Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Italia: Marina 1: differenze tra le versioni

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Di lì a poco arrivarono le fregate elicotteristiche classe 'Bergamini', e gli incrociatori classe 'Doria' (non tanto soddisfacenti, in verità, date le dimensioni insufficienti, per questo il terzo della classe divenne poi il V.Veneto, del 50% più grande).
Il Garibaldi venne posto in riserva nel 1953 e nel 1954 iniziarono i lavori di parziale demolizione; ma quasi a sorpresa, a partire dal 1957, si iniziò a farne un incrociatore lanciamissili. In questo periodo il 'Duca degli Abruzzi' rimase il solo incrociatore a svolgere attività di squadra, come ammiraglia della flotta.
 
[[Immagine:Lancio di simulacro inerte di missile Polaris.jpg|300px|right|thumb|Il 'Garibaldi'lancia un mock-up del Polaris]]
'''Giuseppe Garibaldi''' (551)
*Tipo: incrociatore leggero, poi convertito in lanciamissili
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Le antenne elettroniche principali trovarono posto principalmente in due grandi tralicci quadripodi. Sul primo dei due tralicci, posto alla sommità del complesso plancia-torrione v'erano il radar di tridimensionale AN/SPS-39 Frescan, adottato su tutte le prime unità lanciamissili della NATO, il radar di sorveglianza aeronavale AN/SPS-6 ed il radar di navigazione/sorveglianza di superficie MM/SPQ-2, mentre sul secondo traliccio, a poppavia del fumaiolo, trovava posto il radar di scoperta aerea bidimensionale Argos 5000 nazionale (primo apparato importante di concezione italiana) che in condizioni ideali consentiva di individuare bersagli fino ad una distanza di 500 km.
 
[[Immagine:Garibaldi alla fonda a venezia.jpg|300px|right|thumb]]
L'armamento artiglieresco nella nuova configurazione (molto alleggerita) era limitato all'autodifesa, ed era costituito da quattro cannoni da 135/45 mm in 2 torrette binate e 8 cannoni OTO Melara da 76/62 mm tipo MMI, in impianti singoli, 4 per ogni fiancata.
Le torrette dei calibri principali trovarono posto nella sovrastruttura di prora andando a sostituire le due torrette da 152/55 precedenti, mentre i cannoni da 76/62 trovarono posto, quattro per ogni lato, ai due lati del complesso torrione-fumaiolo.
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====Doria====
[[Immagine:Incrociatore Giuseppe Garibaldi tra gli incrociatori Andrea Doria e Caio Duilio.jpg|400px|right|thumb|Bellissimo trittico di incrociatori, con i due 'Doria' che scortano a distanza ravvicinata il 'Garibaldi']]
Gli incrociatori lanciamissili della Marina Militare Italiana classe Andrea Doria, l'Andrea Doria e il Caio Duilio, sono stati i primi incrociatori portaelicotteri. Erano unità adatte per le scorte antiaereo e antisom di formazioni navali. Avevano a prua un lanciamissili Mk 20 per missili Terrier a medio raggio, a mezza nave una batteria di cannoni contraerei, e a poppa un ponte e un hangar per 4 elicotteri leggeri o 2 pesanti Sea King. Era stato previsto un terzo incrociatore di questa classe, l'Enrico Dandolo (554), la cui costruzione venne annullata ed al suo posto venne costruito il Vittorio Veneto il cui progetto fu una rielaborazione dei Doria, di circa il 50% più pesante e col doppio della capacità di trasporto elicotteri, in quanto i Doria vennero giudicati un po' troppo piccoli.
 
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Andrea Doria
[[Immagine:Incrociatore lanciamissili andrea Doria.jpg|300px|right|thumb|]]
 
*Dislocamento: normale 6.000 t, a pieno carico: 6.500 t
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====Duilio====
[[Immagine:MM Caio Duilio.jpg|300px|right|thumb|]]
 
L'incrociatore lanciamissili Caio Duilio (554), in servizio nella MMI dagli inizi degli anni '60 fino al 1990 è stato costruito presso i cantieri di Castellammare di Stabia. Faceva parte della classe Andrea Doria.