Antologia ebraica/Premessa: differenze tra le versioni

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{{Antologia ebraica}}
[[File:Roman. Mosaic of Menorah with Lulav and Ethrog, 6th century C.E.jpg|left|300px|Mosaico romano con Menorah, Lulav e Ethrog, VI sec.]]
{{q|''Nei libri che ricordiamo c'è tutta la sostanza di quelli che abbiamo dimenticato.''|[[w:Elias Canetti|Elias Canetti]]}}
 
I documenti scelti per questa antologia provengono dalla letteratura ebraica postbiblica e offrono importanti esempi del modo in cui gli ebrei interpretavano il tempo e l'eternità — spaziano dalla teologia formale alla semplice fede, dalla filosofia al folklore, dalla legge pratica alla contemplazione mistica. Gli sforzi espressivi del teologo si alternano alle ingenue espressioni di fede del devoto. La fede ora parla direttamente tramite la libera ispirazione, e ora cerimoniosamente tramite le istituzioni affermate della religione. Una preoccupazione per le esigenze della legge pratica non esclude voli pindarici di contemplazione mistica. Israele, concepita come nazione, non esclude Israele, conceptito come mondo. Sia i bisogni dell'individuo e sia la volontà di trascendere l'individuo trovano qui espressione; l'amore per questa vita e l'anelito per la perfezione ultraterrena; l'umile accettazione del destino ed il grido accusatore di una comunità che soffre.<ref name="Roth">[http://books.google.co.uk/books/about/Judaism.html?id=SE5AAQAAIAAJ&redir_esc=y Leon Roth, ''Judaism, A Portrait''], Viking Press, 1962, Introd., pp. 15 segg.</ref>