Identità e letteratura nell'ebraismo del XX secolo/L'esperienza migratoria in America: differenze tra le versioni

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Uno dei primi romanzi ebraici di rilievo, ''The Rise of David Levinsky'' (1917) venne scritto dal già citato giornalista Abraham Cahan (1860-1951), che scriveva in inglese e yiddish ed era fondatore ed editore di un importante giornale yiddish, il quotidiano ''Forward'' che esiste tuttora. Tale romanzo ha forse sofferto come opera letteraria a causa del suo ovvio valore come documento sociale. Proietta i temi e le preoccupazioni principali dell'immigrato ebreo in America, ma ne riporta anche il suo cammino verso l'assimilazione, crescente americanizzazione, distanziamento da lingua e popolo originari, come anche la sua modernizzazione progressiva nei ''mores'' sociali e religiosi. Cahan stesso era emigrato in America nel 1882 dalla Lituania, e non solo era un giornalista laburista e attivista socialista, ma anche uno che difendeva il bolscevismo, affermando nel 1922:
{{quote|Non c'è differenza tra partito socialista e partito comunista e non c'è ragione perché siano separati — almeno al di fuori della Russia.|''The Education of Abraham Cahan'', 1969<ref name="Education">''The Education of Abraham Cahan'' - Translation of ''Bleter Fun Mein Leben'', Volumes I and II by Leon Stein, Abraham Conan, and Lynn Davison. Philadelphia: Jewish Publication Society of America, 1969.</ref>}}
Difendeva inoltre la necessità di una dittatura assolutista, sebbene per la fine di quell'anno avesse cominciato a cambiare idea.<ref name="Howe"/> È quindi di particolare interesse che ''The Rise of David Levinsky'' sia scritto non dal punto di vista di un produttore di indumenti o sindacalista, ma da uno che ha fatto carriera partendo dal basso, un capitalista di enorme successo nella nuova e crescente industria degli indumenti a New York (allora principalmente dominata da ebrei russi).
 
[[File:Food will win the war WWI yiddish poster 1917.jpg|thumb|left|Poster in yiddish che mostra l'immigrazione degli ebrei in America nel primo ventennio del 1900]]
La storia viene raccontata dallo stesso David Levinsky, ripercorrendo la sua rimerchevole vita trent'anni dopo la sua immigrazione. "A volte, quando in maniera superficiale, casuale, penso al mio passato in una maniera superficiale, casuale, la metamorfosi che ho attraversato mi colpisce quasi fosse una sorta di miracolo."<ref name="Levinsky">Abraham Cahan, [http://books.google.co.uk/books/about/The_Rise_of_David_Levinsky.html?id=7_0QAAAAYAAJ ''The Rise of David Levinsky''], Dover Publications, 2003, ''ss.vv., ad hoc'' — vedi anche testo on line a [http://www.gutenberg.org/ebooks/2803 Progetto Gutenberg: "''The Rise of David Levinsky'' by Abraham Cahan"], brani trad. it. di [[Utente:Monozigote|Monozigote]].</ref> I primi ricordi di sé sono di quando aveva tre anni e si travava ad Antomir quando suo padre morì. La sua miseranda povertà viene sollevata dall'ingegnosità e riesce ad aver successo alla sua Yeshivah (accademia talmudica). Sebbene perspicace e devoto, David dimostra una consapevolezza erotica precoce (all'età di 14 anni) e alcuni anni dopo inizia a mettere in questione i presupposti basilari del suo ambiente. A 18 anni viene assalito nel giorno della Pasqua e quando sua madre cerca di itervenire, viene uccisa. L'accaduto è un fatto comune di quei tempi: disperata povertà e privazione legale, nonché sottomissione a violenza arbitraria delle masse. Ora orfano, David dipende dalla carità altrui e si nutre alla mensa dei poveri del rabbino Sender. Spinto sia dalle proprie circostanze sia da un'autoanalisi interiore, egli dubita della divina provvidenza e si sente alienato da Antomir. Gli eventi del 1881 lo porftanoportano ad una trasformazione di sentimenti. "Circa un milione di persone all'improvviso si sono rese conto che il loro paese natio non era la loro casa (sensazione cher la grande rivoluzione russa aveva improvvisamente cambiato)". Il nuovo fattore concreto dieventa la possibilità di emigrazione verso l'America, e riceve l'assistenza necessaria da una benefattrice più assimilata.<ref name="Levinsky"/>
 
