Il buddhismo cinese/La storia: differenze tra le versioni

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Anche se durante la Dinastia Song furono ritirate le norme persecutorie contro il buddhismo e questa dinastia fu generalmente, anche se moderatamente, favorevole al ''saṃgha'', i suoi imperatori si mostrarono particolarmente devoti alla Chiesa daoista. Nel 1008 Lǎozǐ fu, insieme a Confucio, proclamato guida spirituale dell'intera umanità. Nel 1012 fu diffuso il culto daoista dell'Imperatore di Giada (玉皇 ''Yùhuáng'') come suprema divinità. I Buddha e i Bodhisattva furono invece considerati, dalla Corte imperiale, come divinità inferiori rispetto al pantheon daoista. Allo stesso modo i monaci buddhisti dovettero sottomettersi alla consacrazione daoista, mentre gli imperatori elargivano denaro e terre ai soli monasteri della religione fondata da Lǎozǐ. Persino la seconda diffusione del Canone buddhista in xilografia, che ha origine proprio durante questa dinastia, la si deve al solo intervento di un privato. Nel 1068, con il varo della norma per la vendita dei certificati di monaco buddhista, si consentì a chiunque di entrare nel ''saṃgha'' magari al solo scopo di pagare meno tributi e senza che fosse richiesta alcuna preparazione. Ciò portò al decadimento dei monasteri buddhisti, visti come luogo di evasione delle tasse, e al loro discredito presso le classi colte. La fede buddhista resistette invece nelle campagne dove, grazie alla setta del Loto Bianco (白蓮教, ''Báiliánjiào'' ) fondata nel 1133 dal monaco tiāntái Máo Zǐyuán (茅子元, 1086-1166), si diffuse accompagnandosi a speranze millenaristiche legate alle figure del Buddha Amitābha (阿彌陀, Āmítuó) e del Buddha del futuro, Maitreya (彌勒, Mílè), divenendo presto origine anche di numerose sette segrete dedite alla cospirazione politica.
 
=== Il [buddhismo sotto la dominazione mongola degli Yuan (1279-1368) ===
Image:Chogyal.JPG|thumb|180px|Drogön Chögyal Phagpa, V patriarca della scuola Sakya del buddhismo tibetano, consigliere di Kublai Khan, responsabile degli affari religiosi dell'Impero mongolo e primo vice-re del Tibet.