Identità e letteratura nell'ebraismo del XX secolo/Dalla periferia al centro in America: differenze tra le versioni

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Sempre più nel corso degli anni, Mailer è passato dalla narrativa al giornalismo. Per poter trovare l'eroe ai limiti dell'esperienza, ha quindi scarsa necessità di inventarsi le situazioni. Può invece unirsi alla marce di protesta per problemi conflittuali ed importanti, o scrivere di criminali e grandi progetti. E l'eroe della sua opera non è altri che egli estesso. Negli scritti successivi Mailer a volte si inserisce nella narrazione persino come personaggio "M". Proprio come l'invenzione tendeva a rispecchiare la realtà nei suoi romanzi, ora la realtà si sposta nell'invenzione. Mailer nei panni di "M" è un eroe proiettato nell'azione, un ideale di stile [[w:Enrest Hemingway|hemingwayano]], a cavallo dei confini del mondo come un colosso esistenziale. Non riesce a tenersi sulla via di mezzo, come i comuni mortali devono fare solitamente. Si deve agitare da un polo all'altro: "Tra santo e debosciato, non sembrava esistere via di mezzo per i suoi appetiti" (''Advertisements for Myself'').<ref>''Advertisements for Myself'', Putnam, 1959 (''Pubblicità per me stesso'', Lerici, 1962; poi trad. di A. Serpieri e M. Materassi, Baldini Castoldi Dalai, 2009).</ref> Come eroe deve continuare ad esaminare se stesso, poiché ogni risposta presenta nuove domande. Un giudizio etico dell'uomo dinamico viene continuamente dato e riveduto. L'autoscoperta non può essere un passo concluso, ma un processo in corso. Egli, eroe proprio, deve essere messo alla prova. Per Hemingway, le cui opere ammira immensamente, la prova poteva essere la guerra o le corride, esperienze che richiedevano coraggio, devozione, forza e nervi saldi. Per Mailer prove equivalenti devono essere trovate, sebbene più domesticate e più urbane. Divenne una figura pubblica e conferenziere: "Il piacere di parlare in pubblico proveniva dalla sensibilità che offriva: con ogni frase uno era migliore o peggiore, vicino o meno vicino alla promessa esistenziale della verità" (''Armies of the Night'').<ref>''Armies of the Night'', New American Library, 1968 (trad. ital. ''Le armate della notte'', Milano, Mondadori, 1968), vincitore del [[w:Premio Pulitzer per la saggistica|Premio Pulitzer per la saggistica nel 1969]].</ref> Ed il tipo che più elicita la sua ammirazione è colui che è aperto a nuove esperienze e sfide, argento vivo. Nel suo saggio intitolato "The White Negro" (in ''Advertisements for Myself'') spiega le caratteristiche del fricchettone (''hipster''), l'uomo che sa che il proprio destino è convivere con la morte. Il Nero è più capace dell'uomo bianco a far parte della categoria, perché egli, di sua propria natura e per natura della società bianca, vive in costante pericolo. Quindi è attraente per la nostra generazione. Il pericolo fronteggia il Nero costantemente, pertanto il Nero è l'uomo contemporaneo al suo più tipico, sebbene ''in extremis''. La vita , nonostante le sue brutture, è in realtà eccitante perché pone alternative estreme. L'uomo moderno di successo è colui che è consapevole della natura della società è riesce ad affrontarla. Ecco cosa significa essere ''"hip"'' (anticonformista, originale, indipendente, ecc.), come il Nero: "Hip è la sofisticazione del primitivo saggio in una jungla gigantesca", e nella nostra epoca in generale: "Non importano i suoi orrori, il ventesimo secolo è un secolo estremamente eccitante poiché la sua tendenza è di ridurre tutta la vita ad alternative ultime."<ref name="Mailer"/>
 
Il Mailer come romanziere è alquanto meno convincente del Mailer figura pubblica e giornalista, eroe dei suoi stessi scritti. Come Trilling, provò a trattare dell'esperienza americana del Comunismo in uno dei suoi oprimi romanzi, ''Barbary Shore''.<ref name="Barbary">''Barbary Shore'', Rinehart, 1951 (''La costa dei barbari'', trad. ital. di Delfina Vezzoli, Baldini & Castoldi, 2000 [prima edizione italiana]).</ref> Ma come per ''The Middle of the Journey'' di Trilling, lo sfondo sociale del romanzo maileriano non convince, e la trama ancor di meno. Il narrante, Mikey Lovett, ha perso la memoria. Potrebbe essere un veterano di guerra, ma non può, nelle prime fasi della narrazione, ricostruire il suo passato. Affitta una stanza presso un drammaturgo radicale in una casa dilapidata, e la sostanza del romanzo consiste dell'improbabile interazione tra Lovett e gli altri inquilini, McLeod e Hollingsworth. Gli viene chiesto dalla proprietaria, da lui reputata un'amante potenziale, di spiare McLeod, che si scopre non solo vecchio radicale ma anche il di lei marito. In ogni caso, viene investigato da Hollingsworth la cui funzione precisa non è mai chiarita (forse un agente governativo americano?). Il narratore improvvisamente ed inspiegabilmente ricorda di essere stato un [[w:Lev Trockij|trotzkista]] e che la sua causa era stata tradita proprio da McLeod, che aveva insistito sulla rivoluzione in una sola nazione. Nessuna di queste strane circostanze e personaggi viene spiegato convincentemente o fatto veramente vivere. Ma si può forse comprendere l'attrazione di McLeod per lo scrittore. È un uomo che non solo ha vissuto ai limiti dell'esperienza, pericolosamente ed eccitantemente. Ma aveva anche tenuto in pugno le vite di altri. I comunisti possono sempre indulgere nell'illusione di star giocando un ruolo dialettico necessario nella storia. McLeod ha ucciso e deve accettarne le conseguenze. Tuttavia non può, se è troppo distante dagli eventi successivi. "Raggiunge la conclusione che uccidere proprio figlio è la forma meno riprovevole di omicidio. Poiché se ammazzi un estraneo, non sai nulla di quali vite strappi e che sofferenze provochi. Ma abbatti il tuo marmocchio, ed il costo emotivo è solo tuo. L'omicidio non è niente ma le conseguenze sono tutto."<ref name="Barbary"/> La dottrina qui propagata da McLeod è che tutto è permesso a patto che uno rimanaga in piena luce delle proprie azioni e ne sopporti le conseguenze. Agisci in ogni momento con la tua piena volontà, non importa come possa cambiare. E certamente cambierà, se sei veramente attivo e dinamico. La prima narrativa di Mailer presagisce il successivo esistenzialismo.<ref name="Mailer"/>
 
In un romanzo successivo, ''An American Dream'', l'autore si concentra sul suo eroe sul punto di un esperienza ultima.<ref>''An American Dream'', Dial, 1965 (trad. ital. ''Un sogno americano'' Mondadori, 1966; Einaudi, 2004).</ref>
 
==Note==