Identità e letteratura nell'ebraismo del XX secolo/Esiste una letteratura ebraica francese?: differenze tra le versioni

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[[File:Jewish prayer for Napoleon III of France (French).jpg|350px|center250px|thumb|Preghiera ebraica in francese per Napoleone III]]
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Sia in termini contemporanei che in quelli storici, l'ebraismo francese è di importanza speciale per due ragioni. Al momento, gli ebrei francesi sono di gran lunga la comunità più numerosa dell'Europa occidentale, e quindi numericamente la quarta nel mondo. Ma oltre a ciò, è il contesto in cui la teoria dell'emancipazione politica e sociale è stata messa alla prova più tenacemente. Fu in Francia dopo la Rivoluzione che la dichiarazione dei "diritti dell'uomo" fu promulgata, e che l'uguaglianza fu proclamata per tutti, a prescindere da razza, religione e condizione, rispetto a tali diritti. Gli ebrei di Francia furono quindi invitati ad assimilarsi come pari partecipanti alla civiltà francese che, inutile dirlo, era considerata (specialmente dai francesi stessi) la più avanzata dell'epoca. La domanda implicita poteva essere resa esplicita: potevano gli ebrei sopravvivere e sopravvivere creativamente in condizioni di integrazione positiva in un'attraente cultura ospitante?<ref name="Francesi">[https://books.google.co.uk/books?id=G_00s10twe4C&printsec=frontcover#v=onepage&q&f=false Esther Benbassa, ''The Jews of France: A History from Antiquity to the Present''], Princeton University Press, 2001, partic. Cap. 7; [https://books.google.co.uk/books?id=JVvRDCCHcCAC&dq=isbn:0804726337&hl=en&sa=X&ei=02eLVL6sA4rV7Qbe_4GwCw&ved=0CCIQ6AEwAA Pierre Birnbaum & Jane Todd (trad.), ''The Jews of the Republic: A Political History of State Jews in France from Gambetta to Vichy''], Stanford University Press, 1996; [http://books.google.co.uk/books/about/The_Jews_in_Nineteenth_century_France.html?id=tOLx844vEqMC&redir_esc=y Michael Graetz & Jane Todd (trad.), ''The Jews in Nineteenth-Century France: From the French Revolution to the Alliance Israelite Universelle''], Stanford University Press, 1996, pp. 17-40 & ''passim''.</ref>
[[File:Jewish prayer for Napoleon III of France (French).jpg|350px|center|thumb|Preghiera ebraica in francese per Napoleone III]]
 
[[File:DREYFUS réhab.jpg|thumb|left|La riabilitazione di Alfred Dreyfus]]
Esamindandola però tale domanda risulta più complessa di quanto non lo sia la semplice formulazione. Una proposizione teorica non implica necessariamente la sua attuazione. La connessione sillogistica di uguaglianza per gli ebrei come persone non obbliga ad un trattamento uguale ed un'integrazione perfetta, incontaminata. E la reazione ebraica può essere sia, da una parte, difensivamente negativa, cercando un assorbimento e ritirandosi in una fortezza ebraica solo quando necessario, sia, dall'altra, apertamente positiva, abbracciando un'asserzione ebraica. Nel caso della prima reazione, l'assimilazione culturale e quella sociale sembrarono procedere di pari passo dopo la Rivoluzione per circa cento anni, sulla base di un presupposto egalitario. Ciò non significa che gli ebrei francesi ipotizzassero la propria scomparsa o quella dell'Ebraismo mondiale. Ma potevano operare con fiducia nell'ambito del contesto francese e assumere la situazione locale come modello per il resto. Fu in Francia che la prima organizzazione ebraica internazionale fu fondata, la "Alliance Israelite Universelle" del 1860. Questa fu e rimane uno strumento assistenziale, sociale ed educativo di grandi dimensioni, fondato da una ben consolidata comunità francese per soccorrere e sostenere gli ebrei ovunque si trovino. Quindi il concetto dell'Ebraismo mondiale si originò qui in termini organizzativi concreti, e naturalmente prese un carattere francese. L'esecuzione programmatica sembrò implicare anche una riuscita integrazione di francesità ed ebraicità, senza che l'una sminuisse l'altra. Il modello francese divenne l'aspirazione ultima, dove i frutti della cultura europea erano stati distribuiti mediante una dottrina rivoluzionaria progressiva, poi modificata da legislazioni susseguenti. Qui l'ebreo non soffriva di disabilità teoriche. Fu in questo scenario che avvenne l'[[w:Affare Dreyfus|affare Dreyfus]] degli anni 1890, traumatizzando gli ebrei di Francia, come anche quelli di oltreconfine, che avevano condiviso i presupposti impliciti dei legislatori francesi. Se ciò poteva accadere in Francia cento anni dopo la Rivoluzione, sarebbe mai sato possibile agli ebrei di assimilarsi? Fu la domanda che [[w:Theodor Herzl|Theodor Herzl]] e [[w:Max Nordau|Max Nordau]] si posero, indicando una risposta negativa. L'antisemitismo poteva sopravvivere un secolo di profferta cultura, teoria, buona volontà ed integrazione. La condanna totalmente ingiustificata del generale ed il clamore antiebraico di supporto indicò un comportamento più ambivalente verso gli ebrei di quanto venisse manifestato dall'estensione formalmente logica di un'uguaglianza nozionale. Per la comunità ebraica del tempo fu un'esperienza formativa e, anche ai margini, venne introdotta una nota di cautela.<ref name="Francesi"/>
 
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DREYFUS réhab.jpg|La riabilitazione di Alfred Dreyfus
Amedeo-modigliani-max-jacob-andre-salmon-ortiz-de-zarate-montparnasse-paris-1916.jpg|Amedeo Modigliani, Max Jacob, Andre Salmon e Ortiz de Zarate in una vecchia foto presa da Jean Cocteau a Montparnasse, Parigi 1916
Albert Cohen.jpg|Albert Cohen