Identità e letteratura nell'ebraismo del XX secolo/Dalla periferia al centro in America: differenze tra le versioni

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Il Mailer come romanziere è alquanto meno convincente del Mailer figura pubblica e giornalista, eroe dei suoi stessi scritti. Come Trilling, provò a trattare dell'esperienza americana del Comunismo in uno dei suoi oprimi romanzi, ''Barbary Shore''.<ref name="Barbary">''Barbary Shore'', Rinehart, 1951 (''La costa dei barbari'', trad. ital. di Delfina Vezzoli, Baldini & Castoldi, 2000 [prima edizione italiana]).</ref> Ma come per ''The Middle of the Journey'' di Trilling, lo sfondo sociale del romanzo maileriano non convince, e la trama ancor di meno. Il narrante, Mikey Lovett, ha perso la memoria. Potrebbe essere un veterano di guerra, ma non può, nelle prime fasi della narrazione, ricostruire il suo passato. Affitta una stanza presso un drammaturgo radicale in una casa dilapidata, e la sostanza del romanzo consiste dell'improbabile interazione tra Lovett e gli altri inquilini, McLeod e Hollingsworth. Gli viene chiesto dalla proprietaria, da lui reputata un'amante potenziale, di spiare McLeod, che si scopre non solo vecchio radicale ma anche il di lei marito. In ogni caso, viene investigato da Hollingsworth la cui funzione precisa non è mai chiarita (forse un agente governativo americano?). Il narratore improvvisamente ed inspiegabilmente ricorda di essere stato un [[w:Lev Trockij|trotzkista]] e che la sua causa era stata tradita proprio da McLeod, che aveva insistito sulla rivoluzione in una sola nazione. Nessuna di queste strane circostanze e personaggi viene spiegato convincentemente o fatto veramente vivere. Ma si può forse comprendere l'attrazione di McLeod per lo scrittore. È un uomo che non solo ha vissuto ai limiti dell'esperienza, pericolosamente ed eccitantemente. Ma aveva anche tenuto in pugno le vite di altri. I comunisti possono sempre indulgere nell'illusione di star giocando un ruolo dialettico necessario nella storia. McLeod ha ucciso e deve accettarne le conseguenze. Tuttavia non può, se è troppo distante dagli eventi successivi. "Raggiunge la conclusione che uccidere proprio figlio è la forma meno riprovevole di omicidio. Poiché se ammazzi un estraneo, non sai nulla di quali vite strappi e che sofferenze provochi. Ma abbatti il tuo marmocchio, ed il costo emotivo è solo tuo. L'omicidio non è niente ma le conseguenze sono tutto."<ref name="Barbary"/> La dottrina qui propagata da McLeod è che tutto è permesso a patto che uno rimanaga in piena luce delle proprie azioni e ne sopporti le conseguenze. Agisci in ogni momento con la tua piena volontà, non importa come possa cambiare. E certamente cambierà, se sei veramente attivo e dinamico. La prima narrativa di Mailer presagisce il successivo esistenzialismo.<ref name="Mailer"/>
 
