La religione greca/Le religioni dei misteri/I Misteri di Samotracia: differenze tra le versioni

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Con l'espressione "Misteri di Samotracia" gli studiosi indicano quel culto misterico-iniziatico che già in antichità faceva riferimento all'isola di Samotracia<ref>Samotracia è un'isola situata a Nord-Est del mar Egeo. Essa è essenzialmente costituita da un altopiano che arriva a quota 1600 metri sul livello del mare. In antichità la sua popolazione, quella di origine greca, proveniva dall'isola di Samo.</ref> come sua sede. Gli abitanti originari dell'isola non erano Greci e vennero denominati dai Greci come "Pelasgi". La loro lingua, non greca, fu comunque utilizzata in ambito cultuale e misterico fino all'epoca ellenistica<ref>Cfr. Diodoro Siculo, V, 47, 3.</ref>. Con la colonizzazione greca dell'isola il santuario pre-greco, sede dei Misteri, venne, tuttavia, ulteriormente ampliato dai Greci <ref>Walter Burkert, ''La religione greca'', p.507</ref>. Ed Erodoto (V secolo a.C.) testimonia la presenza persino in Atene di questi misteri di origine non greca, a cui fu iniziato <ref>Erodoto, ''Storie'', II, 51.</ref>. Il santuario dei Misteri di Samotracia raggiunse il suo apice nell'età di Filippo il Macedone e il suo culto, diffuso per tutto il Mediterraneo, è attestato fino al periodo dell'imperatore romano Costantino.
 
Di questi "misteri" conosciamo ben poco, sappiamo che il nome collettivo acon cui si appellavanoindicavano gli dèi di Samotracia, ovvero i Μεγάλοι Θεοί (''Mègaloi Théoi'', "Grandi Dei"), celava un insieme di divinità il cui nome proprio era tenuto in gran segreto<ref>Walter Burkert, ''La religione greca'', p. 509.</ref>.

Con Erodoto<ref>II, 51.</ref> si ritenne che questi dèi corrispondessero ai Cabiri (Κάβειροι) ma Walter Burkert<ref>Walter Burkert, ''La religione greca'', p. 509.</ref> evidenzia come tale testimonianza venga smentita da fonti che risulterebbero ben informate<ref>Cfr. in particolare la nota n.39 della citata opera di Burkert.</ref>. Sappiamo della presenza di una dea identificata poi come Méter e disponiamo di alcune monete samotracie in cui è raffigurata una dea con delle caratteristiche proprie di Cíbele. Sappiamo di culti propri ad Afrodite e a Ecate e di un dio-servitore dal nome di Kásmilos (o Kadmilos; poi identificato con Ermes).