Guida maimonidea/Filosofia e concetti: differenze tra le versioni

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[[File:Jeroboam sets up two golden calves.jpg|thumb|250px|Geroboamo erige due vitelli d'oro (''Bible Historiale'', l'Aia, 1372)]]
Nella ''Mishneh Torah'', Maimonide, con perspicacia filosofica, formula i concetti fondamentali del mondo ebraico: il significato della perfezione umana, il fine della Torah, il concetto di divinità, il pinnacolo dell'esperienza religiosa tramite l'amore e il timore, la dottrina della profezia, il concetto di fede, e l'elezione di Israele. Ma la sua prospettiva filosofica influenza non solo la sua ampia visione del mondo ed il significato della ''halakhah'' in essa; influenza anche il suo trattamento delle norme halakhiche specifiche. L'illustrazione più chiara e profonda è la sua formulazione di una serie di proibizioni relative a magia, stregoneria e incantesimi, tutti considerati nel Capitolo 11 di "Leggi sull'Idolatria".<ref name="Magic">Dov Schwartz, ''Astrology and Magic in Medieval Jewish Thought'', Bar Ilan Univesity Press, 2004, ''passim''; Aviezer Ravbitsky, "'The Madness of Those Who Write Amulets': Maimonides and His Students on Language, Nature and Magic", ''Maimonidean Studies'', Schoken Press, 2006, pp. 181-204.</ref>
 
Maimonide condusse la sua lotta contro la magia mediante una serie di estensioni di proibizioni relative alla magia che appaiono nella Torah: il divieto di stregoneria, "non praticherete alcuna sorta di divinazione o di magia" (Lev. 19:26), la legislazione contro "chi faccia incantesimi" (Deut. 18:11 - più sotto chiamato "incantatore") e "né imiterete i loro costumi" (Lev. 18:3). Maimonide elabora la proibizione contro la "divinazione" come segue:
{{q|Gli Israeliti non devono usare la divinazione come fanno i gentili, poiché è detto: "non praticherete alcuna sorta di divinazione" (Lev. 19:26). Cos'è la divinazione? Questi ne sono gli esempi. Dire: "Dato che il mio pezzo di pane mi è cascato di bocca, o il mio bastone mi è cascato di mano, oggi non andrò in tal posto, perché se ci vado, i miei affari non si concluderanno bene"... o se uno si inventa un segno e dice, "Se una certa cosa mi succede, farò questo atto; se non mi succede, non lo farò" — come fece Eleazaro, servitore di Abramo — queste e altre simili cose sono proibite. Chiunque faccia una cosa come risultato di queste pratiche viene punito con frustate.|"Leggi sull'Idolatria", 11:4}}
 
Uno non può stabilire dei segni per se stesso, ad indicare il successo o il fallimento di un'azione futura e poi procedere sulla base dell'occorrenza o meno di tali segni. La proibizione viene violata, per esempio, da colui ch non intraprende un viaggio perché un gatto nero gli ha attraversato la strada o perché è salito sull'autobus cominciando col piede sinistro. La proibizione contro la "magia" verrebbe violata saltando il "tredici" quando si numerano i piani di un edificio. L'ampia interpretazione di Maimonide circa la proibizione della magia fa parte del suo sforzo di eliminare elementi irrazionali dalla vita umana. Mediante l'estensione di questa proibizione, Maimonide vieta la dipendenza sui pronostici astrologici anche se capitano tra le mani di una persona, senza averli richiesti:
{{q|Cos'è un "osservatore dei tempi" [''me`onen'', astrologo]? Il termine si applica a coloro che assegnano significati alle stagioni dichiarando che astrologicamente un dato giorno è favorevole, mentre un altro è sfavorevole; che un certo giorno è propizio per l'esecuzione di un lavoro specifico e un certo anno o mese è sfavorevole per fare una cosa specifica.</br>
È proibito essere un "osservatore dei tempi" anche se non si commette apertamente un atto ma si pronunciano solo le menzogne che gli sciocchi s'immaginano siano parole di verità, parole di saggi. E chiunque sia influenzato nelle proprie azioni dall'astrologia e organizza il proprio lavoro o viaggio secondo i tempi prestabiliti da astrologi, è punito con frustate, poiché è detto: "Non osserverete i tempi" (Lev. 19:26)|"leggi sull'Idolatria", 11:8-9}}
 
Secondo Maimonide quindi, uno viola una proibizione della legge biblica leggendo un oroscopo sul giornale ed agendo sulla base di ciò che viene predetto come giorno propizio per un'attività particolare.<ref name="Magic"/>
 
La proibizione di "fare incantesimi" viene interpretata da Maimonide come riferimento ai sortilegi. Su tale base, egli proibisce l'uso magico del linguaggio con lo scopo di sanare:
{{q|Chi è l'incantatore? Colui che pronuncia parole che non fanno parte di una lingua parlata e non hanno senso, immaginando stupidamente che queste parole possano esser d'aiuto. Tali incantatori arrivano al punto di dire che, se uno pronuncia certe parole sopra un serpente o uno scorpione, diventerà innocuo, e se uno pronuncia certe parole su un uomo, costui non verrà ferito dai rettili... Tutti questi suoni e nomi strani e grotteschi non producono danno, né hanno il potere di fare del bene.|"Leggi sull'Idolatria", 11:10}}
 
