Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Giappone: differenze tra le versioni

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Gli ultimi progetti furono il J2M6 con un abitacolo più grande e un tettuccio a visibilità totale, usato su alcuni J2M3 e 3a (i 21 costruiti con i 4 cannoni Mod 2); e il J2M7 con un motore Kasei 26a.
 
[[Immagine:N1K1_in_biwalake_N1K1_in_biwalake.jpg|330px|right|thumb|Ecco il capostipite della serie: il Kyofu, 'vento possente']]
Ed eccoci all'ultimo aereo avanzato tra i caccia giapponesi arrivati in servizio: il '''Kawanishi N1K Shiden'''. Esso nacque dal caccia a galleggianti Kyofu, caccia che era un'alternativa potenziata alla versione da caccia dello Zero idrovolante. Questo volava a 440 kmh tipo un CR.42, insomma; il Kyofu, in codice Alleato Rex (lo Zero era il 'Rufe'), potendo contare su 1.500 hp, poteva volare a 489 kmh. Ne vennero costruiti 98, ma da questo robusto velivolo ne nacque una versione terrestre, con carrello retrattile: l'N1K Shiden (lampo violetto), con carrello retrattile. Questo volò già il 27 dicembre 1942 con il Nakajima NK9H Homare a 18 cilindri. Era un velivolo nominalmente eccellente, ma i piloti dubitavano della sua reale validità: il suo carrello era basato nelle ali, ma queste erano ancora in posizione media e quindi per mantenere l'aereo più alto dal terreno, con l'elica ora diventata quadripala, fu necessario adottare un carrello telescopico (l'altra soluzione sarebbe stata quella di un'ala a W come accadde sul Corsair), che però diede parecchi problemi.