La religione romana/Premessa: differenze tra le versioni
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{{q|... ma è nel sentimento religioso e nell'osservanza del culto e pure in questa saggezza eccezionale che ci ha fatto intendere appieno che tutto è retto e governato dalla volontà divina, che noi abbiamo superato tutti i popoli e tutte le nazioni.|Cicerone, ''De haruspicum responso'', 9; traduzione di Giovanni Bellardi, in Cicerone, ''Le orazioni'' vol. III, Torino, UTET, 1975, pp. 302-305 |...sed pietate ac religione atque una sapientia,<br /> quod deorum numine omnia regi gubernarique perspeximus,<br />omnes gentes nationesque superavimus.|lingua=la}}
Il che fa concludere a Cicerone
{{q|E se vogliamo confrontare la nostra cultura con quella delle popolazioni straniere, risulterà che siamo uguali o anche inferiori sotto ogni altro aspetto, ma che siamo molto superiori per quello che concerne la religione, cioè il culto degli dèi.|Cicerone, ''De natura deorum''. II, 8; traduzione di Cesare Marco Calcante. Milano, Rizzoli, 2007, pp. 156-7| Et si conferre volumus nostra cum externis, ceteris rebus aut pares aut etiam inferiores reperiemur, religione, id est cultu deorum, multo superiores.|lingua=la}}
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