Identità e letteratura nell'ebraismo del XX secolo/Al centro della rivoluzione: Russia: differenze tra le versioni

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[[File:Stop your cruel oppression of the Jews 3g12423u.jpg|thumb|350px|L'illustrazione mostra un uomo anziano contrassegnato "Russian Jew (ebreo russo)" che porta un grosso fardello sulla schiena, contrassegnato "Oppression"; sospesi dal fardello sono dei pesi contrassegnati "Autocracy," "Robbery," "Cruelty," "Assassination," "Deception" e "Murder." Sullo sfondo a destra una comunità ebraica brucia e, nell'angolo sinistro, Theodore Roosevelt parla all'Imperatore di Russia, Nicola II: "Ora che hai la pace oltreconfine, perché non rimuovi il suo fardello e crei la pace entro i tuoi confini?" (1904)]]
L'ebraismo russo (nel senso geograficamente più ampio degli ebrei residenti nel grande Impero Russo) era diventato il più vasto del mondo nel corso del XIX secolo. Secondo il censimento del 1887,<ref name="Russian">Dati e riferimenti di questo e successivi paragrafi sono estratti e si basano sul testo di Howard M. Sachar, ''The Course of Modern Jewish History'', New York, 1955; Random House, II ed. riveduta, 1991; cfr. anche Martin Gilbert, ''The Jews of Russia: Their History in Maps and Photographs'', Londra: M W Books, 1976; Salo W. Baron, ''The Russian Jew Under Tsars and Soviets'', Schocken Books, 1988.</ref> la popolazione ebraica ammontava a circa 5,5 milioni di persone, cresciuta dal solo milione degli inizi del secolo. I fattori principali di questo drammatico aumento erano l'incorporazione da parte della Russia del passato "Regno del Congresso" polacco, insieme ad altri territori, e l'incremento naturale, proporzionalmente più alto rispetto all'incremento naturale e longevità del resto della popolazione. Ciò accadde solo in una piccola parte dei territori russi, un'areaòòò di circa 937000 chilometri quadrati, cioè circa il 20% della Russia europea — Lituania, Latvia, Polonia, Bielorussia e Ucraina. Gli ebrei erano stati assorbiti malvolentieri sotto il dominio zarista e confinati in queste zone, note come la "Zona di Residenza", un'area dove agli ebrei era permesso di risiedere (sebbene anche tale permesso subisse poi cambiementi e modifiche).<ref>''Zona di Residenza'' (in russo: Черта оседлости?, ''Čerta osedlosti'') era il termine dato alla regione dell'Impero Russo, lungo il suo confine occidentale, in cui gli ebrei avevano il permesso di risiedere in permanenza, e oltre la quale di solito la residenza era interdetta agli ebrei. Si stendeva dalla linea di demarcazione alla frontiera russa con l'Impero tedesco e l'Austria-Ungheria. Sebbene comprendesse solo il 20% del territorio dell'Impero Russo, la Zona di Residenza corrispondeva ai confini storici della Confederazione Polacco-Lituana e includeva gran parte delle attuali Lituania, Bielorussia, Polonia, Bessarabia, Ucraina e parti della Russia occidentale. Inoltre, un certo numero di città all'interno della Zona erano escluse da essa.</ref>
[[File:Map showing percentage of Jews in the Pale of Settlement and Congress Poland, c. 1905.png|thumb|left|Mappa con le percentuali degli ebrei residenti nella Zona di Residenza dell'Impero Russo.]]
 
Il grande periodo del liberalismo russo ebbe termine con l'assassinio dello zar riformista Alessandro II nel 1881. Letteratura e pensiero erano fioriti a livelli senza precedenti: gli ultimi 30 anni avevano dato al mondo gran parte dei classici russi, una riaffermazione radicale delle implicaziooni dell'Illuminismo occidentale, un assorbimento e trasformazione del pensiero occidentale, ed un nuovo fondamentale contributo alla letteratura (specialmente il romanzo) attraverso una vasta gamma di sperimentazioni e successi. Una conseguenza indiretta di tutto ciò fu l<nowiki>'</nowiki>''autoilluminismo'' dell'ebraismo russo e la sua rispettiva volontà parziale di seguire il processo di russificazione. L'ambivalenza dell'embiente ospitante poteva esser visto in contesto storico come una fase transitante verso una nuova era di mutua accettazione e crescente identità esteriore ed interiore. Tuttavia anche la popolazione crescente, la povertà, il fermento industriale e sociale andavano di pari passo. Gli ebrei generalmente non erano accettati dalla nobiltà, dai contadini, o anche (come si vedrà) dalla ''intelligencija''.<ref>''Intelligencija'' (cir: интеллигенция, pol: ''inteligencja'') o ''intellighenzia'' (impropriamente ''intellighentsia'' ovvero ''intellighentzia'') è una parola russa che indica in un determinato gruppo sociale (più o meno esteso, per esempio, un popolo, una parte politica, un credo religioso etc.) le persone più rappresentative, tra coloro che svolgono una attività intellettuale, sia essa di natura scientifica, artistica e amministrativa, tale da porli in un ceto culturale e creativo più elevato, con compiti anche organizzativi e direttivi del lavoro altrui. Secondo alcuni sociologi all'interno della intellighenzia si possono quindi inserire gli intellettuali, ma anche i dirigenti, i funzionari dell'amministrazione pubblica, i politici, i medici ecc., mentre secondo l'opinione di altri sociologi vanno annoverati solo gli intellettuali in senso stretto. Cfr. ''Sociologia dell'economia e del lavoro'', di Luciano Gallino, Utet, Torino, 1989, p. 209, ''s.v.'' "Intellighenzia".</ref>
 
==Galleria==
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<ref name="Friedberg">M. Friedberg, "Jewish Contribution to Soviet Literature", in Lionel Kochan (cur.), ''The Jews in Soviet Russia since 1917'', Oxford University Press, 1970; ''id.'', "Jewish Themes in Soviet Literature", ''op. cit.'', Oxford Paperbacks, III ed. riv. 1978.</ref>
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Map showing percentage of Jews in the Pale of Settlement and Congress Poland, c. 1905.png|Mappa con le percentuali degli ebrei residenti nella Zona di Residenza dell'Impero Russo.
Mandelstam 1914-b.jpg|Osip Mandelstam
NKVD Mandelstam.jpg|Osip Mandelstam schedato dall'NKVD dopo il suo arresto.