La religione greca/Le teologie dei filosofi/Socrate, la cura dell'anima come servizio al Dio: differenze tra le versioni

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Dal che la nozione di "servizio di Dio", ancorché precedentemente presente nella letteratura greca, emerge nell'<nowiki></nowiki>''Apologia'' scritta da Platone proprio nel significato di servizio, culto al dio. Infatti: ῷ θεῷ ὑπηρεσίαν (''Apologia'' 30 a) dove ὑπηρεσία è sinonimo di θεραπεία, e dove θεραπεύειν θεούς ha sempre significato cultuale<ref>Werner Jaeger, ''Paideia - La formazione dell'uomo greco'', Milano, Bompiani, 2006, nota n.66 p.749.</ref>.
 
Ma chi è quel dio che impone a Socrate di indagare e curare le "cose umane"? Giovanni Reale avvia il suo esame sul filosofo ateniese <ref>Giovanni Reale, ''Socrate -Alla scoperta della sapienza umana''.</ref> con la sentenza apollinea presente nel Oracolo di Delfi|tempio di Apollo a Delfi: «Conosci te stesso» (Γνῶθι σεαυτόν, ''gnôthi seautón'')<ref>Sulla base dell'opera di Porfirio, ''Sul "conosci te stesso"'' (Cfr. Andrew Smith, ''Porphyrii Philosophi Fragmenta'', Stoccarda-Lipsia, Teubner, 1993, pp. 308-13.) questa sentenza delfica viene fatta risalire a quattro possibili, differenti origini:
* creata da Femonoe (già Pizia, sacerdotessa di Delfi) o da Fenotea;
* creata da uno dei Sette Sapienti: Talete, Chilone o Biante;