Identità e letteratura nell'ebraismo del XX secolo/Dalla periferia al centro in America: differenze tra le versioni

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[[File:Bernard Malamud portrait.jpg|thumb|150px|right|Bernard Malamud]]
Con lo spostamento dcell'ebreo dalla periferia al centro, e la sua rappresentazione senza le sue caratteristiche più peculiari in termini di lingua, fede religiosa, affiliazioni etniche e legami sociali, la definizione di letteratura ebraica diventa ancora una volta problematica. Il problema in verità fa parte della definizione. Gli scrittori che verrano discussi qui, vedono l'ebreo, o l'Io o la "persona" in molti modi differenti. Il personaggio di un romanzo, o il narratore, o l'autore che sta nello sfondo, potrebbe non essere ebreo in un senso particolare e ovvio, ed il creatore potrebbe ribellarsi strenuamente a tale etichetta restrittiva. Tuttavia ci sono caratteristiche ebraiche del tutto inconfondibili, anche se velate. L'ebreo può apparire sotto differenti spoglie nell'unico romanzo di Trilling, o come vittima costante e involontaria nei racconti di Malamud, rappresentato come residente inquieto da Bellow, come irremediabile neurotico da Philip Roth. Questi scrittori pare si vedano tutti generalmente americani piuttosto che specificamente ebrei. Ciò nondimeno, possono essere meglio compresi nell'ambito di un contesto ebraico, che diventa illuminante invece di restrittivo, apportando un'altra dimensione storica che riecheggia esperienze passate. Ma ora questa è letteratura americana media piuttosto che materiale etnico specialistico — viene affermata sia dalla sua pervasività in tutta la cultura e vita americane, sia dal suo successo commerciale.<ref name="LettrUSA"/>
 
'''[[w:Lionel Trilling|Lionel Trilling]]''' (1905–1975), critico letterario di grande talento, scrisse un unico romanzo, ''The Middle of the Journey'' (1947).<ref name="Trill">Laureato alla [[w:Columbia University|Columbia University]], Lionel Trilling vi rimase come uno dei suoi insegnanti più importanti e rappresentativi. Con la moglie Diana Rubin Trilling (1905-1996) era uno di quegli intellettuali newyorchesi che facevano gruppo e opinione, se non discussioni sulle maggiori riviste cittadine, alla Columbia e al [[w:City College of New York|City College]] di New York. In particolare Trilling scrisse per 40 anni sulla ''[[w:Partisan Review|Partisan Review]]''. Nonostante il successo delle due novelle ''Of This Time, of That Place'' (1943) e ''The Other Margaret'' (1945) e del romanzo''The Middle of the Journey'' (1947), apprezzati a suo tempo e anche dopo, il suo vero mestiere divenne quello di critico, soprattutto della prosa sua contemporanea. I suoi [[w:Lionel_Trilling#Opere|saggi critici]] sono ancora stimati tra i migliori prodotti dalla critica americana. Cfr. Alexander Bloom, ''Prodigal Sons: The New York Intellectuals & Their World'', Oxford University Press, 1986; Mark Krupnick, ''Lionel Trilling and the Fate of Cultural Criticism'', Northwestern University Press, 1986.</ref>
 
==Note==