Storia della letteratura italiana/Ludovico di Breme: differenze tra le versioni

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Nell'introduzione del Romanticismo in Italia ebbe un ruolo importante Ludovico di Breme, che intervenne nella polemica classico-romantica prendendo apertamente le difese della poesia moderna contro quella antica.
Ludovico di Breme ricoprì l'incarico di Consigliere di Stato del [[w:Regno italico]] e fu l'ispiratore del ''[[w:Il Conciliatore]]'', sul quale sostenne con forte polemica le nuove dottrine.<br>Ebbe un posto di primo piano nel [[w:Risorgimento italiano]], infatti egli comprese che la crisi di cui l'[[w:Italia]] era travagliata coinvolgeva moralmente tutta la [[w:nazione]] e sostenne con veemenza che lo spirito liberale non poteva essere distrutto. Egli ebbe piena coscienza che per rinnovare la [[w:cultura]] italiana era necessario essere partecipi dell'universalità dello spirito dell'[[w:Europa]].<br>Intese il [[w:Romanticismo]] come momento liberatorio dalla costrizione, sotto ogni forma, [[w:letteratura|letteraria]], [[w:politica]] e culturale e vide in esso il massimo dell'impulso [[w:creatività|creativo]]. <br> Pur rimanendo in lui le tracce della sua educazione [[w:Illuminismo|illuministica]], egli esaltò il nuovo [[w:spiritualismo]] polemizzando con toni aspri contro il [[w:sensismo]] e il [[w:materialismo]].
 
==La vita==
Ludovico Arborio Gattinara dei Marchesi di Breme nasce a Torino nel 1870. Figlio del ministro dell'Interno del Regno di Sardegna, Ludovico di Breme diviene ecclesiastico nel 1806 e una volta trasferitosi a Milano divente cappellano del viceré Eugenio di Beauharnais. Successivamente ricopre l'incarico di Consigliere di Stato del Regno ed è l'ispiratore de ''Il Conciliatore'', sul quale sostiene con vivacità le nuove dottrine romantiche.<ref>Voce: ''[http://www.treccani.it/enciclopedia/ludovico-arborio-gattinara-dei-marchesi-di-breme_%28Enciclopedia-Italiana%29/ Ludovico di Bremme]]'' su Enciclopedia Italiana Treccani (1930)</ref>
 
Ludovico di Breme ricoprì l'incarico di Consigliere di Stato del [[w:Regno italico]] e fu l'ispiratore del ''[[w:Il Conciliatore]]'', sul quale sostenne con forte polemica le nuove dottrine.<br>EbbeHa un posto di primo piano nel [[w:Risorgimento italiano]], infatti egli compresecomprendendo che la crisi diche cuiviveva l'[[w:Italia]] era travagliata coinvolgeva moralmente tutta la [[w:nazione]], e sostennesostiene con veemenza checome lo spirito liberale non poteva essere distrutto. Egli ebbeHa piena coscienza che per rinnovare la [[w:cultura]] italiana erasarebbe stato necessario essere partecipi dell'universalità dello spirito dell'[[w:Europa]]europeo.<br> Intese il [[w:Romanticismo]] come momentoaffrancamento liberatorioda dallaogni costrizione, sotto ogni forma, [[w:letteratura|letteraria]], [[w:politica]] e culturale, e vide in esso il massimol'apice dell'impulso [[w:creatività|creativo]]. <br> Pur rimanendo in lui le tracce della sua dell'educazione [[w:Illuminismo|illuministica]], egli esaltòesalta il nuovo [[w:spiritualismo]] polemizzando con toni aspri contro il [[w:sensismo]] e il [[w:materialismo]].
 
Tra le sue opere si ricordano ''Intorno alla ingiustizia di alcuni giudizi letterari italiani'' del 1816, il ''Grand commentaire sur un petit article'' del 1817, il saggio sul ''Giaurro'' deldi [[w:George Gordon Byron|Byron]] del 1818, le ''Postille contro i Cenni critici sulla poesia romantica del Londonio'', oltre a numerosi articoli di critica apparsi su ''Il Conciliatore''.
 
Muore a Torino il 15 agosto 1820.
 
== La natura della poesia moderna ==
Nelle ''Osservazioni sul Giaurro'' di Byron, Ludovico di Breme partecipa al dibattito sorto dalla pubblicazione dell'articolo di Madame de Staël, mostrandosi favorevole al romanticismo, a differenza di altri autori quali Leopardi, che risponderà a questo suo brano con il ''Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica''.
 
Secondo di Breme esistono due tipi di immaginazione. Quella, tanto lodata, degli antichi in realtà era "ignorantissima" su qualsiasi cosa: di ogni accidente fecero poesia, poiché, non avendo alcuna conoscenza scientifica, tendevano a interpretare ogni evento naturale con la poesia, la mitologia.<ref>Ludovico di Breme, ''[http://books.google.it/books?id=l51RAAAAcAAJ&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false Osservazioni a Il Giaurro frammento di novella turca scritto da Lord Byron e recato dall' inglese in versi italiani da Pellegrino Rossi]''</ref> L'uomo moderno quindi non può far proprio questo modello di poesia, valido per un'altra epoca. L'immaginazione moderna si basa sulla conoscenza della realtà e su un metodo logico. Tipico dell'immaginazione moderna è il patetico, che non è né malinconico né lugubre, ma è legato al sentimento ed è svelamento della natura.
 
==Altri progetti==
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==TestiNote==
<references/>
 
Tra le sue opere si ricordano ''Intorno alla ingiustizia di alcuni giudizi letterari italiani'' del 1816, il ''Grand commentaire sur un petit article'' del 1817, il saggio sul ''Giaurro'' del [[w:George Gordon Byron|Byron]] del 1818, le ''Postille contro i Cenni critici sulla poesia romantica del Londonio'', oltre a numerosi articoli di critica apparsi su ''Il Conciliatore''.
==Testi==
* '''[[s:Intorno all'ingiustizia di alcuni giudizi letterari italiani]]''' (1816)
[[Categoria:Storia della letteratura italiana|Breme]]
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