Identità e letteratura nell'ebraismo del XX secolo/Esiste una letteratura ebraica francese?: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
pagina completata
Riga 97:
 
Esercizio autorivelatorio, questo libro evidenzia anche l'inevitabilità della situazione. I vivi sono condannati a vivere e a godere la vita, offendendo quindi i morti. Ma naturalmente anche i vivi a loro volta moriranno, e verranno offesi. Perlomeno, da morta la madre non è più ebrea: "Gli occhi degli ebrei viventi sono sempre impauriti. Tale è la nostra specialità, la sfortuna." Vuole credere nella vita eterna dopo la morte, quando potrà rincontrare sua madre. Tuttavia per ciò necessita di un supporto convincente nella fede — ma tale supporto non sembra avvenire.<ref name="Cohen"/>
 
Questa riassunto parziale degli aspetti della narrativa ebraica moderna in Francia indica alcuni degli aspetti in cui il tema ebraico si manifesta. Ce ne sono altri. La storia recente è stata notevolmente segnata e deturpata dell'esperienza ebraica. Il romanzo di '''Maurice Bessy''' (1910-1993), ''Car c'est Dieu qu'on Enterre'' (citazione da una poesia di [[w:Boris Pasternak|Pasternak]]) narra di cento donne ebree deportate allo sterminio. È Dio che ora viene sepolto, dice il titolo, e non solo queste donne. E ci sono altri memoriali di questa storia tremenda e, per alcuni autori, spiritualmente conclusiva — come il romanzo ''Plus Profond que L'Abîme (Più profondo dell'abisso)'', di '''[[w:Manès Sperber|Manès Sperber]]'''. Un altro esempio eccellente del picaresco ebraico moderno è ''Tikoun'' del saggista e romanziere '''Arnold Mandel''' (1913-1987). Israele viene descritto da molti di questi autori come se avesse un destino ed un'atmosfera speciali, difficili da isolare perché così inframmisti con la propria percezione francese e la loro vita ordinaria. Ma in alcuni aspetti è pur sempre distinta, questa vita. Per Memmi, esiste la categoria di ''judéité'', maniera di vivere che non può essere totalmente contenuta né dal "judaïsme" (Ebraismo come religione) né dalla "judaicité" (ebrei come popolo). Per Schwarz-Bart c'è un destino speciale, sebbene questo possa aver raggiunto la sua fine col passare dell'"ultimo giusto". Per Spire, esiste un senso dell'eterno contrapposto al sentimento francese dell'immediato. Per Fleg, c'è un istinto particolare che ha scavato per l'ebreo un altro posto, e che può emergere in tempi di dure crisi. Questi sono aspetti di una visione ebraica del mondo e di se stessi nell'ambito di un contesto francese.<ref name="Blot"/><ref name="Boise"/>
 
==Note==