Il carattere distintivo dei nomi divini risiede nell'esprimere una comprensione della divinità e non nella loro capacità di far accadere azioni nel mondo. Il tono polemico associato a questi ''halakhot'' continua nella ''Guida'':
{{q|Non pensare ad altro che a ciò e non ti far venire in mente le vane immaginazioni degli scrittori di incantesimi o quei nomi che potresti sentire da loro o che potresti trovare sui loro stupidi libri, nomi che loro si sono inventati, che non indicano assolutamente nessuna nozione, ma che costoro chiamano ''nomi'' e che pensano abbiano ''santità e purezza'' e facciano miracoli. Tutte queste sono storie non adatte all'ascolto dell'uomo perfetto, ancor meno al crederci.|''Guida'' I:61}}
 
Riserva la critica più dura a coloro che fanno uso magico dei ''sancta'' ebrici:
{{q|Colui che mormora un incantesimo sopra una ferita, allo stesso tempo recitando un versetto della Torah, colui che recita un versetto sopra un bambino per salvarlo dalle paure, e colui che mette un rotolo [sacro] o i filatteri su un neonato per indurlo al sonno, non sono solo nella categoria degli stregoni e degli indovini, ma sono inclusi anche tra coloro che ripudiano la Torah; poiché usano le sue parole per curare il corpo mentre queste sono solo medicine per l'anima, come è detto: "Esse saranno vita per l'anima tua" (Prov. 3:22).|"Leggi sull'Idolatria", 11:12}}
 
Recitare un versetto biblico come incantesimo sanatore, o trattare i rotoli santi come se fornissero protezione di per se stessi e possedessero capacità uniche, sono partiche che Maimonide considera apostasia, appropriandosi di cose sante per bisogni umani.<ref name="Magic"/> Nello stesso spirito e con tono parimenti duro, Maimonide disprezza coloro che scrivono nomi sacri sulla pergamena della [[w:Mezuzah|mezuzah]] o la considerano un amuleto protettivo:
{{q|È usanza scrivere il ''[[w:Shaddai|Shaddai]]'' all'esterno della mezuzah, opposto allo spazio tra i paragrafi. Poiché è al di fuori, non ci sono obiezioni. Ma quelli che scrivono il nome degli angeli, i nomi santi, i versetti o forme speciali sulla mezuzah, sono inclusi nella categoria di coloro che non hanno posto nel mondo a venire, poiché questi stolti non solo cancellano il comandamento ma fanno di un grande comandamento, l'unificazione del Santo, che sia benedetto, il Suo amore e la Sua adorazione, un amuleto a loro beneficio dato che nella loro stupidità pensano che questa sia una materia che li benefici per le vanità terrene.|"Leggi sui Tefillin, Mezuzah, Rotolo della Torah", 5:4}}
 
Data questa ''halakhah'', ci si può immaginare cosa direbbe Maimonide su coloro che controllano la validità della propria mezuzah dopo l'accadimento di qualche sventura. Egli contesta l'opinione che un difetto nella mezuzah possa influire sul fato di una pesona o di una situazione, e l'idea che lo scopo della mezuzah sia quello di proteggere una persona contro mali materiali. Tale idea è apostasia e colui che ci crede perde il proprio posto nel mondo a venire, poiché il fine delle cose sacre è quello di elevare la persona oltre il reame delle paure e dei timori, tuttavia tale persona subordina i ''sancta'' stessi a quegli impulsi. Alla fine delle leggi sulla mezuzah, Maimonide descrive la sua vera forza protettiva nei seguenti termini:
{{q|Bisogna fare molta attenzione ad adempiere il comandamento della mezuzah, poiché obbliga tutti sempre. Ogni volta che uno entra o esce [di casa], egli incontrerà l'unità del nome di Dio, ricorderà il Suo amore, si sveglierà dal sonno e dal concentrarsi sulle vanità temporali, e realizzerà che nulla esiste per sempre ma solo la conoscenza della Roccia dell'Universo; uno viene immediatamente riportato ai propri sensi e segue i percorsi del giusto. I Saggi hanno detto: colui che ha i [[w:Tefillin|Tefillin]] sulla testa e nel braccio, e le frange negli indumenti, ed una mezuzah sullo stipite, è sicuro di non peccare, poiché ha molti richiami; questi sono gli angeli che lo salvano dal peccato, come è detto: ''L'angelo del Signore si accampa attorno a quelli che lo temono e li salva'' (Salmi 34:8).|"Leggi sui Tefillin, Mezuzah, Rotolo della Torah", 6:13}}
 
La mezuzah ricorda alla persona la sua devozione a Dio e lo allontana dalle vanità temporali. Lo protegge non contro pericoli esterni ma contro i propri impulsi — quegli stessi impulsi che potrebbero portarlo a trasformare la mezuzah in un amuleto a suo beneficio.<ref name="Magic"/>
 
==Messianismo e natura==