Storia della filosofia/Leon Battista Alberti: differenze tra le versioni
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Filosofo, scrittore e architetto, Leon Battista Alberti
Suo costante interesse
Come architetto Alberti
==
[[File:CdM, pisanello, ritratto di leon battista alberti.JPG|thumb|left|Presunto autoritratto su placchetta, (Parigi, Cabinet des Medailles)]]
Leon Battista Alberti
I primi studi
Alberti si
Dopo la morte del padre, avvenuta nel 1421, Alberti
Negli anni della formazione
Gli anni 1428-1431 non sono documentati, anche se si ipotizza che si sia recato a Firenze dopo il ritiro del Bando (1428) e che
La difficile situazione personale
Alberti, vivendo prevalentemente a Roma ma spostandosi per periodi anche lunghi e per varie incombenze ed occasioni anche a Ferrara, Bologna, Firenze, Mantova e Rimini,
==''I libri della famiglia''==
{{vedi source|I libri della famiglia}}
Tra il 1433 ed il 1434 Alberti
== ''De pictura'' ==
{{vedi source|De pictura|la}}
Tra il 1434 ed il 1443 Alberti
La lunghissima permanenza a Firenze
Del 1435 è il ''De Pictura'', scritto in latino e tradotto l'anno seguente in volgare (''[[s:Della pittura|Della Pittura]]''), con una dedica all'amico Brunelleschi.<ref>Howard Burns, ''op. cit.'' 1998</ref> In questo trattato l'Alberti si
Il trattato è organizzato in tre
==La questione del volgare==
Pur scrivendo numerosi testi in latino, lingua alla quale
Da qui deriva la significativa esperienza del ''Certame coronario'', una gara di poesia dedicata al tema dell'amicizia, organizzata a Firenze nel 1441 da Piero
Nonostante questo
==L'attività di architetto==
[[File:1984Italia0057Mantova.JPG|thumb|Facciata della chiesa di Sant'Andrea, Mantova]]
Concluso il
Questi interessi per l'architettura, che diventeranno prevalenti negli ultimi due decenni della sua vita, non
Dopo l'elezione di Niccolò V, Alberti, come antico conoscente,
Intorno al 1450 Alberti
A Firenze
Alberti
Nel 1450 l'Alberti
Nel 1459 Alberti
Dopo la metà del secolo Alberti
===''De re aedificatoria''===
[[File:Leon Battista Alberti by Matteo de Pasti 1.jpg|thumb|Matteo de' Pasti, ''Medaglia di Leon Battista Alberti'' (1446-1450 circa)]]
Le sue riflessioni teoriche
Il trattato fu stampato, grazie al mecenatismo di Lorenzo il Magnifico ed a cura del Poliziano,<ref>Liana Castelfranchi Vegas, ''L'arte del Quattrocento in Italia e in Europa'', 1996</ref> solo nel 1485 e fu poi tradotto in varie lingue diventando un'opera imprescindibile per molti uomini di cultura. Pellegrino Prisciani scrisse il suo ''Spectacula'' (dedicato ad Ercole I d'Este) fra il 1486 e il 1502, con l'intento di meglio esplicare quelle parti del testo dell'Alberti che trattano sommariamente del teatro antico, integrandole con brani di Vitruvio che erano stati omessi. Nel De re aedificatoria, Alberti affronta anche il tema delle architetture difensive e intuisce come le armi da fuoco rivoluzioneranno l'aspetto delle fortificazioni. Per aumentare l'efficacia difensiva indica che le difese dovrebbero essere "costruite lungo linee irregolari, come i denti di una sega" anticipando così i principi della fortificazione alla moderna.
===''De statua''===
Il trattato, scritto in latino, relativo alla teoria della scultura completa la trilogia sulle arti maggiori insieme con il ''De re aedificatoria'' (architettura) e il ''De pictura'' (pittura) ed è generalmente datato intorno al 1464.<ref>La datazione è molto controversa e potrebbe essere molto da anticipare agli anni trenta del Quattrocento. Cfr. Rudolf Wittkower, ''La scultura raccontata da Rudolf Wittkower. Dall'antichità al Novecento'', Einaudi, 1993 trad. di ''Sculpture. Processes and principles'', Penguin Books, 1977.</ref>
Nel ''De statua'', Alberti
Nel trattato, che si compone di
▲Nel trattato che si compone di 19 capitoli, Alberti parte, sulla scorta di Plinio, dalla definizione dell'arte plastica tridimensionale distinguendo la scultura o per ''via di porre'' o per ''via di levare'', dividendola secondo la tecnica utilizzata:
* togliere e aggiungere: sculture con materie molli, terra e cera eseguita dai "modellatori"
* levare: scultura in pietra, eseguita dagli "scultori"
Tale distinzione
[[File:Definitor.gif|thumb|Il ''definitor'', lo strumento inventato da Leon Battista Alberti]]
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Relativamente al metodo da utilizzare per raggiungere il fine ultimo della scultura che è l'imitazione della natura, Alberti distingue:
* la ''dimensio'' (misura) che definisce le proporzioni generali dell'oggetto rappresentato mediante
* la ''finitio'', definizione individuale dei particolari e dei movimenti dell'oggetto rappresentato, per la quale Alberti suggerisce uno strumento da lui ideato: il ''definitor'' o ''finitorium'', un disco circolare cui è fissata un'asta graduata rotante, da cui pende un filo a piombo. Con esso si può determinare qualsiasi punto sul modello mediante una combinazione di coordinate polari e assiali, rendendo possibile un trasferimento meccanico dal modello alla scultura.<ref>Rudolf Wittkower, ''op. cit.'' 1993</ref>
Alberti sembra anticipare i temi relativi alla raffigurazione
L'opera
== Altri progetti ==
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==Note==
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[[Categoria:Storia della letteratura italiana|Alberti]]
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