Identità e letteratura nell'ebraismo del XX secolo/Letteratura ebraica tra patria ed esilio: differenze tra le versioni

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[[File:50 NIS Bill Obverse & Reverse.jpg|thumb|Banconota israeliana con l'immagine di Agnon, il suo discorso all'assegnazione del Premio Nobel 1966, e l'elenco delle sue opere]]
La preoccupazione centrale dell'autore è il modo in cui forze sconosciute e inconsce gradualmente prendono il controllo della personalità, girandola verso direzioni rifiutate dalla mente conscia e dal super-ego.<ref name="Hoch"/> In un romanzo pubblicato postumo, ''Shirah'' (1971),<ref>Si veda anche l'edizione postuma del 1996: [http://books.google.co.uk/books/about/Shira.html?id=DbhwtE7bb3MC&redir_esc=y S.Y. Agnon, ''Shira'', Syracuse University Press, 1996].</ref> questa forza viene espressa nella forma di un'infermiera - la seducente Shirah - che fa solo una breve apparizione all'inizio, ma la cui presenza fisica e sessuale occupa tutta l'attenzione di Herbst, uno dei personaggi principali. Herbst aveva passato con Shirah la notte della nascita del proprio bambino, ma nonostante tutti i tentativi di modificare la situazione, Herbst non riesce a liberarsi della influenza negativa dell'infermiera. La coscienza viene sopraffatta dall'inconscio. La sua vita sia famigliare (con la moglie Henrietta eternamente compiacente) che accademica (noiosa e meschina) vengono perturbate e profondamente scosse. In verità, molte delle storie di Agnon ruotano su intenzioni frustrate: l'individuo si spacca tra inclinazione buona ed inclinazione cattiva — ma quella buona non può vincere soltanto con l'essere invocata. Le trame di Agnon corrono in parallelo con la struttura della psiche. Shirah è come l'inconscio, praticamente invisibile nell'azione, ma dominante nella pratica. Questi fattori sono fortemente allusivi sia per la nazione e sia per i singoli individui. Una moltitudine di forze nascoste è in funzione, e potrebbe travolgere nonostante la scelta deliberata e razionale di altre alternative.<ref>Gila Ramras-Rauch, "''Shirah'': Agnon's Posthumous Novel", ''Books Abroad'', Vol. 45, No. 4, 1971.</ref>
 
Come già menzionato, entro gli anni '20 la letteratura in ebraico si era concentrata nello Yishuv.<ref>Lo ''Yishuv'' (in ebraico: ישוב, letteralmente "insediamento") o ''Ha-Yishuv'' (= ''lo Yishuv'', in ebraico: הישוב, oppure הישוב היהודי בארץ ישראל, ''Hayishuv Hayehudi b'Eretz Yisrael'' ("L'insediamento ebraico in Terra d'Israele"), è un gruppo etnico ebraico vicino-orientale. Era costituito da gruppi di coloni ebrei che, al principio del XX secolo, ben prima della costituzione dello Stato di Israele e comunque prima della prima ''Aliyah'' (immigrazione ebraica), vivevano di agricoltura intorno a ''Eretz Yisrael'' (Terra d'Israele). I diversi termini nacquero per distinguere gli ebrei già presenti sul territorio da quelli arrivati con l'immigrazione del 1882, ed oggi sono usati ad indicare la popolazione ebrea presente sul territorio prima della creazione dello Stato di Israele.</ref> L'immigrazione su larga scala a seguito della Grande Guerra è nota come la "terza ondata" (o Terza Aliyah) — fu questa che stanziò veramente la comunità come fattore permanente nel territorio del Mandato britannico, e assicurò la fondazione di uno Stato futuro. Segnò il passaggio da una diaspora creativa ormai in declino ad un'ultima possibilità di preservare un'esistenza autenticamente ebraica. Questa ondata raddoppiò l'insediamento già esistente, sebbene il culmine dell'immigrazione in quel decennio si ebbe nel 1925, nella successiva Aliyah, quando arrivarono 34000 immigrati.<ref name="Bein">[http://books.google.co.uk/books/about/The_return_to_the_soil.html?id=17dtAAAAMAAJ&redir_esc=y Alex Bein, ''The return to the soil: a history of Jewish settlement in Israel'', Youth and Hechalutz Dept. of the Zionist Organisation, 1952, pp. 145-148,188 & ''passim''.]</ref> La regione si stava quindi trasformando: insediamenti collettivi venivano fondati e nuove città create. Entro il 1931, la popolazione ebraica della Palestina ammontava a 174610 abitanti.<ref name="Patai">[http://books.google.co.uk/books/about/Israel_between_East_and_West.html?id=gaMLAAAAIAAJ&redir_esc=y Raphael Patai, ''Israel Between East and West: A Study in Human Relations'', Greenwood Press, 1960, pp. 47-64 e segg.]</ref> Questa è una cifra modesta rispetto alla popolazione ebraica mondiale, ma rappresenta un notevole aumento, e la nuova immigrazione, particolarmente nella prima metà degli anni '20, non consisteva in uno spaccato della collettività ebraica complessiva, ma di quella in gran parte agraria, giovane ed impoverita.<ref name="Laqueur">[http://books.google.co.uk/books/about/A_History_of_Zionism.html?id=NMjh319vnwAC&redir_esc=y Walter Laqueur, ''The History of Zionism'', Tauris Parke, 2003].</ref>
 
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