La religione romana/Le fabulae/Ianus: differenze tra le versioni

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Essendo il dio degli ingressi, Ianus è il dio degli "inizi", inizi che non sono solamente spaziali o temporali ma ineriscono anche a significati esistenziali trattandosi di un passaggio da una condizione all'altra<ref>Angelo Brelich, p.131</ref>. Così nello stesso Ovidio <ref>''Fasti'' I, 103 e sgg.</ref> viene relazionato al ''Chaos'' (greco antico: Χάος), ovvero all'apertura cosmica iniziale da cui, venuta ad "essere" per prima, originano le cose<ref>Per la divinità greca, cfr. ''[[Gli dèi della Grecia/Chaos|Chaos]]''</ref> <ref>Ovidio richiamandosi alla cosmogonia empedoclea (in tal senso Fabio Stok, ''Op. cit.'' nota 52, p.105) ne considera l'unità di Terra, Aria e Fuoco (su questo cfr. ''[[La religione greca/Le teologie dei filosofi/Amore e Odio: genesi del mondo in Empedocle|Amore e Odio: genesi del mondo in Empedocle]]''), questo collegamento ne spiegherebbe, sempre in Ovidio, la sua caratteristica bifronte, causata dall'essere in origine di forma sferica come per l'appunto il ''Chaos'' greco.</ref>.
 
Nell'arcaico ''Carmen Saliarae'' riportato da Varrone<ref>''De lingua latina'' VII, 26</ref> Ianus è il Creatore, dio degli dèi<ref>Anche se Ianus è i ''prima'' e la sua potenza inerisce agli inizi («omnia initiorum potestatem» Agostino, ''Civita Dei'', VII, 3, 1, ma riprende da Varrone), a Iupiter (Giove) spettano i ''summa'' che sono relativi alla ''dignitas''. </ref>:
{{q|Tu sei il buon Creatore, il buon Giano <br>[...]<br>Levate il canto a lui, padre degli dèi,<br>supplicate il dio degli dèi|Varrone, ''De lingua latina'', VII, 26-27; traduzione di Antonio Vaglia in Varrone, ''Opere'', Torino, UTET, pos. 4994 edizione in versione Mobi}}