Guida maimonidea/Mishneh Torah: differenze tra le versioni

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Nell'introduzione alla sua ''Mishneh Torah'', Maimonide descrive una delle sue realizzazioni in tale trattato di aver reso la ''halakhah'' (legge ebraica) un sistema trasparente ed accessibile. La letteratura giuridica talmudica si era sviluppata come un organismo incontrollabile, ricolmo di dispute e controversie frammentarie registrate in aramaico, lingua non usata nella vita quotidiana; come risultato, il materiale halakhico era diventato inavvicinabile, ostico. Persino colui che aveva faticato per raggiungere un grado di padronanza della relativa letteratura non poteva essere sicuro della propria abilità ad estrarre giudizi legali pratici dal groviglio talmudico. Rimaneva sempre col dubbio giustificato di non aver ben capito un dibattito complesso, di aver scelto l'opinione sbagliata tra la moltitudine disponibile, e soprattutto, di aver tralasciato un riferimento presente altrove nel testo talmudico, in un qualche contesto remoto e non correlato — una distinta possibilità, data la struttura sparpagliata del Talmud — e di non aver tenuto conto di una nota che poteva cambiare la situazione interpretativa fondamentalmente. La complessità della letteratura talmudica fu descritta da Maimonide nel suo commentario della ''Mishnah'': "È impossibile raggiungere una qualsiasi conclusione nel Talmud se non dopo uno studio attento di disparati testi" (Shabbat 4, 1). Maimonide pensò quindi che il popolo ebraico mancava di un libro di leggi genuino. Come citò nella sua lettera che spiegava il motivo per aver scritto la ''Mishneh Torah'': "poiché, come è vero Iddio, sono stato zelante a nome del Signore Dio d'Israele, vedendo una nazione senza un libro vero e onnicomprensivo delle sue leggi e senza opinioni vere e proprie; così feci ciò che feci solo per amor di Dio" (''Iggerot'', 401). La composizione della ''Mishneh Torah'' si proponeva di cambiare drasticamente questa situazione e trasformare il caotico discorso halakhico in un sistema legale unificato duraturo ed accessibile.<ref name="Halbertal4">Moshe Halbertal, ''Maimonides, cit.'', 2014, pp. 164-168.</ref>
 
Queste difficoltà scaturiscono dalla letteratura talmudica stessa; a ciò Maimonide naggiunse il suo triste resoconto storico del declino dei centri di studio biblico del suo tempo, centri che, in passato, avevano prodotto halakhisti qualificati ad estrarre una ''halakhah'' solida e comprensibile dal groviglio della letteratura talmudica:
{{q|Ai giorni nostri, prevalgono gravi vicissitudini, e tutti sentono le pressioni dei tempi duri. La saggezza dei nostri uomini saggi è scomparsa; la conoscenza dei nostri uomini prudenti è nascosta. Pertanto i commentari dei ''Geonim'' e le loro compilazioni di leggi e responsi, che si curarono di rendere chiari, in tempi odierni sono diventati difficili da capire cosicché solo pochi individui li comprendono correttamente.|Introduzione alla ''Mishneh Torah''}}
 
Prima di scrivere la ''Mishneh Torah'', ci furono pochi tentativi da parte dei ''Geonim'' di raccogliere trattati halakhici che facilitassero l'orientamento e le decisioni nelle varie aree della ''halakhah''. Lo ''She`iltot'' di Rav Achai, ''Halakhot Pesukot'' attribuito a Yehudai Gaon, ''Halakhot Gedolot'' di Rabbi Shimeon Qayyara, ''Sefer ha-Shetarot'' di Sa`adya Gaon, e ''Sefer ha-Shevu`ot'' di Hai Gaon si annoverano tra tali compilazioni. A queste possiamo aggiungere il grande libro di [[w:Isaac Alfasi|Rabbi Isaac Alfasi]] che si attiene alla sequenza del Talmud. Questi libri furono una fonte di ispirazione per Maimonide, ma nessuno di essi conteneva tutta la ''halakhah'' e difettavano la grande profondità organizzativa e lo slancio strutturale che contrassegnano la ''Mishneh Torah'': "Sono stato preceduto da grandi saggi e studiosi che hanno compilato trattati e promulgato giudizi halakhici sia in ebraico che in arabo su materie rinomate. Ma promulgare giudizi rispetto all'intero Talmud e tutte le leggi della Torah — in questo, nessuno mi ha preceduto dopo il nostro santo Rabbino [cioè, R. Giuda il Principe, compilatore della ''Mishnah''] ed i suoi santi colleghi" (''Iggerot'', pp. 440-441). La ''Mishneh Torah'' come testo vasto e conclusivo doveva assicurare la continuità della ''halakhah'' e liberarla una volta per tutte dalle vicissitudini incontrollate delle difficoltà storiche ed istituzionali.<ref name="Critic">[http://books.google.co.uk/books/about/Introduction_to_the_Code_of_Maimonides_M.html?id=GR2tIAAACAAJ&redir_esc=y Isadore Twersky, ''Introduction to the Code of Maimonides (Mishneh Torah)''], Yale University Press, 1980, ''passim'' & secondo voci; ''id.'', "The Beginning of Mishneh Torah Criticism", ''Biblical and Other Studies'', A. Altmann (cur.), Harvard University Press, 1963, pp. 161-182; Jacob Zussman, "Oral Torah Literary Speaking", ''Studies in Talmud'' 3, nr. 1, 2005, pp. 209-384 (in ebr.)</ref>
 
==''Mishnah, Mishneh'' e storia halakhica==