Guida maimonidea/Critica del linguaggio: differenze tra le versioni

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==Il Problema del Male e il Fine dell'Esistenza==
[[File:Black hole zapping a galaxy into existence.jpg|300px|right|Un buco nero crea una galassia (rappresentazione artistica)]]
[[w:Problema del male|Il problema del male]] rappresenta una delle questioni più difficili affrontate dal pensiero religioso monoteista. Concettualmente, il problema può essere presentato come segue — Come è possibile affermare, simultaneamente, queste tre proposizioni: 1) Dio è onnipotente; 2) Dio è buono; 3) esiste il male. Se Dio non è onnipotente, allora possiamo capire il fenomeno del male; Dio, sebbene buono, manca del potere di prevenirlo. Similmente, possiamo capire il fenomeno se Dio è onnipotente ma non è buono — Dio ha il potere di prevenire il male, ma poiché non è essenzialmente buono, Egli è indifferente al male che avviene nel mondo. Tuttavia, apparentemente il pensiero religioso monoteista sembra affermare sia l'onnipotenza di Dio sia la Sua bontà, quindi come possiamo spiegare l'esistenza del male?<ref name="Male">Per questa sezione si vedano particolarmente W.Z. Havery, "Maimonides and Spinoza and the Knowledge of Good and Evil", ''Iyyun'' 28, 1978, pp. 165-185 (in ebr.); David Burrell, “ Maimonides, Aquinas and Gersonides on Providence and Evil”, ''Religious Studies'' 20, 1984, pp. 335-52; Idit Dobbs-Weinstein, “Matter as Creature and Matter as the Source of Evil: Maimonides and Aquinas”, ''Neoplatonism and Jewish Thought'', Lenn Goodman (cur.), pp. 217-235; Shlomo Pines, “Truth and Falsehood Versus Good and Evil: a Study in Jewish and General Philosophy in Connection with Guide of the Perplexed I,2”, ''Studies in Maimonides'', Isadore Twersky (cur.), Harvard
University Press, 1991, pp. 95-157; Jon Douglas Levenson, ''Creation and the Persistence of Evil: the Jewish Drama of Divine Omnipotence'', Princeton, 1994, ''passim''.</ref>
 
Alla luce delle intense disamine religiose di queste credenze relative a Dio, il male passa dall'essere un fatto tragico con cui bisogna confrontarsi ad essere un problema religioso di prim'ordine. Mette in pericolo, con ragione, la struttura basilare della fede. Ma oltre al conflitto concettuale con i fondamenti della fede, il problema del male crea una profonda crisi esistenziale rispetto alla vita in generale. Una persona di fronte al male diventa consapevole del grande divario tra i propri giudizi morali e la struttura causale dell'universo. La struttura gli sembra totalmente arbitraria, insensibile ai suoi valori basilari. Le leggi cieche della natura danneggiano tutti, anche i neonati che non hanno mai peccato e i giusti che hanno solo compiuto buone azioni per tutta la vita. Una volta che la persona conosce il bene ed il male, non è più a suo agio nel mondo. Sente una tragica lacerazione, un senso di alienazione dall'universo. Il mondo appare senza senso, un posto estraneo nel quale viene gettato e lasciato a lottare con la crudeltà cieca dell'esistenza e dei suoi molti tormenti. L'esame del problema del male da parte di Maimonide dimostra come fosse preoccupato tanto dal disagio esistenziale quanto dall'enigma teologico, ed egli analizza entrambi contemporaneamente.<ref name="Male"/>
 
==La Provvidenza==
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<references/>
 
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[[Categoria:Guida maimonidea|Critica del linguaggio]]