La religione greca/Le religioni egee: differenze tra le versioni

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[[File:Snake Goddess Crete 1600BC.jpg|200px|thumb|right|La Dea dei serpenti, divinità domestica, statua rinvenuta a Creta. Secondo sir Arthur J. Evans<ref>Cfr. Arthur J. Evans. ''The Palace of Minos: A Comparative Account of the Successive Stages of the Early Cretan Civilization as Illustrated by the Discoveries at Knossos''. 4 voll. Londra, 1921–1936.</ref> (1851-1941) tale immagine rappresenterebbe la Grande Madre, culto centrale della religione minoica. Se nella successiva religione greca i serpenti saranno collegati ai culti Divinità ctonie|ctoni degli dèi degli inferi, degli eroi e dei morti, nella cultura religiosa minoica il "serpente" ha il ruolo di protettore della casa<ref>Walter Burkert. ''Op.cit.'' p. 105.</ref>.]]
[[File:Guerriero miceneo.jpg|200px|thumb|Particolare di un "kratér" (κρατήρ ) rinvenuto a Micene, e risalente al XII secolo a.C., che raffigura un guerriero miceneo armato in modo completo (Museo archeologico nazionale di Atene).]]
[[File:Sarcophage haghia triada gazette beaux arts.jpg|200px|thumb|Particolare del sarcofago di Agía Triáda conservato presso il Museo archeologico di Iraklio. La scena a sinistra del sarcofago rappresenta una processione sacrificale: le donne, seguite da una suonatrice di cetra, portano dei recipienti il cui contenuto è versato nel bacile posto tra due colonne sormontate da asce bipenni, su cui si sono posati degli uccelli. Gli uccelli sono una ierofania delle divinità<ref>Cfr. Walter Burkert. ''Op.cit.'' p. 112</ref>.]]
[[File:Sarcophagus AT 1.jpg|200px|thumb|Particolare del sarcofago di Agía Triáda conservato presso il Museo archeologico di Iraklio. La scena rappresenta il sacrificio di un toro da parte di una sacerdotessa ricoperta con una gonna di pelle. Dietro il corteo, un suonatore di flauto accompagna il rito. Secondo Nanno Marinatos<ref>cfr. Nanno Marinatos. ''Op.cit.'' pagg. 39-40</ref>, il santuario posto di fronte alla sacerdotessa è un edificio con un cancello sormontato da corna. Sopra la porta sporge un albero sacro che, evidentemente, era al centro della funzione religiosa prendendo il posto di una statua. Se il visitatore cammina intorno al sarcofago e guarda il lato più corto dello stesso, noterà che gli dèi sono rappresentati da due donne che giungono al santuario per mezzo di un carro trainato da un grifone. Il santuario rappresentato dall'albero ha la funzione equivalente di un tempio, ovvero abitazione del dio.]]
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[[File:P1010629 crop.png|200px|thumb|right|L'"anello d'oro di Isopata", conservato presso il Museo archeologico di Iraklio. Questo anello è, secondo gli studiosi<ref>Walter Burkert. ''Op.cit.'' p. 121.</ref>, una prova evidente del ruolo dell'esperienza estatica con la ierofania dall'alto nella religione minoica. Quattro donne festosamente vestite danzano in mezzo ai fiori, mentre una figura più piccola, in alto a sinistra, diversamente vestita, si libra nell'aria. A seguito della danza sacra si manifesta la divinità stessa.]]
 
[[File:Snake Goddess Crete 1600BC.jpg|200px|thumb|right|La Dea dei serpenti, divinità domestica, statua rinvenuta a Creta. Secondo sir Arthur J. Evans<ref>Cfr. Arthur J. Evans. ''The Palace of Minos: A Comparative Account of the Successive Stages of the Early Cretan Civilization as Illustrated by the Discoveries at Knossos''. 4 voll. Londra, 1921–1936.</ref> (1851-1941) tale immagine rappresenterebbe la Grande Madre, culto centrale della religione minoica. Se nella successiva religione greca i serpenti saranno collegati ai culti Divinità ctonie|ctoni degli dèi degli inferi, degli eroi e dei morti, nella cultura religiosa minoica il "serpente" ha il ruolo di protettore della casa<ref>Walter Burkert. ''Op.cit.'' p. 105.</ref>.]]
[[File:Guerriero miceneo.jpg|200px|thumb|Particolare di un "kratér" (κρατήρ ) rinvenuto a Micene, e risalente al XII secolo a.C., che raffigura un guerriero miceneo armato in modo completo (Museo archeologico nazionale di Atene).]]
[[File:Mask of Agamemnon - Mycenaean gold masks in the National Archaeological Museum of Athens.jpg|200px|right|thumb|Maschera funeraria micenea risalente al XVI secolo a.C. detta di "maschera di Agamennone", oggi conservata presso il Museo archeologico nazionale di Atene. Questa maschera raffigura il volto di un uomo con barba. È costituita da una lamina d'oro con dettagli a sbalzo: i due fori presenti vicino alle orecchie indicano che la maschera veniva fermata sopra il volto del defunto per mezzo di una corda sottile.]]