Laboratorio di chimica in casa/Il metodo del chimico: differenze tra le versioni
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La pratica di un esperimento porta allo sviluppo di situazioni da cui è possibile ricavare numerosissimi dati, alcuni che ci sembrano subito utili a spiegare i nostri dubbi, altri apparentemente inutili. Le persone, per natura, si concentrano sulle
Come descritto nel capitolo {{I|Analisi qualitativa}}, una reazione chimica -quando avviene- può manifestarsi in diversi modi: cambiamento di colore dalla sostanza in esame, evoluzione di un gas o comparsa di un precipitato, sviluppo o assorbimento di calore ecc. La prima cosa da tenere a mente, quando si esegue un esperimento, è che queste manifestazioni possono essere tanto piccole da non venire percepite dallo sperimentatore. Per questo, una volta che si prova una reazione completamente sconosciuta, vanno variati elementi come la concentrazione o la quantità dei reagenti: di solito più materiale si usa (e maggiore è la sua concentrazione) più si amplifica l'effetto osservato. La cosa non è sempre vera<ref>Si pensi ad esempio alla reazione fra Al<sup>3+</sup> ed OH<sup>-</sup>. Se si vuole verificare che in una soluzione è sciolto Al<sup>3+</sup> andrà aggiunta NaOH<sub>(aq)</sub> goccia a goccia fino a veder comparire un precipitato bianco. Visto ciò che è stato detto prima, se dopo le prime aggiunte di NaOH il precipitato è appena visibile, aggiungendo altra base dovrebbe aumentare la quantità di alluminio che precipita. Ma se questo è molto diluito, aggiungendo altra NaOH la nebbiolina di Al(OH)<sub>3 (s)</sub> svanirà invece che aumentare, perché l'alluminio si ridiscioglie trasformandosi in [Al(OH)<sub>4</sub>]<sup>-</sup></ref>; spesso i fenomeni chimici non sono lineari, cioè che man mano che vado avanti nella mia reazione i prodotti aumentano sempre del doppio, del triplo ecc. ma può capitare di imbattersi in reazioni "a curva", che per un certo periodo aumentano e poi man mano che vado avanti ridiscendono; oppure esponenziali, logaritmiche, oscillanti ecc. In sunto, è sempre meglio fare ''tante prove'', cambiando di volta in volta una o più variabili, per avere un'idea precisa della reazione che si sta eseguendo o delle proprietà della sostanza che si sta studiando.<br />▼
Detto questo è facile capire che lo studio di un fenomeno chimico ci obbliga a lavorare con un gran numero di dati. Questi andranno quindi riportati in un quaderno o su una lavagna, ed andranno considerati riportati i seguenti dati: data e ora, temperatura, pressione cui si lavorava, presenza di aria (ossigeno) o acqua (umidità) nei reagenti oltre ai fenomeni osservati, quali: variazioni di temperatura, di colore della soluzione, di comparsa di un precipitato o di effervescenza e odore.▼
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Un'altro fattore molto importante è la gestione del disordine. Come riportato nel capitolo {{I|La psicologia del chimico}}, il disordine è un fattore ''positivo'' nella ricerca di idee e ispirazioni. Come dice [[w:Edward De Bono|De Bono]]:▼
▲Come descritto nel capitolo {{I|Analisi qualitativa}}, una reazione chimica -quando avviene- può manifestarsi in diversi modi: cambiamento di colore dalla sostanza in esame, evoluzione di un gas o comparsa di un precipitato, sviluppo o assorbimento di calore ecc. La prima cosa da tenere a mente, quando si esegue un esperimento, è che queste manifestazioni possono essere tanto piccole da non venire percepite dallo sperimentatore. Per questo, una volta che si prova una reazione completamente sconosciuta, vanno variati elementi come la concentrazione o la quantità dei reagenti: di solito più materiale si usa (e maggiore è la sua concentrazione) più si amplifica l'effetto osservato. La cosa non è sempre vera<ref>Si pensi ad esempio alla reazione fra Al<sup>3+</sup> ed OH<sup>-</sup>. Se si vuole verificare che in una soluzione è sciolto Al<sup>3+</sup> andrà aggiunta NaOH<sub>(aq)</sub> goccia a goccia fino a veder comparire un precipitato bianco. Visto ciò che è stato detto prima, se dopo le prime aggiunte di NaOH il precipitato è appena visibile, aggiungendo altra base dovrebbe aumentare la quantità di alluminio che precipita. Ma se questo è molto diluito, aggiungendo altra NaOH la nebbiolina di Al(OH)<sub>3 (s)</sub> svanirà invece che aumentare, perché l'alluminio si ridiscioglie trasformandosi in [Al(OH)<sub>4</sub>]<sup>-</sup></ref>; spesso i fenomeni chimici non sono lineari, cioè che man mano che vado avanti nella mia reazione i prodotti aumentano sempre del doppio, del triplo ecc. ma può capitare di imbattersi in reazioni "a curva", che per un certo periodo aumentano e poi man mano che vado avanti ridiscendono; oppure esponenziali, logaritmiche, oscillanti ecc. In sunto, è sempre meglio fare ''tante prove'', cambiando di volta in volta una o più variabili, per avere un'idea precisa
▲Detto questo è facile capire che lo studio di un fenomeno chimico ci obbliga a lavorare con un gran numero di dati. Questi andranno
▲Un'altro fattore molto importante mentre si svolgono ricerche pratiche è la gestione del disordine. Come riportato nel capitolo {{I|La psicologia del chimico}}, il disordine è un fattore ''positivo'' nella ricerca di idee e ispirazioni. Come dice [[w:Edward De Bono|De Bono]]:
{{Q|Il caos è una fonte di idee infinite|''Il pensiero Laterale''}}
Mantenere l'ambiente di reazione
Questo può essere un fattore sia positivo che negativo; se la reazione che stiamo studiando desse numerose volte risultati inaspettati non trarremo nessuna conclusione ed occorrerà molto tempo e molte prove per dare una spiegazione ad ogni fenomeno Aumentando il numero di esperimenti e di dati raccolti ci si avvicina sempre più
Va tenuto presente però che, proprio per il fatto di essere un ''caos'', il disordine va gestito in modo da poter essere in grado di notare e annotare ogni indizio
==Informarsi sui rischi==
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