Costigiola/Biancospino: differenze tra le versioni

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[[File:Common_hawthorn_flowers.jpg|thumb|left|Fiori]]
 
Nella tarda primavera compaiono i fiorellini bianchi, sfumati di rosso e dolcemente profumati.
In aprile-maggio compaiono i fiorellini bianchi, sfumati di rosso e dolcemente profumati. Sono raggruppati in [[w:corimbo|corimbi]], che contengono circa 5-25 fiori., co Ii petali sono di colore bianco-rosato e lunghi 5 o 6 millimetri.
 
== Estate ==
[[File:Crataegus-monogyna-frugt.JPG|thumb|left|Frutti]]
I frutti sono ovali, rossi a maturazione e con un nocciolo che contiene il seme.
 
La fioritura avviene tipicamente tra aprile e maggio.
I frutti maturano fra novembre e dicembre, sono commestibili, ma solitamente non vengono mangiati freschi, bensì lavorati per ottenere marmellate, gelatine o sciroppi.
 
Dalla tarda estate fino all’autunno sui rami compaiono le bacche rosse, che contengono il vero frutto ricco di vitamina B1, B2, C, sostanze zuccherine, sali minerali, acido malico responsabile del sapore acidulo.
 
I frutti, falsi perché derivano non dall’accrescimento dell’ovario, ma bensì da quello del ricettacolo fiorale, sono piccoli pomi di forma tondeggiante, rossi quando diventano maturi(settembre-ottobre), coronati all’apice dai residui del calice; contengono un solo seme osseo. I frutti sono insipidi e farinosi e sono assai apprezzati dai passeracei, merli, tordi e cornacchie.
 
== In cucina ==
Il biancospino in cucina, oltre ad essere utilizzato per risotti e zuppe, viene impiegato nella preparazione di un ottimo vino medicinale: mettere a macerare in un litro di vino bianco secco 50 gr. di fiori essiccati di biancospino e 100 gr. di vischio. Dopo una settimana, filtrare e conservare in una bottiglia di vetro. Prenderne un bicchierino prima dei pasti principali, oppure 5-6 cucchiai al giorno.
 
I frutti maturano a settembre-ottobre, sono ovali, sono piccoli pomi di forma tondeggiante, rossi e con un nocciolo che contiene il seme; sono commestibili ma insipidi e farinos, per cui di solito non vengono mangiati freschi; sono invece assai apprezzati dai passeracei, merli, tordi e cornacchie.
In cucina i frutti degli esemplari selvatici possono essere utilizzati per la preparazione di marmellate, ma poiché non hanno un sapore particolarmente gradevole (la consistenza è farinosa e il sapore vago e poco formato), è meglio utilizzarli sempre in associazione con altri frutti di bosco.
 
Essi comunque sono ricchi di vitamine B1, B2, C, di sostanze zuccherine, sali minerali e acido malico responsabile del sapore acidulo; possono quindi essere lavorati per ottenere marmellate, gelatine o sciroppi. Data la loro consistenza, è meglio utilizzarli sempre in associazione con altri frutti di bosco.
Si prendano cinquecento grammi di bacche di biancospino, si lavino e si facciano sgocciolare. Si mettano poi al fuoco coperte di acqua tiepida e si facciano bollire per pochi minuti. Si lascino quindi scolare e, nel frattempo, si pongano sul fuoco 200 g di acqua e 250 g di zucchero; quando lo sciroppo comincia a bollire, si uniscano le bacche e si fa cuocere, mescolando spesso, finché lo sciroppo sarà ben penetrato in esse. Si invasi a caldo, con 1 disco di carta imbevuta di rum e si chiuda ermeticamente.
 
==Altri progetti==