Identità e letteratura nell'ebraismo del XX secolo/Premessa: differenze tra le versioni

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[[File:Koren Sacks Siddur.jpg|thumb|Copertina del ''Koren Sacks Siddur'', con introduzione, traduzione e commentario di Rabbi Jonathan Sacks, 2014]]
Potrebbe sembrare strano dedicare un libro ad un argomento il cui argomentocontenuto è messo tuttora in dubbio a causa di mancanzacarenza di significatrosignificato, o lacon una sua definizione cosìaltamente problematica. Lo "scrittore ebraico"<ref name="generi">In questo caso si usa il maschile onnicomprensivo, per entrambi i generi.</ref> forma un genere separato, distinto da scrittori che capitano di essere ebrei, come potrebbe capitare che un altro possa essere cattolico o di capelli rossi? E se esiste tale specie, come deve essere definita? È forse uno scrittore che scrive nella consapevolezza di essere ebreo, come viene suggerito da Ludwig Lewisohn,<ref>L. Lewisohn, ''The Island Within'', New York, 1928.</ref> o uno che si rivolge a lettori ebrei come sostenutoaffermato da Zeev Jabotinsky?<ref>Z. Jabotinsky, ''Kol Kitvey'', 16 voll., Tel Aviv, 1957.</ref> Possiamo inoltre includere nella categoria coloro che sono nati ebrei?
 
L'intenzione di questo libro non è quella di presentare una tesi in teoria e poi esaminarla, né argomentare sulle definizioni. Infatti tutte le possibili definizioni sono in parte giuste e parzialmente insufficienti. Piuttosto si risolve il problema assumendolo nei vari e numerosi casi esposti dalla vasta gamma di letterature e storie delle letterature. L'ebraismo può essere oggetto di polemiche, di influenze formative, di ricerche specialistiche, mezzo di espressione o fonte di orrore. Anche la collocazione dell'ebraismo nell'ambito dell'ebraicità diventa problematica.<ref>Gustav Karpeles, ''Jewish Literature and Other Essays'', BiblioLife, 2009, pp. 22-35 & ''passim''.</ref>
 
Fenomeno interessante è la svariata maniera in cui si manifesta l'argomento in questione. Il metodo trattato dal presente libro è di proporre una serie di identità, che vadano dal contesto palestinese/israeliano fino ad una letteratura quasi totalmente assimilata come quella italiana, dove l'argomento è cionondimeno interessante. Nel mezzo viene illustrata una letteratura, fiorente e riconoscibile sebbene mutevole, come quella yiddish e anglofona (specialmente quella americana); inoltre quella negativista ma pur sempre ebraica della passata Unione Sovietica, e quella francese sempreeternamente in discussione; nonché quella letteratura così sensibile ma camuffata della Germania tra le due guerre. In ciascun caso l'argomento è tema centrale nelle opere principali.<ref>H.G. Scott (cur.), ''Problems of Soviet Literature'', Londra, 1935; Ruth Gilbert, ''Writing Jewish: Contemporary British-Jewish Literature'', Palgrave Macmillan, 2013; Sheila E. Jelen, Michael P. Kramer, L. Scott Lerner (curatori), ''Modern Jewish Literatures: Intersections and Boundaries'', University of Pennsylvania Press, 2010, ''ss.vv.''</ref>
 
Lo schema del libro è quello di esaminare ladetta letteratura area per area, mantenendo comunque una coerenza cronologica ove possibile. Lo scopo del libro non è solo quello di stabilire l'innegabile esistenza dell'argomento trattato attraverso la descrizione e l'analisi, ma anche di esaminare la sua natura e la sua qualità. Queste differiscono da luogo a luogo — e tra un individuo e l'altro.<ref name="generi"/>
 
==Note==