Identità e letteratura nell'ebraismo del XX secolo/Un nuovo inizio: la letteratura israeliana: differenze tra le versioni

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[[File:S Yizhar.jpg|thumb|150px|S. Yizhar, 1951]]
''Alef'' è meno rivoluzionario sul modello sovietico, ma accetta meno la linea prevalente. Critica il [[w:Mapam|Mapam]] (partito sionista della sinistra) e implicitamente il ''Yalqut'', per aver accettato ciecamente la politica sovietica: "L'attaccamento di quel partito a Israele è misterioso. Perché non gli dovrebbe piacere il [[w:Unione generale dei lavoratori ebrei|Bund]], lavorare per un socialista ebreo altrove?" (''Alef'', gennaio 1950). Tra i partecipanti ad ''Alef'' figurano i poeti A. Kenan e A. Amir, che instono sul diritto di coloro che vivono nella Terra a darle la forma che preferiscono e a scegliere una qualsiasi direzione appropriata; il romanziere B. Tammuz, che pubblicò lì i suoi primi racconti; e l'ideologo principale del movimento, il poeta Y. Ratosh, che diede inizio ad una poetica ebraica di tipo orientale (sebbene egli stesso provenisse dall'Europa dell'Est. Insistettero su "Ebraismo" piuttosto che "Giudaismo" e parlarono di "un nuovo prin cipio" nell'articolo "Iniziamo da Alef" (''Alef'' 1, 1949). Il destino della nazione doveva essere determinato dai suoi abitanti "senza riguardo a religione, comunità o origine, ed in riconoscimento del carattere del popolo che vive in Israele distinto dalla popolazione ebraica in generale". Ed in un altro articolo: "il centro dei giovani ebrei (come si facevano chiamare) vede lo Stato di Israele non come Terra Santa ma come popolo separato, come nazione sovrana, parte della più grande terra ebraica del rinascimento ebraico nel suo complesso — un rinascimento nazionale, secolare, non religioso e non confessionale." È perché la politica pubblica non è di questo colore, ma è invece esclusivista, settaria, zelante nella sua unica lealtà agli ebrei, che ''Alef'' lancia questo attacco. Assume che la natura dello stato ebraico sarà facilmente e prontamente accettata come dominante da tutti i residenti della regione. Anche le lealtà letterarie della rivista sono caratteristicamente ''sabra'', originarie della Terra, criticando gli associamenti extraterritoriali. In particolare promuove il romanziere '''S. Yizhar''' (pseudonimo di Yizhar Smilansky, 1916–2006), e gradisce i suoi attacchi fantasiosi contro i comportamenti ebraici.<ref>[http://www.jewishvirtuallibrary.org/jsource/biography/yizhar.html Vita e Opere di S. Yizhar] presso la [[w:Jewish Virtual Library|Jewish Virtual Library]]; Elisha Porat, "[http://www.literatura.co.il/website/index.asp?id=2168 From the Edge of the North to the ''Edge of the Negev'']", saggio sulle fonti delle opere di S. Yizhar, al sito ''Literatura'' (in ebr.); Joseph Galron-Goldschläger (cur.), "[http://library.osu.edu/projects/hebrew-lexicon/00113.php S. Yizhar]", in ''Modern Hebrew Literature: a Bio-Bibliographical Lexicon'' (in ebr.); "[http://www.ithl.org.il/page_13287 S. Yizhar]", bibliografia all'Institute for Translation of Hebrew Literature; [http://www.guardian.co.uk/israel/Story/0,,1856931,00.html "Yizhar Smilansky"] su ''[[w:The Guardian|Guardian]]'', necrologio scritto da Lawrence Joffe, 24/08/2006; [http://www.zeek.net/704fiction/ Stralcio in ingl. del romanzo autobiografico ''Preliminaries'']; [http://www.ibiseditions.com/home/forthcoming4.html ''Khirbet Khizeh'', trad. ingl.]</ref>
 
