Flauto barocco/Cura e manutenzione: differenze tra le versioni
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Per fare in modo che il passaggio da secco a umido sia il meno traumatico possibile, il flautista deve osservare un periodo di rodaggio aumentando gradualmente la condensa assorbita (e trattenuta) dal flauto. Lo scopo è ridurre al minimo la condensa suonando inizialmente pochi minuti al giorno per poi aumentare gradualmente questo tempo fino a raggiungere un punto di equilibrio grazie al quale il flauto può essere suonato per lunghi periodi di tempo (entro limiti ragionevoli). Esistono varie "tabelle di marcia" per questo rodaggio, ma tutte seguono lo stesso principio: aumentare gradatamente l'umidità cui lo strumento è esposto. Diamo qui alcune possibili "tabelle di marcia"<ref>Si può essere anche più prudenti nel caso di legni non molto densi; il bosso, ad esempio, sebbene molto popolare, è più soggetto a incurvarsi rispetto ai legni più densi.</ref>:
=== Rod Cameron<ref>http://www.gruk.net/lars/rodflutecare.html</ref> ===
Il costruttore Rod Cameron consiglia tre brevi sessioni al giorno separate da qualche ora, aumentando la durata di ciascuna di 5 minuti per ogni giorno che passa; se si preferisce, è possibile anche una progressione più prudente.
* Giorno
* Giorno
* Giorno
* Giorno
* Giorno
* Giorno
*ecc.
===Dockendorff-Boland<ref>Janice Dockendorff-Boland, ''Method for the One-Keyed Flute: Baroque and Classical'', University of California Press, Berkeley, CA, 1998.</ref>===
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