Agape: la nozione di "amore" nel cristianesimo: differenze tra le versioni

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{{q|Dionigi inserendosi in una tradizione che risale a Origene (''Commento''....) e che ha come più significativo rappresentate Gregorio di Nissa, identifica l'<nowiki></nowiki>''Eros'' platonico con l'Agape neotestamentaria; con una prospettiva originale che dev'essere chiaramente precisata. In Origene (e Gregorio di Nissa) l'<nowiki></nowiki>''Eros-Agape'' è lo slancio dell'uomo spirituale (anima) verso il Logos divino, e come tale si riferisce solo all'uomo che, mosso dallo Spirito Santo che abita in lui, desidera congiungersi a Dio. Si conserva il carattere cristiano perché il principio di questo slancio è la grazia, cioè il dono di Dio, ma rimane la direzione del basso verso l'alto, che è caratteristica dell'Eros platonico. In Dionigi, invece, l'Eros-Agape è innanzitutto un nome divino, e solo secondariamente una proprietà delle creature superiori, uomini e angeli: c'è in primo luogo un Eros divino, a cui seguono un eros angelico e un eros umano. In tale prospettiva la caratteristica essenziale e comune di ogni eros non è più lo slancio verso l'alto, ma la capacità di uscire fuori di sé (l'eros è per sua natura estatico) per dirigersi verso gli altri - che possono essere più in alto ma anche più in basso o allo stesso livello-, con un movimento di conversione o di provvidenza o di solidarietà. In tal modo Dionigi riconosce anche un eros che discende. Questo presenta delle analogie con Proclo il quale scrive: "L'eros discende dall'alto, dalla sfera degli intellegibili alla sfera del cosmo convertendo tutte le cose alla divina bellezza" (''Commento all'Alcibiade primo'', 52,10-12 [...]).|Enzo Bellini, ''Parafrasi e note a ''Nomi Divini'' di Dionigi Areopagita'' n. 220, p. 563 in Dionigi Areopagita, ''Tutte le opere'', (a cura di Piero Scazzoso ed Enzo Bellini; introduzione di Giovanni Reale), Milano, Bompiani, 2010}}
 
