Guida maimonidea/Egitto: Alessandria e Fustat: differenze tra le versioni

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Partecipò per la prima volta nella vita pubblica quale personaggio di grande rilievo nel 1169, appena tre anni dopo essere arrivato in Egitto; la materia concerneva un argomento che non implicava direttamente complesse questioni halakhiche. Riguardava certe lettere che circolavano in quel tempo tra gli ebrei di tutto l'Egitto, delle quali Maimonide era uno dei firmatari, e che supplicavano urgentemente di inviare denaro per riscattare dei prigionieri. Pare che detti prigionieri fossero stati catturati a Bilbays — una città lungo la via carovaniera tra Egitto e Terra d'Israele — da crociati che erano penetrati oltre aree egiziane confinanti. I crociati si erano ritirati in Terra d'Israele portandosi appresso i prigionieri, e ne chiedevano un riscatto. La richiesta ammontava a 33 ⅓ dinari per prigioniero, somma che richiedeva una vasta partecipazione della comunità ebraica di tutto l'Egitto.<ref name="Cohen">Mark Cohen, ''Poverty and Charity in the Jewish Community of Medieval Egypt'', Princeton University Press, 2005; id., "Maimonides` Egypt", in ''Moses Maimonides and His Time'', E. Ormsby (cur.), Catholic University of America Press, 1989, pp. 21-34.</ref>In una delle lettere per la raccolta di tali fondi, Maimonide dichiarava di aver subito contribuito egli stesso con denaro:
{{q|Fate quindi come anche noi abbiamo già fatto, giudici, anziani e saggi. Tutti noi andiamo in giro, notte e giorno, spronando la gente nelle sinagoghe e nei mercati [e alle] porte, in modo da ottenere qualcosa per questa grande causa. Poiché abbiamo contribuito con quanto potevamo, [vi chiediamo che] voi facciate altrettanto seguendo il vostro onore, generosità ed amore per poter riscattare il diritto [alla libertà].|''Iggerot'', p. 65}}
 
Nel miglior modo possibile per raccogliere fondi, la richiesta fornisce un esempio della responsabilità intercomunitaria e riconosce, sin dall'inizio, la generosità della comunità che si attiva per riuscire nell'impresa riscattatoria. Maimonide non si accontentò qui di elencare il suo nome come firmatario della petizione, ma partecipò direttamente come raccoglitore di fondi. La Genizah del Cairo contiene un documento, scritto da Maimonide nel 1170 di proprio pugno, che conferma ricevuta da un emissario chiamato Hiba ben Rabbi Eliezer di nove dinari raccolti nella città di al-Maḥalla e trasferita a Maimonide quale tesoriere della campagna di raccolta. In seguito, come dimostrato dai documenti della Genizah, Maimonide avrebbe partecipato a tutte le fasi dell'amministrazione della proprietà, conosciuta come ''heqdesh'', i cui ricavi sarebbero stati diretti verso cause caritatevoli. Per esempio, una lettera autografa di Maimonide provvede istruzioni particolareggiate su come coltivare un frutteto che era stato assegnato a carità.<ref name="Zalman">Havlin Shlomo Zalman, "Life of Maimonide", ''Da`at'' 15, 1985, pp. 67-79 (in ebr.)</ref>
 
==''Ra`is al-yahud''==
[[File:Fostat-329.jpg|thumb|Antica illustrazione di Fustat (o Fostât), da ''History of Egypt'' di Rappoport, 1903]]
La partecipazione di Maimonide si estendeva alle branche politiche più alte della comunità ebraica egiziana, e nel 1171, solo cinque anni dopo il suo arrivo in Egitto, fu nominato alla carica di ''ra`is al-yahud'', capo degli ebrei egiziani. Di regola, uno poteva essere nominato a tale posizione solo con l'approvazione sia della dirigenza ebraica sia del governo mussulmano. Nelle lettera di nomina, l'incaricato riceve la responsabilità di tutte le materie che riguardano gli ebrei entro l'area governata dalle autorità mussulmane. Viene quindi considerato l'autorità giudiziaria superiore e deve far valere la Legge religiosa e l'ordine pubblico, nonché la buona condotta di tutti i membri della comunità. Il ''ra`is al-yahud'' amministrava il ''heqdesh'' ed i fondi caritatevoli della comunità, e poteva emettere e revocare ordini di scomunica. Era responsabile della nomina di vari funzionari religiosi, compresi i [[w:Shechitah|macellai kosher]], i cantori, i giudici ed i capi di sinagoga, definendo i rispettivi limiti d'autorità, supervisionarne le attività, e destituirli dagli incarichi in caso di incapacità. L'influenza del ''ra`is'' derivava in parte dall'influenza posseduta nell'ambito dei circoli governativi mussulmani. I membri della comunità ebraica lo reputavano il loro rappresentante presso il governo e cercavano il suo intervento quando venivano maltrattati da tale governo o dai suoi rappresentanti. In breve, veniva considerato responsabile presso il governo della condotta della minoranza che egli guidava ed emissario di quest'ultima presso il governo.<ref name="Zalman"/>
 
I ''responsa'' di Maimonide dimostrano che al suo arrivo in Egitto, egli venne considerato la più alta autorità halakhica, e tutti i settori della comunità si rivolsero a lui con una grande quantità di questioni. Inoltre, come già menzionato, egli funzionò come una sorta di alta corte d'appello e a volte, a seguito di un ricorso da parte di un contendente, richiese che un dato giudice cambiasse la sua decisione. La sua indiscutibile rinomanza halakhica era evidente, dato che veniva accettata da tutti coloro che erano in contatto con lui e che riconoscevano il suo potente controllo di tutte le fonti halakhiche. Oltre ai suoi giudizi halakhici, Maimonide era coinvolto nella promulgazione di regole comunitarie la cui violazione poteva essere punita con l'interdizione. Una delle promulgazioni più audaci emesse da Maimonide d'accordo con i suoi dotti colleghi fu di eliminare la recitazione silenziosa della preghiera ''[[w:amidah|amidah]]'' da parte del fedele, contando solamente la recitazione della ''amidah'' ad alta voce del cantore, che di solito viene fatta dopo la preghiera silenziosa individuale.<ref>Maimonide, ''Responsa'', 256:258.</ref> Questa promulgazione fu motivata dal fatto che durante la recitazione ad alta voce del cantore dopo la preghiera silenziosa di ciascun membro della sinagoga, la comunità che aveva già recitato la ''amidah'' silenziosamente, agiva in maniera irriverente, causando la dissacrazione del nome di Dio agli occhi di possibili astanti mussulmani.<ref name="Halbertal3"/>
 
==Note==
<references/>
 
che aveva già
 
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[[Categoria:Guida maimonidea|Egitto: Alessandria e Fustat]]