Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Falklands: differenze tra le versioni

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Uno dei due Mk 8 colpì tra 10 e 15 m dietro prua, al di fuori dall'area protetta dalla cintura verticale o dalla controcarena contro le torpedini. L'esplosione distrusse la prua della nave, ma le paratie interne ressero e il deposito da 40 mm non detonò. Non c'era nessuno in quella parte della nave al momento dell'impatto.
 
[[Immagine:ARA Belgrano sinking.jpg|300px|left|thumb|La tragica fine del Belgrano, con la prua praticamente asportata da un siluro Mk 8, e lo scafo squarciato a mezzanave]]
Il secondo siluro colpì a circa tre quarti lungo lo scafo, appena fuori del limite inferiore della corazzatura verticale, il che fu determinante per il disastro. La torpedine penetrò infatti all'interno della sala macchine prima di esplodere. L'esplosione si sfogò verso l'alto attraverso due mense ed un'area ricreativa chiamata the Soda Fountain causando infine uno squarcio di venti metri sul ponte principale. Relazioni successive stimarono il numero di marinai intrappolati o uccisi nell'area dell'esplosione a circa 275 uomini. L'esplosione non causò incendi, ma la nave si riempì rapidamente di fumo. L'esplosione danneggiò l'impianto elettrico del Belgrano impedendo anche l'emissione di un segnale d'aiuto.