Peeragogia/Da “PARAGOGY” a “PEERAGOGY”: differenze tra le versioni

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[[File:PVp.jpg|500px|left|I 5 Principi dell'apprendimento Peeragogico]]
 
'''''Il processo didecisionale apprendimentopeeragogico inè paragogiacaratterizzato consiste inda una diretta evoluzione dei quattro principi della democrazia parlamentare e consiste in:'''''
 
 
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L'idea che avessimo bisogno di una nuova teoria (che abbiamo chiamato [http://paragogy.net/Main_Page paragogia]) nacque dalle difficoltà che incontrammo affrontando la codifica dei modelli che caratterizzano l'apprendimento allatra pari, il (''peer learning''). Nello specifico, eravamo particolarmente interessati alle condizioni necessarie e richieste perchéaffinché un gruppo collaboratori volontari conducessero lall'agendainterno di un'qualsiasi organizzazione focalizzata sull'apprendimento epotesse migliorasserocondurre leautonomamente coseuna peragenda glidi insegnantiattività e gli studenti cheal visuo partecipavanointerno. Come potevapuò l'organizzazione stessa “'''imparare'''' e crescere, mentrepermettendo i suoiaisuoi partecipanti stavano anche imparando edi diventandodiventare dei collaboratori migliori?
 
Man mano che quest'idea prendevaprede forma, riflettemmodiventa dichiaro piùcome sul'apprendimento comeall'interno funzionanodi apprendimentouna edorganizzazione organizzazionifunzioni. Così come sarebbeall'interno insolitodi cheuna un'impresa possa avere successo sesia nonfondamentale tienetener conto dei bisogni e degli interessi dei suoi clienti, è improbabile che un progetto d'apprendimento abbia successo se l'atto stesso di imparare non assume una qualche rilevanza per le persone che lo stannovi facendopartecipano.
 
Così, laLa paragogia divenne un insieme di principi per capirecomprendere l'apprendimento P2P(e lavorare) assieme. In particolare, ci siamo concentrati sulsui modoprocessi in cui gli allievi che studiano assieme modellano il loro contesto di apprendimento. La paragogia non è unala ricetta: ladefinitiva. La sua idea può crescerecresce e può cambiare per adattarsi alle necessità del momento; dal momentogruppo in cuiogni èsua maturata, è diventata più un approccio che un insieme di principi incisi nella pietrafase. E ancora, noi guardiamo a come la gente si adatta producendo insieme un contesto di apprendimento; così, per esempio, non sarebbe semplice costruire un'organizzazione “democratica” senza accordi condivisi come i principi espressi da Fabrizio Terzi e citati qui sopra.
 
Man mano che ilapprofondiamo tempoquesta passaricerca, speriamo di riuscire a costruire strumenti dipeeragogici paragogiain chegrado potrannodi aiutare le persone a condividere le loro capacità e adtalenti imparareimparando mentrein lavoranomodo assieme. È importante capire maggiormente come investire il proprio tempo e le proprie energie più efficientementereciproco. Al momento, “imparare”“l'apprendimento” viene spesso vistoconsiderato come qualcosa che accade separatamente dal resto della propria vita (ad esempio a scuola o all'università o forse in biblioteche e caffetterie).Al Ma in effetticontrario, l'apprendimento ed adattamento sono processi dinamici che avvengono in ogni momento e situazione della giornata. La separazione dell'apprendimento dalla vita di tutti i giorni contribuisce a rendere gli obiettivi educativi come moltopiù “distanti”. Così, non sarebbe strano trovare qualcuno che dice:
 
La parola “paragogia” di per sé è una un'enorme gioco di parole multilingue. In greco, significa ”'''produzione'''“. . La sua radice significa “'''condurre a fianco'''”, e ne deriva un senso di prolungato atteggiamento critico. Ovviamente, il significato in inglese è solo “apprendimento tra pari” (''peer learning'') usiamo la parola '''Peeragogy''' perché molte persone ne colgono il senso non appena usiamo questa parola. (Talvolta, usiamo la parola *pæragogy* per ricordare al lettore la fusione fra le modalità “pari” (“peer”) e “para”
''Sarebbe meglio che io fossi uno spacciatore invece di studiare matematica, dal momento che passerebbero anni e anni prima che gli studi in matematica mi possano ripagare, mentre posso fare soldi subito vendendo droga.''
 
Sebbene la paragogia sia una parola di derivazione più razionale, che amplia il termine di [https://it.wikipedia.org/wiki/Pedagogia Pedagogia] (l'educazione dei bambini) e [https://it.wikipedia.org/wiki/Andragogia Andragogia] (l'educazione degli adulti), usiamo la parola peeragogy perché molte persone ne colgono il senso non appena usiamo questa parola. (Talvolta, usiamo la parola *pæragogy* per ricordare al lettore la fusione fra le modalità “pari” (“peer”) e “para”
La paragogia non dice che questo tipo di ragionamento è “sbagliato”. Piuttosto, cerca modi di far funzionar meglio varie forme di adattamento: così, se vuoi usare la paragogia per diventare un miglior spacciatore, non saremo certo noi a fermarti (e, effettivamente, ci sono molti buoni esempi di paragogia provenienti dalla “cultura di strada”; ma ti raccomandiamo di Fare Attenzione!).
 