In molta della letteratura immigrata, il fatto dell'immigrazione trascende il semplice episodio e assume una dimensione più grande nel suo essere creato dal nuovo. L'individuo rinasce. "L'arrivo dell immigrato presso la sua nuova casa è per lui come una nuova nascita. Ci si immagini un neonato con un intelletto sviluppato del tutto. Si dimenticherebbe mai della sua venuta al mondo? Né mai l'immigrato si dimentica della sua venuta in una nazione che è per lui un nuovo mondo nel senso più profondo del termine e che nel quale si aspetta di passare il resto della vita."<ref name="Levinsky"/> Nel 1885, non c'erano restrizioni di immigrazione, quindi i nuovi arrivati potev ano entrare senza soldi, senza contatti, senza mestiere e senza inglese. Gran parte del resoconto del nuovo arrivato David descrive questa transizione da "terrone" ad americano, e le fasi del processo sono sia un racconto di ambientamento sia di assimilazione inconspicua. È una società da coltivare, perché negli USA anche la povertà indica maggiore prosperità che nella Zona di residenza. Di conseguenza, tutto è qui differente — anche l'ebreo ortodosso è relativamente assimilato. Eccone alcune caratteristiche: tutti sono conosciuti col loro nome laico, nessuno dorme nella sinagoga, gli ebrei non pregano così regolarmente, tutti fanno un lavoro di sorta, (era un'economia crescente), i maschi di solito non portano i boccoli (lei ''payot''), le donne non sono segregate, tutti adottano uno stile occidentale nel vestirsi. Queste cose potrebbero sembrare superficiali, ma Levinsky fa la scoperta personale che "se l'ortodossia si piega, si spezza":
{{quote|Proprio i vestiti che indossavo e il cibo che mangiavo ebbero un effetto fatale sulle mie abitudini religiose. Si potrebbe scrivere un libro intero sull'influenza di un colletto inamidato e una cravatta su un uomo tirato su come me.|''The Rise of David Levinsky''<ref name="Levinsky"/>}}
Dalla trasformazione esteriore alla realizzazione interiore il tragitto è lungo per Levinsky. È essenzialmente un ingenuo all'epoca che descrive, e non si sofferma in un'analisi approfondita dei suoi stessi processi interni. Egli è ora un americano, un secolarista e un donnaiolo. Parla inglese fluentemente. Nota che gli ebrei dalla Russia nell'adattarsi localmente sono diventati atei, mentre quelli dalla Germania tendono piuttosto a modificare la loro religione. Alla faccia della sociologia dell'immigrato e della sua posizione metafisica!<ref name="Levinsky"/> Il resto del romanzo si concentra sul resoconto dei successi finanziari di Levinsky e, incidentalmente, su una descrizione dell'industria degli indumenti e la sua trasformazione in quell'epoca, con molti dettagli circostanziali di come Levinsky si affermi nel settore, ottenendo credito bancario, vendendo camice in base ad un campionario, e stabilisca poi una produzione di massa. Ma è forse questo il difetto del romanzo che, sebbene avvincente, in parte si legge come una storia sociale e viene scritto nel linguaggio scarno di tale disciplina.<ref name="Education"/>
 
La ''persona'' narrante del romanzo è politicamente all'opposto di quella dell'autore. Levinsky adotta la posizione ideologica del darwinista spenceriano, sostenendo la sopravvivenza del più forte. Il suo successo conferma il suo valore: che si sia adattato dimostra che deve essere selezionato, scelto. Tuttavia col passare del tempo comincia a sentirsi insoddisfatto e solo. All'età di quaranta anni, decide non solo che debba farsi una famiglia ma anela anche alle proprie tradizioni ataviche. Contempla un matrimonio in ambiente ortodosso: "Sebbene libero da vestigia religiose nel senso ordinario della parola, mi sentivo percorso da una certa estasi religiosa basata su un senso di dovere pubblico." C'è qualcosa di fervido nel suo americanismo e nella sua lealtà dimostrata verso i suoi correligionari ebrei: "Era come se stessero dicendo 'non siano perseguitati sotto questa bandiera. Alla fine abbiamo trovato una casa.'" Il previsto matrimonio non avviene, ma la questione di "per chi vivi?" continua ad ossessionarlo. Esamina la sua vita e le sue imprese in maniera insoddisfatta: "Il passato più cupo mi è più caro del presente più brillante'" Passa dalla nostalgia ad un senso di fallimento ultimo e di dislòocazione, e infine conclude: "Non potrò mai scordare i miei giorni di miseria. Non posso fuggire da me stesso, com'ero prima. Passato e presente non combaciano bene. David, quel povero ragazzo che affonda in un volume del Talmud in sinagoga, sembra aver più in comune con la mia identità interiore di David Levinsky, il rinomato imprenditore e produttore di vestiti."<ref name="Levinsky"/>
 
