Primierotto/Note iniziali: differenze tra le versioni

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Il primierotto ha conosciuto la scrittura solo dagli anni cinquanta (ad eccezione degli scritti di alcuni ricchibenestanti in precedenza, ma che scrivevano comunque quasi solo in latino) e non possedendo una guida unitaria non ha delle regole precise.
 
== Alfabeto e fonetica==
Nel primierotto non c'è un alfabeto ben preciso. In questo libro utilizzeremo l'alfabeto della '''GVU''' ([[:w:vec:Grafia Veneta Unitaria#Łétare o sinbołi|Grafia Veneta Unitaria]]) leggermente adattato:
* A, B, D, E, F, G, H, I, L, M, N, O, P, R, T, U e V saranno uguali a quelle italiane;
* La C si accosta a I ed E per creare la Č[t͡ʃ] o [t͡ɕ], oppure ad altre lettere per la k, la K è usata al posto del chi/che.
** La Q non è utilizzata;
* X è la s di ba'''s'''e [z], che si distingue dalla S normale di '''s'''a'''ss'''o [s];
* Đ [ð] (đ) e Ẑ [θ] (ẑ) sono rispettivamente la d e la z di pa'''zz'''o, però aspirate;
* La Z è sostituita dalla Ẑ nella funzione di pa'''zz'''o, mentre non esiste in quella di '''z'''ero;
* Il suono delladel fonema GL italiano [ʎ] (di "ma'''gli'''one", per esempio) non esiste nel primierotto;
* Allo stesso modo non esiste la SCI/SCE [ʃ] (di "'''sci'''mmia").
 
In realtà molte consonanti contenute fra vocali sono leggermente aspirate (in ''bever'' la ''V'' non è pronunciata del tutto), ma soloquesta laè Đ,una lasottigliezza della epronuncia inprimierotta. misuraSolo minorela Đ e la Γ si possono considerate vere e proprie lettere distinte con un suono proprio.
 
In pratica le lettere sono: A, B, C, K, D, Đ, E, F, G, H, I, L, M, N, O, P, R, S, X, T, U e V.
 
A volte capita che ci siano delle ''gn'' [ɲ] (come nel "si'''gn'''ore" italiano, la '''ñ''' spagnola o la '''nh''' portoghese) a fine parola, come in ''bisògn''. In questo caso è da interpretare cosìcon questo suono e non come "bisòg-n".
 
== Altro ==
*Nel primierotto ci sono, come nell'italiano, i generi grammaticali femminile e maschile. e nonNon esiste quindi il genere neutro.
*Il primierotto possiede, come l'italiano, due numeri grammaticali: singolare e plurale. Altre numerazioni (quali duale o triale) sono inesistenti.
*Nel libro sono sempre indicati gli accenti nelle parole in lingua, ma solo per scopi didattici: questo non è assolutamente necessario nel comune scrivere.