La religione greca/Le religioni dei misteri/Pitagora e il Pitagorismo: differenze tra le versioni

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Particolare riguardo i pitagorici riservavano per la serie dei primi quattro numeri, indicati con il termine di τετρακτύς (''tetraktýs'', tetrade) su cui giuravano e che consideravano la chiave per comprendere l'intero cosmo.
{{nota|allineamento = centro|larghezza = 700px|contenuto=[[File:Modello pitagorico dell'universo.png|center|700px]]<center>'''Il modello pitagorico dell'universo'''</center><br> La concezione pitagorica dell'universo mette al centro di questo non la Terra, come in altre cosmografie antiche<ref>Cfr. ad esempio Anassimandro.</ref>, ma il Fuoco: il nostro pianeta è solo uno dei corpi celesti che girano intorno al Fuoco. Gli altri astri erranti sono: l'Anti-terra, che precede la Terra nella sua vicinanza al Fuoco e, dopo il nostro pianeta, seguono la Luna, il Sole e i cinque pianeti (Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno), tutti astri che unitamente al Fuoco sono contenuti all'interno dell'universo sferico delle Stelle fisse. Secondo Aristotele<ref>Cfr. ''De caelo''.</ref>, questa concezione pitagorica, decisamente non geocentrica, non è frutto di loro osservazioni empiriche quanto piuttosto si basa sulla loro valutazione della rilevanza degli enti: il Fuoco è il più importante anche rispetto alla Terra quindi il luogo che gli spetta è al centro del Cosmo<ref>Cfr. Aristotele, ''De caelo'' 293 b.</ref><ref>Filolao lo indicava col termine ἑστία, ovvero quello che sul piano del "microcosmo" era il centro della casa.</ref><ref>Da notare che Plutarco (''Platonicae quaestiones'' 8, su testimonianza di Teofrasto, e ''Vita Numae'' 11) riporta che Platone da vecchio si sia ricreduto sul geocentrimo riportato nel ''Timeo'', cfr. anche ''Leggi'' 822 A C) il tutto a dimostrare come la teoria del Fuoco al centro dell'universo poteva aver avuto accoglimento nell'Accademia platonica.</ref> per questa ragione lo indicano anche come la "custodia di Zeus"<ref>Cfr. Aristotele, ''De caelo'' 293 b.</ref>. Contando dal cerchio delle Stelle fisse, l'Anti-terra si pone al decimo posto subito prima del Fuoco, il suo nome lo deve al fatto che essa si pone all'esatto opposto della Terra e noi non la vediamo perché la massa terrestre ci oppone alla sua vista. Secondo Filolao <ref>Cfr. ''Pitagorici antichi - testimonianza e frammenti'' a cura di Maria Timpanaro Cardini p. 3 77.</ref> il Sole è di natura vitrea e quindi questo astro si limita a rilfettere luce e calore che sono propri del Fuoco. <br> Questa concezione non geocentrica dell'universo fu spunto, secoli dopo, per Copernico nel promuovere una teoria dell'universo altrettanto non geocentrica. {{q|Poi trovai anche presso Plutarco che alcuni altri avevano avuto la stessa opinione; e trascrivo qui le sue parole perché siano note a tutti : "è opinione comune che la terra stia ferma; ma Filolao Pitagorico dice che gira intorno al fuoco secondo un circolo obliquo così come il sole e la luna. Eraclide Pontico ed Ecfanto Pitagorico fanno muovere la terra, non però di moto traslato, ma rotatorio, infilata in un asse a guida di ruota e girante intorno al proprio centro da occidente ad oriente". Prendendo spunto da qui cominciai anch'io a meditare intorno alla possibilità di un movimento della terra.|Copernico, ''La rivoluzione delle fere celesti'', traduzione di Francesco Barone in Copernico ''Opere'', Milano, Mondadori, 2008, p.174}}}}
 
=====La comunità pitagorica e il pitagorismo dopo Pitagora=====