Identità e letteratura nell'ebraismo del XX secolo/L'esperienza migratoria in America: differenze tra le versioni

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Uno dei fattori interessanti di questo genere di letteratura è il modo in cui viene riscoperta dopo anni di oblio dalla loro pubblicazione. '''Daniel Fuchs''' (1909-1993), nella prefazione del 1961 ai suoi tre primi romanzi,<ref name="Fuchs">Fuchs scrisse inizialmente tre romanzi pubblicati dalla Vanguard Press: ''Summer in Williamsburg'' (1934), ''Homage to Blenholt'' (1936) e ''Low Company'' (1937). I primi due descrivevano la vita di ebrei a Williamsburg (New York); l'ultimo si concentrava su vari personaggi di estrazione etnica a Brighton Beach. Vennero pubblicati in un unico volume nel 1961 col titolo [http://lccn.loc.gov/61013511 ''Three Novels (Tre Romanzi)'']. Tra le altre edizioni in singolo volume si include [http://lccn.loc.gov/2006023170 ''The Brooklyn Novels (I romanzi di Brooklyn)''], con un'introduzione del romanziere Jonathan Lethem, pubblicata nel 2006 da Black Sparrow Books. Citazioni nel testo con stralci dei rispettivi romanzi, si riferiscono all'edizione del 1961.</ref> scrive che vennero immediatamente dimenticati. Ora invece sono riconosciuti come importanti e di grande valore.<ref name="Guttmann1">Allen Guttmann, ''Jewish Writer in America: Assimilation and the Crisis of Identity'', ''cit.'', 1972, pp. 142-155 e ''s.v.'' "Fuchs".</ref> Tuttavia lo scrittore non capiva cosa stava facendo — "''Summer in Williamsburg'' (1934) fu scritto in uno stato di vero terrore", afferma Fuchs. Panorama di vita in questo quartiere di New York, divertente e tragico, il romanzo venne scritto come un diario: "Ero determinato a scrivere bene. Volevo esaminare ogni cosa con una veduta assolutamente chiara, senza vincoli e inalterata." Lo compose, come afferma egli stesso, "con candore o innocenza", e raggiunge il lettore come una miscela di naturalismo e fantasia, elevato al livello di grande narrativa creativa. Come Gold, Fuchs ambienta la sua opera nel cuore del proletariato ebraico. Ma la rappresentazione è comica ed empatica.<ref name="Guttmann1"/>
 
Poiché questo romanzo si muove soventemente da personaggio a personaggio e da scena a scena, è difficile parlare di un unico eroe o di un'unica trama. Un'azione centrale la si può trovare in una guerra tra due bande di quartiere, ognuna delle quali vuole organizzare una società di autobus interurbani e far fallire l'altra. La banda che il lettore viene a conoscere meglio, capitanata da Papravel, vince alla fine. E l'eroe? Forse è Williamsburg stessa, con tutti i suoi protagonisti.<ref name="Guttmann1"/> Ci sono scene di violenza e sconcerto. Il giovane Philip Hayman è più che altro la lente, l'osservatore distaccato, di suo padre: "È vecchio e Mamma è stanca e Harry se ne sta andando, già un estraneo, mentre io, naturalm ente, mi sposto lungo percorsi lunari come un attore incontaminato dalla vita, distaccato e superiore."<ref name="Fuchs"/> Esiste una ricchezza di personaggi, una vera commedia umana. Philip, incapace di impegnarsi sia in amore che nella vita, si vede come un eroe da film. Un eroe da film logicamente ha solo una realtà limitata, controllabile e brillante, da cui il personaggio si può staccare e infine restarne indenne. E quindi per lui Williamsburg è un set cinematografico.<ref>[http://www.nytimes.com/2005/07/10/books/review/10TANENHA.html?pagewanted=all&_r=0 Sam Tanenhaus, "'The Golden West': Access Hollywood"], su ''The New York Times'', 10/07/2005. <small>URL consultato 21/08/2014.</small></ref>
 
==Note==