In un romanzo successivo, ''An American Dream'', l'autore si concentra sul suo eroe sul punto di un esperienza ultima.<ref name="Dream">''An American Dream'', Dial, 1965 (trad. ital. ''Un sogno americano'' Mondadori, 1966; Einaudi, 2004).</ref> Stephen Pojack, onorevole parlamentare, autore e personalità televisiva, ammazza sua moglie miliardaria e poi tenta il suicidio. Questa situazione lo riporta all'esperienza della guerra quando era spinto ad uccidere. Qual'è, si domanda, la differenza tra il Presidente Kennedy (al quale aveva dedicato il suo libro precedente) e se stesso? "La vera differenza tra il Presidente e me stesso era forse che io sono finito con l'apprezzare troppo la luna, poiché ho guardato l'abisso la prima notte che ho ucciso." La distinzione speciale dell'eroe è la sua esperienza personale dell'abisso. Egli stesso si è trovato al margine della vita, in qualche modo non responsabile della morte. Per essere realmente esistenziale, l'uomo deve guardare la morte in faccia e vederla. Pojack ha ucciso. Ora l'espiazione deve essere guadagnata col senso della presenza della morte. Ecco quando la vita ha un vero significato: "La mia religione era senza conforto, ansia delle ansie, poiché credevo in un Dio non dell'amore ma del coraggio. L'amore veniva solo come ricompensa." Per riuscire nell'uccisone e giustificare la propria esistenza, egli deve sfidare la morte. Solo quando abbia sopravvissuto al futuro duello, la vita sarà soddisfacente.<ref name="Dream"/>
In un romanzo successivo, ''An American Dream'', l'autore si concentra sul suo eroe sul punto di un esperienza ultima.<ref>''An American Dream'', Dial, 1965 (trad. ital. ''Un sogno americano'' Mondadori, 1966; Einaudi, 2004).</ref>
 
Mailer è rimarchevole non tanto per il calibro della sua scrittura quanto per l'asserzione della propria personalità in una produzione letteraria composita. Rappresenta il modello della nuova forma popolare nota come ''"faction"'' (=fact+fiction), un intreccio di eventi pubblici e materiale inventato. Ma sarebbe tutto evanescente senza la persona "M" appostata nello sfondo, che analizza i motivi degli altri e di se stesso. Il suo basarsi su una realtà sociale accettabile è tenua e sposta ancora una volta l'autore ai margini di tale società. Tuttavia, da tal punto in poi questi margini possono diventare il nuovo brillante terreno dell'uomo marginale, il fricchettone, l'esistenzialista. Se scrive come ebreo, Mailer è un ebreo che non è legato al mondo in generale, né ad un contesto ebraico. Ma è proprio questa mancanza di appartenenza che costituisce qui la particolare sorta di eroismo.<ref name="Mailer"/>
 
[[File:Bernard Malamud.jpg|thumb|150px|left|Bernard Malamud negli anni '70]]
È difficile se non impossibile per un autore mantenersi fuori della propria narrativa. Ma mentre Mailer si spinge in avanti, abbandone travestimenti e sceglie un tipo peculiare di eroismo, '''[[w:Bernard Malamud|Bernard Malamud]]''' (1914-1986) tende a preferire l'eroe come vittima, maltrattato (''The Assistant''), condannato (''The Fixer''), sfruttato (''The Tenants''), parzialmente impotente (''Dubin's Lives''), di certo sempre infelice, mai totalmente soddisfatto, consapevole che le cose sarebbero potute andare meglio. Questo nella tradizione yiddish, è il tipo chiamato ''nebish''. Per Malamud, è precisamente questa qualità che rende l'ebreo ebreo, e non deve essere etnicamente ebreo per interpretare un ruolo ebraico. In ''[[w:Il commesso|The Assistant (Il commesso)]]'' (1957),<ref name="Assist">''[[w:Il commesso|The Assistant]]'', Farrar, Straus and Giroux, 1957 (''Il commesso'', trad. ital. di Giancarlo Buzzi, "I coralli" n. 162, Einaudi, 1962).</ref> per esempio, è proprio il "commesso" non ebreo Frank Alpine, giovane sbandato di origini italiane, che diventa simbolicamente e poi effettivamente il vero ebreo del romanzo. Agli inizi, incontriamo Morris Bober, immigrato ebreo dalla [[w:Russia zarista|Russia zarista]], in notevoli difficoltà — la sua salute è cagionevole e i suoi affari in declino.
 
==Note==
<references/>
 
<!--- da inserire nel testo
Norman Mailer 1948.jpg|Norman Mailer nel 1948
Phillip Roth - 1973.jpg|Phillip Roth nel 1973
Portnoy s Complaint.jpg|Copertina americana di ''Portnoy's Complaint'', di Philip Roth (I ed., 1969)