* Nella ''Prima lettera ai Corinzi'' del vescovo di Roma, Clemente I, scritta in greco, probabilmente a cavallo tra il I e il II secolo, il tema dell'<nowiki></nowiki>''agape'' viene indagato e approfondito nel suo significato fondante cristiano:
{{q|49,1. Chi ha l’amore in Cristo pratichi i suoi comandamenti. 2. Chi può spiegare il vincolo dell’amore di Dio? 3. Chi è capace di esprimere la grandezza della sua bellezza? 4. L'altezza ove conduce l’amore è ineffabile. 5. L’amore ci unisce a Dio: "L’amore copre la moltitudine dei peccati". L’amore tutto soffre, tutto sopporta. Nulla di banale, nulla di superbo nell’amore . L’amore non ha scisma, l’amore non si ribella, l’amore tutto compie nella concordia. Nell’amore sono perfetti tutti gli eletti di Dio. Senza amore nulla è accetto a Dio. 6. Nell’amore il Signore ci ha presi a sé. Per l’amore avuta per noi, Gesù Cristo nostro Signore, nella volontà di Dio, ha dato per noi il suo sangue, la sua carne per la nostra carne e la sua anima per la nostra anima. 50, 1. Vedete, carissimi, come è cosa grande e meravigliosa l’amore , e della sua perfezione non c'è commento. 2. Chi è capace di trovarsi in essa se non quelli che Dio ha reso degni? Preghiamo dunque e chiediamo alla sua misericordia perché siamo riconosciuti nell’amore , senza sollecitazione umana, irreprensibili. 3. Sono passate tutte le generazioni da Adamo sino ad oggi, ma quelli che con la grazia di Dio sono perfetti nell’amore raggiungono la schiera dei più, che saranno visti nel novero del regno di Cristo. 4. Infatti è scritto: "Entrate nelle vostre stanze per pochissimo, finché passa la mia ira e il mio furore; mi ricorderò del giorno buono e vi risusciterò dai vostri sepolcri". 5. Siamo beati, carissimi, se eseguiamo i comandamenti di Dio nella concordia dell’amore , perché ci siano rimessi i peccati per l’amore . 6. E' scritto: "Beati quelli cui furono rimesse le malvagità e i cui peccati sono stati coperti; beato l'uomo del quale il Signore non considererà il peccato, né l'inganno è sulla sua bocca". 7. Questa beatitudine è per quelli scelti da Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore. A lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen. |Clemente, ''Prima lettera ai Corinzi'', 49-50|49,1. Ὁ ἔχων ἀγάπην ἐν Χριστῷ ποιησάτω τὰ τοῦ Χριστοῦ παραγγέλματα. 2. τὸν δεσμὸν τῆς ἀγάπης τοῦ θεοῦ τίς δύνατια ἐξηγήσασθαι; 3. τὸ μεγαλεῖον τῆς καλλονῆς αὐτου τίς ἀρκετὸς ἐξειπεῖν; 4. τὸ ὕψος, εἰς ὃ ἀνάγε ἡ ἀγάπη, ἀνεκδιήγητόν ἐστιν. 5. ἀγάπη κολλᾷ ἡμᾶς τῷ θεῷ, ἀγάπη καλύπτε πλῆθος ἁμαρτιῶν, ἀγάπη πάντα ἀνέχεται, πάντα μακροθυμεῖ· οὐδὲν βάναυσον ἐν ἀγάπῃ, οὐδὲν ὑπερήφανον· ἀγάπη σχίσμα οὐκ ἔχει, ἀγάπη οὐ στασιάζει, ἀγάπη πάντα ποιεῖ ἐν ὁμονοίᾳ· ἐν τῇ ἀγάπῃ ἐτελειώθησαν πάντες οἱ ἐκλεκτοὶ τοῦ θεοῦ, δίχα ἀγάπης οὐδὲνεὐάρεστόν ἐστιν τῷ θεῷ. 6. ἐν ἀγάπῃ προσελάβετο ἡμᾶς ὁ δεσπότης· διὰ τὴν ἀγάπην, ἣν χεν πρὸς ἡμᾶς, τὸ αἷμα αὐτοῦ ἔδ ἔσ ωκεν ὑπὲρ ἡμῶν Ἰησοῦς Χριστὸς ὁ κύριος ἡμῶν ἐν θελήματι θεοῦ, καὶ τὴν σάρκα ὑπὲρ τῆς σαρκὸς ἡμῶν καὶ τὴν ψυχὴν ὑπὲρ τῶν ψυχῶν ἡμῶν. 50,1. Ὁρᾶτε ἀγαπητοί, πῶς μέγα καὶ θαυμαστόν ἐστιν ἡ ἀγάπη, καὶ τῆς τελειότητος αὐτῆς οὐκ ἔστιν ἐξήγησις. 2. τίς ἱκανὸς ἐν αὐτῇ εὑρεθῆναι, εἰ μὴ οὓς ἂν καταξιώσῃ ὁ θεός; δεώμεθα οὖν καὶ αἰτώμεθα δίχα προσκλίσεως ἀνθρωπίνης, ἄμωμοι. 3. αἱ γενεαὶ´πᾶσαι ἀπὸ Ἀδὰμ ἕως τῆσδε τῆς ἡμέρας παρῆλθον, ἀλλ’ οἱ ἐν ἀγάπῃ τελειωθέντες κατὰ τὴν τοῦ θεοῦ χάριν ἔχουσιν χῶρον εὐσεβῶν, οἳ φανερωθήσονται ἐν τῇ ἐπισκοπῇ τῆς βασιλείας τοῦ Χριστοῦ. 4. γέγραπται γάρ· Εἰσέλθετε εἰς τὰ ταμεῖα μικρὸν ὅον ὅσον, ἕως οὗ παρέλθῃ ἡ ὀργὴ καὶ ὁ θυμός μου, καὶ μνησθήσομαι ἡμέρας ἀγαθῆς, καὶ ἀναστήσω ὑμᾶς ἐκ τῶν θηκῶν ὑμῶν. 5. μακάριοί ἐσμεν, ἀγαπητοί, εἰ τὰ προτάγματα τοῦ θεοῦ ἐποιοῦμεν ἐν ὁμονοίᾳ ἀγάπης, εἰς τὸ ἀφεθῆναι ἡμῖν δι’ ἀγάπης τὰς ἁμαρτίας. 6. γέγραπται γάρ· Μακάριοι, ὧν ἀφέθησαν αἱ ἀνομίαι καὶ ὧν ἐπεκαλύφθησαν αἱ ἁματίαν, οὐδέ ἐστιν ἐν τῷ στόματι αὐτου δόλος· 7. οὗτος ὁ μακαρισμὸς ἐγένετο ἐπὶ τοὺς ἐκλελεγμένους ὑπὸ τοῦ θεοῦ διὰ Ἰησοῦ Χριστοῦ τοῦ κυρίου ἡμῶν, ἡ δόξα εἰς τοὺς αἰῶνας τῶν αἰώνων. ἀμήν.|lingua=grc}}
 
* Nella ''Lettera di Barnaba'' uno scritto in greco raccolto, tra gli altri, nel Codice ''Sinaiticus'' (IV secolo), ma databile intorno alla metà del II secolo e attribuita a Barnaba, a partire da Clemente Alessandrino,
==Note==
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