La religione romana/Le fabulae/Ianus: differenze tra le versioni

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Intendendo innanzitutto lo ''Ianus Geminus'' nell'Argileto nei pressi del Foro<ref>Livio I, 19,2</ref>, come altri monumenti analoghi, da cui si organizzava la partenza<ref>Il nome Ianus deriva dalla radice indoeuropea *ya- che indica l'azione dell'"andare" (latino ''i-re''), cfr. Dario Sabbatucci, ''La religione di Roma antica'', Milano, Seam, 1999, p. 18.</ref> ordinata degli eserciti. Da qui la ''ianua'' ("oggetto di Ianus") l'ingresso esterno della casa di cui Ianus è il ''numen''<ref>Il termine latino ''nūmen'' indica la "potenza" e la "maestà" divina. La sua etimologia richiama il significato di "cenno del capo" ovvero "ordine da eseguire", "volontà di comando".</ref>: Ianus ''Patulcius'' ("apre le porte"), Ianus ''Clusius'' ("chiude le porte").
 
Essendo il dio degli ingressi, Ianus è il dio degli "inizi", inizi che non sono solamente spaziali o temporali ma ineriscono anche a significati esistenziali trattandosi di un passaggio da una condizione all'altra<ref>Angelo Brelich, p.131</ref>. Così nello stesso Ovidio <ref>''Fasti'' I, 103 e sgg.</ref> viene relazionato al ''Chaos'' (greco antico: Χάος), ovvero all'apertura cosmica iniziale da cui, venuta ad "essere" per prima, originano le cose<ref>Per la divinità greca, cfr. ''[[Gli dèi della Grecia/Chaos|Chaos]]''</ref> <ref>Ovidio richiamandosi alla cosmogonia empedoclea (in tal senso Fabio Stok, ''Op. cit.'' nota 52, p.105) ne considera l'unità di Terra, Aria e Fuoco (su questo cfr. ''[[La religione greca/Le teologie dei filosofi/Amore e Odio: genesi del mondo in Empedocle|Amore e Odio: genesi del mondo in Empedocle]]''), questo collegamento ne spiegherebbe, sempre in Ovidio, la sua caratteristica bifronte, causata dall'essere in origine di forma sferica come per l'appunto il ''Chaos'' greco.</ref>.
 
Nel ''Carmen Saliarae'' riportato da Varrone<ref>''De lingua latina'' VII, 26</ref> Ianus è il Creatore, dio degli dèi:
{{q|Tu sei il buon Creatore, il buon Giano <br>[...]<br>Levate il canto a lui, padre degli dèi,<br>supplicate il dio degli dèi|Varrone, ''De lingua latina'', VII, 26-27; traduzione di Antonio Vaglia in Varrone, ''Opere'', Torino, UTET, pos. 4994 edizione in versione Mobi}}
 
Essendo il dio dell'inizio<ref>Da qui anche il suo appellativo di ''Pater'' come nel caso di ''Pater Matutinus'', Padre del giorno.</ref> il suo nome viene pronunciato per primo negli elenchi degli dèi e nelle preghiere <ref>Cfr. Livio VIII, 9, 6</ref>, così il primo mese dell'anno, ''Ianuarius'' è a lui dedicato nel calendario riformato. Il dio Ianus è anche ''rex'' e fondatore del principio di regalità <ref>In tal senso cfr. Angelo Brelich ''Tre variazioni romane sul tema delle origini''.</ref>, così il suo sacerdote è appellato come ''rex sacrorum'', ovvero è quel sacerdote che, in epoca repubblicana, svolge le funzioni sacrali che furono proprie del "re" in epoca monarchica. In questo caso la funzione rituale del ''rex sacrorum'' inerisce probabilmente alla richiesta di protezione divina per l'inizio di qualsiasi azione ritenuta importante come la guerra o l'inizio del nuovo anno religioso e quindi civile. E seppure in epoca repubblicana sono i consoli a guidare l'esercito romana in guerra: {{q|per poter aprire ritualmente le ostilità, per poter entrare ritualmente nello stato di guerra, era necessario aprire le porte del tempio di Giano dell'Argileto, quasi ad indicare l'ingresso nel campo di azione del dio, che peraltro non aveva nessuna caratteristice del guerriero ma aveva a che fare con la guerra soltanto nella misura in cui questa era considerata l'"evento" per antonomasia; con la fine dell'"evento" , cioè a guerra finita, le porte del tempio venivano richiuse.|Paolo Sabbatucci, ''La religione di Roma antica'', p.21}}