'''…condizione iniziale in andragogia sembra essere che un educatore o facilitatore adulto sia parte dello schema. In un contesto basato tra pari, questo non è sempre scontato:
La parola “paragogia” di per sé è una un'enorme gioco di parole multilingue. In greco, significa ”'''produzione'''“. Anche in latino, all'incirca, significa il tipo di parole prodotte dall'aggiunta di un dato prefisso o suffisso ad un'altra parola (così, in un certo senso, il nome stesso è un gioco di parole!). La sua radice significa “'''condurre a fianco'''”, così ne deriviamo un senso di prolungato atteggiamento critico – se non un dirigere sovversivo fuori rotta, alla maniera di Socrate di Apologia – o semplicemente di “lavoro di squadra”. Ovviamente, il significato basilare in inglese è solo “apprendimento tra pari” (''peer learning'') e, per questa ragione, spesso la pronunciamo “'''peeragogy'''” quando parliamo dei suoi aspetti più specificamente legati all'apprendimento.
 
• Molte persone neistudiando in contesti sidi apprendimento online NON prendono l'iniziativa. C'èEsiste una “regola"regola" chiamata del ''90/9/1”1'' che dicemostra che,come nei contesti online, solo l'1% delle persone crea contenuti, il 9% li rivisionarevisiona o semplicemente commenta o modifica edmodifica, e il 90% vedevisiona ili contenutocontenuti senza contribuire. È questa una regola fissa? Come possiamo lavorare in un mondo dove si applica questa regola (o come possiamo cambiare le cose, affinché non si applichi)?
La “peeragogy” fa anche il verso alla parola “andragogia”, che viene da [http://it.wikipedia.org/wiki/Autoformazione Malcolm Knowles]. Che scrisse:
''…l'andragogia è semplicemente un altro modello di assunti riguardante gli studenti adulti da usarsi accanto al modello di assunti pedagogico, fornendo in tal modo due modelli alternativi per testare gli assunti per quanto riguarda il loro “calzare” in particolari situazioni. Inoltre, i modelli sono più utili quando non vengono visti come dicotomici, ma, piuttosto, come due estremità di una gamma, dove una realistica assunzione (riguardante coloro che imparano) in una data situazione cade a metà tra i due estremi (Knowles, 1980, p. 43 ).''
 
• Se vogliamo capire lo sviluppo psicologico umano, abbiamo chiaramente bisogno di una componente di psicologia sociale.
Abbiamo anche provato, per lo meno all'inizio, ad essere altrettanto non in contrapposizione rispetto all'andragogia:
 
'''… la più importante condizione iniziale nell'andragogia sembra essere che un educatore o facilitatore adulto sia parte del quadro. In un contesto basato su pari, questo può non essere vero: possiamo facilmente trovare esempi di ambienti d'apprendimento dove non ci sia un “insegnante” nella “classe”; dove, ad esempio, il compito del facilitatore viene condiviso da tutti i partecipanti o viene addirittura contenuto nel materiale didattico o nelle tecnologie di supporto. Non che un modo sia più auspicabile dell'altro: intendiamo semplicemente evidenziare il fatto che le caratteristiche più elementari di un contesto di apprendimento influenzeranno tutto il resto”. — HTTP://PARAGOGY. NET/PARAGOGYPAPER1'''
 
Knowles notò molte ragioni per portarsi verso una teoria sull'apprendimento degli adulti che tenesse conto delle esigenze degli adulti – ma molte di queste stesse ragioni suggeriscono che abbiamo bisogno di una migliore teoria dell'apprendimento tra pari se vorremo veramente usarlo al suo massimo potenziale. Considerate che:
 
• Molte persone nei contesti si apprendimento online NON prendono l'iniziativa. C'è una “regola del 90/9/1” che dice che, online, l'1% delle persone crea contenuti, il 9% li rivisiona o modifica ed il 90% vede il contenuto senza contribuire. È questa una regola fissa? Come possiamo lavorare in un mondo dove si applica questa regola (o come possiamo cambiare le cose, affinché non si applichi)?
 
• Se vogliamo capire lo sviluppo psicologico umano, abbiamo chiaramente bisogno di una componente di psicologia sociale.
 
• Mentre di solito è una buona idea che le persone si assumano responsabilità e prendano l'iniziativa riguardo al loro stesso apprendimento, questo non avviene a buon mercato ed è raro trovare una “persona saggia” che abbia tutte le risposte riguardanti come questo dovrebbe funzionare; invece, preferiamo partecipare in una più ampia discussione “socratica” circa il tema dell'apprendimento.