La religione romana/Premessa: differenze tra le versioni

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La "religione romana" cessò di essere con gli editti promulgati a partire dal 380 dall'imperatore romano di fede cristiana Teodosio I il quale proibì e perseguitò tutti i culti non cristiani professati nell'Impero<ref>Cfr. al riguardo Salvatore Pricoco, in ''Storia del cristianesimo'' (a cura di Giovanni Filoramo) vol.1, Bari, Laterza, 2008, pp. 321 e sgg.</ref>.
 
L'espressione "religione romana" è di conio moderno. Seppure il termine "religione" ha una chiara origine nel termine latino ''religio'', in quest'ultimo caso il termine esprime una nozione circoscritta alla cura nei confronti dell'esecuzione del [[rito]] a favore degli dèi, rito che, per tradizione, va ripetuto finché non risulti correttamente eseguito<ref>{{q|Per i Romani ''religio'' stava a indicare una serie di precetti e di proibizioni e, in senso lato, precisione, rigida osservanza, sollecitudine, venerazione e timore degli dèi.|[[Mircea Eliade]]., ''Religione'' in ''Enciclopedia del novecento''. Istituto enciclopedico italiano, 1982, pag.121}}</ref>, e in questo senso i Romani collegavano al termine di "religione" un senso di timore nei confronti della sfera del [[sacro]], sfera propria del rito e quindi della religione stessa<ref>[[Enrico Montanari]]., ''Dizionario delle religioni'' (a cura di [[Giovanni Filoramo]]., Torino, Einaudi, 1993, pag. 642-4</ref>, la nozione moderna di "religione" è invece più complessa e problematica <ref>{{q|Ogni tentativo di definire il concetto di "religione", circoscrivendo l'area semantica che esso comprende, non può prescindere dalla constatazione che esso, al pari di altri concetti fondamentali e generali della [[storia delle religioni]] e della [[scienza della religione]], ha una origine storica precisa e suoi peculiari sviluppi, che ne condizionano l'estensione e l'utilizzo. [...] Considerata questa prospettiva, la definizione della "religione" è per sua natura operativa e non reale: essa, cioè, non persegue lo scopo di cogliere la "realtà" della religione, ma di definire in modo provvisorio, come ''work in progress'', che cosa sia "religione" in quelle società e in quelle tradizioni oggetto di indagine e che si differenziano nei loro esiti e nelle loro manifestazioni dai modi a noi abituali.|[[Giovanni Filoramo]]., ''Religione'' in ''Dizionario delle religioni'' (a cura di [[Giovanni Filoramo]]). Torino, Einaudi, 1993, pag.620}}</ref>.