Guida maimonidea/Critica del linguaggio: differenze tra le versioni

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==La Provvidenza==
[[File:Epicurus-PergamonMuseum.png|thumb|left|Busto di Epicuro, filosofo a cui è attribuita la "prima posizione"]]
[[File:Aristotle Altemps Inv8575.jpg|thumb|right|Busto di Aristotele, filosofo a cui è attribuita la "seconda posizione"]]
La ferma base della posizione di Maimonide riguardo la questione del male è quindi l'affermazione della realtà, un'idea che corrisponde alla posizione di Maimonide riguardo la rivelazione di Dio nel mondo che esiste. Ma l'esistenza stessa reagisce nella stessa maniera verso il giusto e verso il malvagio? L'impostazione religiosa e morale di un uomo influisce sul suo destino? Fino a che punto Dio è coinvolto, se lo è, in quello che succede nel mondo che ha creato o che è emanato causalmente da Lui? Date queste domande, la discussione della provvidenza è un'estensione naturale della ricerca in merito alla questione del male; nella ''Guida'', la segue a ruota. Inoltre, le due domande che sorgono rispetto alla provvidenza di Dio — la sua natura e la sua portata — sono collegate alla visione alternativa della creazione nel tempo o della preesistenza eterna. Pertanto non c'è da stupirsi che i commenti di Maimonide sulla provvidenza siano stati interpretati in vari modi a seconda delle interpretazioni della creazione, problema che forma la base dell'ampia prospettiva della ''Guida''.<ref name="Provvide">Per questa sezione sono stati consultate le seguenti fonti: Charles M. Raffel, ''Maimonides’ Theory of Providence'', Diss. Brandeis University, 1983; ''id.'', “Providence as Consequent upon the Intellect: Maimonides' Theory of Providence”, ''Association of Jewish Studies Review'' 12, 1987, pp. 25-71; Zvi Diesendruk, "Samuel and Moses ibn Tibbon on Maimonides` Theory of Providence", ''HUCA'' 11, 1936, pp. 341-366; Abraham Nuriel, "Creation of the World or Eternity Accoding to Maimonides", ''Revealed and Hidden in Medieval Jewish Philosophy'', Magnes Press, 1980, pp.25-40; David Burrell, “ Maimonides, Aquinas and Gersonides on Providence and Evil”, ''Religious Studies'' 20, 1984, pp. 335-52; Alfred L. Ivry, “Providence, Divine Omniscience and Possibility: The Case of Maimonides”, ''Divine Omniscience and Omnipotence in Medieval Philosophy'', T. Rudavsky (cur.), pp. 143-159.</ref>
 
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Tra questi testi idolatri c'erano quelli associati ai Sabiani. Tale gruppo fu attivo nella regione mesopotamica, e Maimonide aveva accesso ad alcuni dei suoi scritti, tra cui ''L'Ordine dell'Adorazione Nabatea'' (testo che pare sia un falso).<ref name="Halbert4"/> Il suo studio di queste opere fornì la base della sua comprensione della storia dell'idolatria, che egli considerò come chiave per capire i comandamenti intesi ad estirpare l'idolatria: "Torno ora alla mia intenzione e dico che il significato di molte leggi mi è diventato chiaro e le loro cause mi sono diventate note attraverso lo studio delle dottrine, opinioni, pratiche e culti dei Sabiani, come sentirai quando spiegherò le ragioni dei ''comandamenti'' che sono ritenuti senza causa" (III:29, p. 518).
 
La lotta contro l'idolatria impiega due strategie. La prima è quella di richiedere azioni che siano l'opposto di quelle praticate durante un rituale idolatro. Gli idolatri sacrificavano miele e lievito — la Torah quindi proibisce di portare miele all'altare. Gli idolatri evitavano di sacrificare capre, considerandole sacre — la Torah pertanto richiede sacrifici specificamentedi capre. La seconda strategia è quella di adottare pratiche pagane in un modo che le trasformi in adorazione di Dio. Un esempio di tale strategia è lo stesso culto sacrificale della Bibbia. Sottostante alla pratica di adorazione mediante il sacrificio di animali è la credenza in una divinità corp[orea antropomorfizzata, che ha bisogno di nutrirsi dei doni offerti dagli uomini. Questo culto pertanto è estraneo al monoteismo biblico, che punta ad eliminare dall'immagine di Dio qualsiasi traccia di antropomorfismo. Ma la Torah non avrebbe mai potuto annullare questa forma di adorazione tutta d'un colpo, poiché gli Israeliti ne erano totalmente permeati e abituati. Maimonide qui fa un paragone tra natura e Torah. La natura rende possibile ad un neonato di sopravvivere senza cibi solidi, che non è ancora capace di consumare, e la Torah similmente impiega un approccio pedagogico che prende in considerazione le condizioni storiche e spirituali del tempo. Non si impegna ad esprimere verità incondizionate ed eterne; tenta piuttosto di proporre un sistema di regole intese a far progredire gli esseri umani nelle circostanze reali in cui si trovano. Tentare di eliminare i sacrifici nel periodo in cui fu data la Torah sarebbe stato un tentativo tanto irrealistico quanto lo sarebbe stato per un legislatore eliminare la preghiera durante l'epoca di Maimonide: "A quel tempo, ciò sarebbe stato simile alla comparsa di un profeta di questi tempi che, esortando la gente ad adorare Dio, dicesse: 'Dio ti ha dato una Legge che ti proibisce di pregarGli, di digiunare, di invocarLo chiedendo aiuto nelle sventure. La tua adorazione deve solo consistere di meditazione, senza nessuna opera'" (III:32, p. 526). Come forme di adorazione, la preghiera ed il digiuno sono preferibili ai sacrifici, sebbene anche loro non siano ideali. Certamente, non sono premesse al bisogno di nutrirsi da parte di Dio, ma presumono comunque che Dio sia spinto ad agire in qualche modo emotivo grazie a pratiche a Lui dirette. Ciò nondimeno, negare quelle pratiche e limitare i riti esclusivamente al pensiero — cioè, la contemplazione interiore di Dio — lascerebbe la comunità senza nessun modo di adorare Dio. La Torah quindi conserva il culto sacrificale ma lo limita ad un solo luogo, proibendo l'uso di altari locali e richiedendo che tutti i sacrifici vengano fatti presso il santuario centrale. Inoltre, il culto sacrificale stesso viene eseguito in una forma che combatte l'idolatria, poiché non ci sono immagini o forme di Dio nel santuario, e molti elementi del culto praticato nel santuario sono diretti contro i riti idolatri.<ref name="Comanda"/>
 
===Esercizi spirituali===