[[File:Cheder in Meron, 1912.jpg|thumb|Lo studio del Talmud (1912)]]
Si possono percorrere le fasi dell'apostasia di Levinsky — la sua noia col Talmud, la dichiarata eresia dell'amico Naphtali, la morte di sua madre (e quindi la perdita di ''ancora e timone''), la sua permanenza presso una famiglia russificata ed in particolare il suo primo amore per la loro figlia Matilda, l'emigrazione e il bisogno di adattarsi. Ci sono ulteriori fasi di questo processo, in America — il vestirsi in maniera moderna, levarsi la barba, gli affari, il successo ed il darwinismo ideologico, l'erotismo. Tuttavia alla fine il romanzo di Cahan non è di un blocco unico, spostandosi improvvisamente (al sopraggiungere della mezza età) verso una direzione diversa ed esprimendo insoddisfazione per i propri molti successi e precedenti aspirazioni. Certo, la gente cambia nel corso del proprio sviluppo. Ma qui non si era preparato il terreno in precedenza per il successivo senso di fallimento, solitudine e nostalgia finale: chiaramente, il personaggio è dissociato, spezzato. Tuttavia non si riesce a capire, per esempio, perché Levinsky non proceda col proprio matrimonio. La storia si muove in troppe direzioni: pare che il narratore non comprenda totalmente la propria natura. Il problema è che autore e narratore sono eccessivamente amalgamati. Cahan non esce dalla pelle del narratore per trasmettere, implicitamente o esplicitamente, un'interpretazione di Levinsky attraverso una lente più larga con cui poterne comprendere il carattere e lo sviluppo nel contesto. Il romanzo è affascinante e ricco di dettagli, con grandi approfondimenti e vivide sensazioni, ma alla fine non soddisfa nel suo insieme.<ref name="Education"/>
 
Tra i romanzieri più intellettuali qui discussi figura '''Ludwig Lewisohn''' (1882-1955), le cui opere sono maggiormente radicate nella tradizione europea e più teoriche, nonché più programmatiche in intento.
 
In molta della letteratura immigrata, il fatto dell'immigrazione trascende il semplice episodio e assume una dimensione più grande nel suo essere creato dal nuovo. L'individuo rinasce. "L'arrivo dell immigrato presso la sua nuova casa è per lui come una nuova nascita. Ci si immagini un neonato con un intelletto sviluppato del tutto. Si dimenticherebbe mai della sua venuta al mondo? Né mai l'immigrato si dimentica della sua venuta in una nazione che è per lui un nuovo mondo nel senso più profondo del termine e che nel quale si aspetta di passare il resto della vita."<ref name="Levinsky"/> Nel 1885, non c'erano restrizioni di immigrazione, quindi i nuovi arrivati potev ano entrare senza soldi, senza contatti, senza mestiere e senza inglese. Gran parte del resoconto del nuovo arrivato David descrive questa transizione da "terrone" ad americano, e le fasi del processo sono sia un racconto di ambientamento sia di assimilazione inconspicua. È una società da coltivare, perché negli USA anche la povertà indica maggiore prosperità che nella Zona di residenza. Di conseguenza, tutto è qui differente — anche l'ebreo ortodosso è relativamente assimilato. Eccone alcune caratteristiche: tutti sono conosciuti col loro nome laico, nessuno dorme nella sinagoga, gli ebrei non pregano così regolarmente, tutti fanno un lavoro di sorta, (era un'economia crescente), i maschi di solito non portano i boccoli (le ''payot''), le donne non sono segregate, tutti adottano uno stile occidentale nel vestirsi.
==Note==
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