''Liqrat'' promuoveva la poesia avanguardista e [[w:Imagismo|imagista]] che Amichai, Zach, Dor, Sivan e compagnia stavano iniziando a scrivere. In fogli ciclostilati queste poesie veniva diffuse e difese da declamatori, tra cui B. Hrushowski. Il tono della rivista è meno stridente e fiducioso delle altre due, più esitante e lirico. I contenuti dei versi sono usualmente personali.<ref name="Hrush">B. Hrushowski, ''Poetics Today'', Schenkman Publishing Company, Vol. 2, nr. 3, 1981, pp. 39-44; ''id.'', ''Papers On Poetics And Semiotics No. 4'', Israeli Institute For Poetics & Semiotics, 1976, pp. 36-60.</ref><ref name="IsraLitt"/>
 
In queste giovani riviste si nota quel settarismo di vita israeliana che provocava conflitti intestini del tipo già sperimentato da periodici ebraici precedenti. Nel complesso però caratterizzano gli interessi dei partecipanti in tutto: nella loro autopercezione come israeliani, le loro varie associazioni e visioni.<ref name="Hrush"/>
 
[[File:Moshe shamir1.jpg|thumb|150px|left|Moshe Shamir, anni '50]]
I periodici promulganbo il programma, annuncia le dichiarazioni ideologiche e fornisce la piattaforma agli scrittori più giovani. Ma se ne possono giudicare veramente i talenti mediante i volumi pubblicati. '''[[w:Moshe Shamir|Moshe Shamir]]''' (1921–2004) per esempio, si affermò come esponente della narrativa ''sabra'' con tre romanzi, pubblicati tra il 1947 e il 1951, cioè precisamente durante quel periodo in cui Israele stava combattendo per la propria esistenza, emergendo come Stato indipendente, e impegnandosi ad integrare un'immigrazione ebraica massiccia proveniente da tutto il mondo. L'autore aveva già annunciato il suo programma per la letteratura isrealiana: doveva rispecchiare la rivoluzione che stava avvenendo nella vita pubblica, piuttosto che la necessità di essere innovativi nella tecnica stilistica. Shamir non è innovativo, e ha prodotto tre narrazioni molto tradizionali con un eroe al centro di ognuna, una trama forte di eventi esterni, ed una moralità articolata che riflette gli assetti prevalenti nel paese. L'eroe dei romanzi di Shamir è un tipo di ''sabra'' che è diventato un cliché nel corso degli anni. Uri Cahana, in ''Hu Halakh Basadoth'' ("Camminò nei campi", 1947), è prestante, attraente, non troppo introspettivo, e si relaziona totalmente a situazioni locali in via di sviluppo, come l'agricoltura, le sicurezza e la propria maturità incombente. Crede nella responsabilità collettiva come "compagno" (titolo anche della rivista di Shamir). A differenza di suo padre Willy, che aveva scelto il kibbutz tra varie alternative, Uri non ha opzioni. Si sviluppa nella situazione in cui è nato. Israele è un dato di fatto, il kibbutz pure, una morte prematura anche possibile. L'eroe tipico di Shamir muore giovane, in un senso di necessità e accettazione del proprio ruolo. Tutte queste cose sono date per scontate.<ref name="Shamir">Per testi e bibliografie di Moshe Shamir, cfr. [http://www.ithl.org.il/page_14662 "Moshe Shamir"], Institute for Translation of Hebrew Literature; [http://www.knesset.gov.il/mk/eng/mk_eng.asp?mk_individual_id_t=656 "Moshe Shamir"], Knesset, membri parlamentari; [http://www.jewishvirtuallibrary.org/jsource/biography/mshamir.html "Moshe Shamir"], Jewish Virtual Library.</ref>
 
''Bemo Yadaw'' ("Con le proprie mani", 1951) ha come protagonista suo fratello Elik, caduto nella [[w:Guerra arabo-israeliana del 1948|Guerra d'indipendenza]], e si apre con la frase "Elik nacque dal mare". Sebbene il contesto sia allegro, il sentimento è sincero e generalizzato.
 
==Galleria di autori israeliani==
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Moshe shamir1.jpg|Moshe Shamir
Amos Oz by Kubik.JPG|Amos Oz, 2005
Aharon Appelfeld al Festival della Mente 2009.png|Aharon Appelfeld al Festival della Mente, 2009