fossero stati Hurricane non ci sarebbe stato problema, e così per i Gladiator, ma con due sole Vickers c'era poco da sperare. Anche così qualche risultato venne ottenuto. Il 31 ottobre però, tre caccia del 2 SAAF andarono vicini ad abbattere due Ju-86 che portavano niente di meno che il primo ministro sudafricano Gen. Smut e altri alti ufficiali. Per fortuna i tre Fury non inflissero danni agli aerei, anche se almeno uno di loro aprì il fuoco. Forse, almeno in quest'occasione, fu un bene che si trattasse di macchine dalle potenzialità limitate.
Dopo un incidente mortale (24 dicembre), il 2 SAAF, il 3 gennaio, mandò in Kenya al 1 SAAF i suoi Hurricane e rimase con 12 Fury e 3 Gauntlets. Negli spostamenti sulle basi, i Fury non ebbero molto giovamento
==Ki-10==
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Richard Vogt fu per molti anni nel periodo interbellico il capo-progettista della Kawasaki. Il Ki-10 rappresentò il primo apparecchio di questa ditta, che fosse interamente pensato e progettato da giapponesi. Doveva sostituire l'anziano Type 92 (un ennesimo coevo dei CR.30/32) e il successore, il Ki-5, che si era dimostrato deludente in servizio.
Il Ki-10 venne progettato a regola d'arte. Era una macchina metallica, anche se di tipo totalmente convenzionale, anche se l'apertura alare mostrava un'asimmetria (presumibilmente per contrastare la coppia al decollo, come fece in seguito Castoldi sui suoi Macchi), gli alettoni erano solo sull'ala superiore. Il prototipo venne ultimato nel '35. La nascita dei caccia 'super-manovrabili' in salsa giapponese avvenne proprio con quest'aereo, tanto maneggevole da costituire poi anche un punto di riferimento per i successivi monoplani. Questi ultimi non tardarono ad
Quanto al Ki-10, caccia come si è detto convenzionale, ma nondimeno in gran parte metallico (eccetto che il rivestimento delle ali), l'elica era a metà del muso anteriore, sovrastata dalle bancate dei cilindri; sotto vi era una sorta di persiana che apriva il radiatore; l'elica e il carrello erano carenati.
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