Laboratorio di chimica in casa/Il metodo del chimico: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 59:
 
Come descritto nel capitolo {{I|Analisi qualitativa}}, una reazione chimica -quando avviene- può manifestarsi in diversi modi: cambiamento di colore dalla sostanza in esame, evoluzione di un gas o comparsa di un precipitato, sviluppo o assorbimento di calore ecc. La prima cosa da tenere a mente, quando si esegue un esperimento, è che queste manifestazioni possono essere tanto piccole da non venire percepite dallo sperimentatore. Per questo, una volta che si prova una reazione completamente sconosciuta, vanno variati elementi come la concentrazione o la quantità dei reagenti: di solito più materiale si usa (e maggiore è la sua concentrazione) più si amplifica l'effetto osservato. La cosa non è sempre vera<ref>Si pensi ad esempio alla reazione fra Al<sup>3+</sup> ed OH<sup>-</sup>. Se si vuole verificare che in una soluzione è sciolto Al<sup>3+</sup> andrà aggiunta NaOH<sub>(aq)</sub> goccia a goccia fino a veder comparire un precipitato bianco. Visto ciò che è stato detto prima, se dopo le prime aggiunte di NaOH il precipitato è appena visibile, aggiungendo altra base dovrebbe aumentare la quantità di alluminio che precipita. Ma se questo è molto diluito, aggiungendo altra NaOH la nebbiolina di Al(OH)<sub>3 (s)</sub> svanirà invece che aumentare, perché l'alluminio si ridiscioglie trasformandosi in [Al(OH)<sub>4</sub>]<sup>-</sup></ref>; spesso i fenomeni chimici non sono lineari, cioè che man mano che vado avanti nella mia reazione i prodotti aumentano sempre del doppio, del triplo ecc. ma può capitare di imbattersi in reazioni "a curva", che per un certo periodo aumentano e poi man mano che vado avanti ridiscendono; oppure esponenziali, logaritmiche, oscillanti ecc. In sunto, è sempre meglio fare ''tante prove'', cambiando di volta in volta una o più variabili, per avere un'idea precisa delle proprietà della sostanza che si sta studiando.<br />
Detto questo è facile capire che lo studio di un fenomeno chimico ci obbliga a lavorare con un gran numero di dati. Questi andranno riportati in un quaderno o su una lavagna, ed andranno considerateregistrate le seguenti variabili: data e ora, temperatura, pressione cui si lavorava, presenza di aria (ossigeno) o umidità (acqua) nei reagenti oltre ai fenomeni osservati, quali: variazioni di temperatura, di colore della soluzione, di comparsa di un precipitato o di effervescenza, odore, forma cristallina ecc. Ognuno di questi fattori potrebbe essere utile per spiegare l'andamento della reazione studiata.
 
Un'altro fattore molto importante mentre si svolgono ricerche pratiche è la gestione del disordine. Come riportato nel capitolo {{I|La psicologia del chimico}}, il disordine è un fattore ''positivo'' nella ricerca di idee e ispirazioni. Come dice [[w:Edward De Bono|De Bono]]: