Identità e letteratura nell'ebraismo del XX secolo/Al centro della rivoluzione: Russia: differenze tra le versioni

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Il romanzo racconta la storia di Živago, dalla sua prima infanzia fino alla sua morte prematura. Studia da medico in modo da poter essere indipendente e utile, ma la sua inclinazione naturale è per l'arte poetica: alcune sue poesie vengono presentate alla fine del romanzo. Il libro è un quadro del periodo visto con gli occhi di Živago, della sua famiglia, dei suoi amici e dell'amata Lara. Due cose emergono: una è l'importanza dell'era presente. La seconda è che la verità può solo essere colta dall'individuo. Lo zio Kolya di Živago, un intellettuale influente, fa tale affermazione che viene ripresa con forza dallo stesso Živago: "È sempre un segno di mediocrità quando la gente si raggruppa insieme, che la lealtà del gruppo sia per Soloyev o per Kant o per Marx. La verità viene ricercata solo dagli individui, e si separano da coloro che non la amano abbastanza."<ref name="Boris"/>
 
Tuttavia, una preoccupazione subliminale del romanzo è cosa significhi essere ebrei. Non che ciò sia visto in termini molto positivi. L'opinione dell'autore non viene dichiarata, né quella del protagonista principale: Živago agisce come cassa di risonanza per le opinioni degli altri. Le osserva, ascolta e registra, insieme allo stato generale delle cose. Ha un amico intimo, Misha Gordon (Gordon è un nome ebraico comune in Russia), che specula sulla questione ebraica persino all'età di undici anni: "Cosa significava essere un ebreo? Quale ne era lo scopo? Quale era la ricompensa o la giustificazione di questa sfida inerme che non portava altro che afflizione?" Che essere ebrei significhi soffrire è accettato come assiomatico da tutti gli osservatori. Živago stesso commenta con Lara la posizione degli ebrei durante gli eventi terribili della guerra civile: "Non ti puoi neanche immaginare cosa stia attraversando questa disgraziata popolazione ebraica in questa guerra. I combattimenti acade che siano nella Zona di Residenza e, come se le tassazioni punitive, la distruzione delle loro proprietà e tutte le loro altre sofferenze non fossero sufficienti, stanno ora subendo pogrom, insulti e l'accusa di mancanza di patriottismo."<ref name="Boris"/> In verità, le vedute di Živago, un non ebreo, sono più compassionevoli di quelle dell'ebreo Gordon. Non che però giustifichi questa persistente esistenza ebraica; ma compiange comunque la doppia porzione di sofferenze che subiscono, un aspetto notato anche da Nadezhda Mandelstam in ''Speranza abbandonata'': l'ebreo soffre sia come parte delle condizioni generali, sia per il fattore aggiunto di essere ebreo. Tuttavia, ciò che sembra sorprendere i protagonisti è il perché gli ebrei necessitino di esistere come nazione, se invero lo fanno volontariamente. Gordon si sta spostando verso una fase cristiana, e sostiene che i Vangeli predicano al di là delle nazioni ai singoli individui: "Perché costoro (cioè, i capi) non dicono loro (cioè, alla massa ebraica) 'basta, fermatevi ora. Non fissatevi sulla vostra identità, non continuate ad agire tutti insieme, in folla. Disperdetevi. State con tutti gli altri. Voi siete i primi e migliori cristiani del mondo.'" il cristianesimo ha rimpiazzato l'ebraismo, e l'ebreo che ha affrontato il processo di conversione ed evoluzione, nel senso storico, è nella posizione ottimale per essere un cristiano. Siccome è stato lui che ha portato in essere il cristianesimo, egli può quindi essere un miglior cristiano di qualsiasi altro non ebreo.<ref>Lazar Fleishman, ''Boris Pasternak: The Poet and His Politics, cit.'', pp. 112-115</ref><ref name="Boris"/>
 
[[File:Boris Pasternak cropped.jpg|thumb|left|150px|Boris Pasternak al Primo Congresso degli Scrittori Sovietici, nel 1934]]
In seguito, nel romanzo Lara riecheggia tali vedute e aggiunge un'ulteriore clausola:
{{quote|È così strano che questa gente che un tempo portò alla liberazione del genere umano dal giogo dell'idolatria, e che ora si dedica alla sua liberazione dall'ingiustizia, debba essere impotente ad ottenere la propria liberazione da se stessa, dal giogo della propria lealtà ad una designazione antidiluviana, obsoleta, che ha perso ogni significato — e che non debba potersi elevare al di sopra di se stessa e dissolversi tra tutti gli altri, la cui religione ha fondato e coi quali avrebbe tanto in comune se solo li conoscesse meglio.|''Il dottor Živago''<ref name="Boris"/>}}
Il paradosso in questa opinione è che gli ebrei abbiano esteso la liberazione ad altri nel passato (attraverso il cristianesimo) e continuino a farlo nel presente (attraverso la lotta rivoluzionaria per la liberazione generale), ma non siano riusciti ad ottenere né la propria liberazione fisica (continuano ad essere perseguitati) né quella spirituale trascendendo una forma primitiva e sorpassata di pratica religiosa ed identificazione etnica.<ref name="Clowes">Edith W. Clowes (cur.), ''Doctor Zhivago: A Critical Companion'' (NWP/AATSEEL Critical Companions to Russian Literature), Northwestern University Press, 1996, ''passim''.</ref>
 
La storia contemporanea è al centro del romanzo, ed il personaggio la osserva. All'inizio si eccita per tale privilegio — Živago dice: "Ma non capisci che cosa incredibile stia succedendo? Una tal cosa accade una volta sola in tutta un'eternità. Pensaci, all'intera Russia hanno strappato il tetto, ed tu ed io e tutti gli altri siamo qua allo scoperto." E riflettendo: "Capiva di essere un pigmeo davanti alla macchina mostruosa del futuro." Rimane in timore riverenziale di fronte agli eventi e ammira coloro che stanno in controllo, che osano prendere la Storia per il collo e la strangolano o le danno una nuova direzione. Tuttavia dopo, i dubbi cominciano ad affiorare. Dopo tutto, gli orrori aumentano, e non diminuiscono. Ciò che aveva valore nel vecchio sistema non viene conservato, e lo status del nuovo è incerto e barcollante. Le virtù individuali sono le sole che resistono. L'aspetto eccezionale della vita è l'amore, quell'amore che avvince Živago e Lara. Altri potrebbero star provando tale amore, senza percepirlo come eccezionale. Altisonanti nozioni sulla Storia hanno fuorviato la gente. Solo l'amore è armonioso; la guerra è terribile e causa di falsità — tale comprensione permette di nuovo a Živago di scrivere poesie, sebbene che gran parte dell'opera non veniva svolta da lui stesso, ma da qualcosa sopra di lui, che lo controllava. Egli permetteva soltanto il contatto e registrava il messaggio. (Anche Mandelstam esprimeva l'impressione che non fosse proprio lui a scrivere la sua poesia, ma qualcos'altro che possedeva e occupava il suo corpo ed i suoi sensi).<ref name="Boris"/>
 
Il romanzo riporta una conversazione tenuta molto dopo la morte di Živago, in forma di epilogo, quando Gordon riflette su quanto è successo. Ora, dopo tutto, la cosa può esser vista nella sua interezza. La Rivoluzione, per quanto fosse sembrata nobile e splendida, era diventata volgare, barbara: succede nella storia che le cose concepite elevatamente poi nel corso del tempo degenerino, in pratica. Roma derivò dalla Grecia, e la Rivoluzione Russa era emersa dall'Illuminismo russo. Ed il lettore potrebbe osservare che non ci si dovrebbe far prendere troppo facilmente da una moda effimera o da un'acclamazione pubblica e generale; forse ci sono valori basilari più validi di quelli insiti in una tale drammatica rappresentazione con le sue immediate attrattive.<ref name="Clowes"/>
 
<!--- da usare nel testo a seguito
[[File:Boris Pasternak cropped.jpg|thumb|Boris Pasternak]]
[[File:Ilya Ehrenburg 1925.jpg|thumb|Ilya Ehrenburg nel 1925]]
[[File:Ilja Grigorjewitsch Ehrenburg 1943.jpg|thumb|Ilya Ehrenburg nel 1943]]
[[File:Ilya Ehrenburg and Gustav Regler with Hemingway, Spain, 1937.jpg|thumb|Ernest Hemingway with Ilya Ehrenburg con Ernest Hemingway e Gustav Regler durante la Guerra Civile spagnola, nel 1937]]
[[File:Authors Andrei Sinyavsky and Yuli Daniel during their trial in 1956-66.jpg|thumb|Gli scrittori Andrei Sinyavsky e Yuli Daniel durante il loro processo del 1966 in Unione Sovietica]]
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[[Categoria:Identità e letteratura nell'ebraismo del XX secolo|Al centro della rivoluzione: Russia]]