Propulsione aerea/Capitolo XI°: differenze tra le versioni

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Nella propulsione a getto diretto invece si ha direttamente la spinta per la propulsione; evidentemente non ha significato per l'installazione motrice diretta la potenza definita come prodotto della coppia per la velocità angolare.<br />
Poiché la spinta dovuta a processi aerotermodinamici deriva dallo scompenso di pressioni agenti su alcune superfici dell'impianto e poiché per mantenere questo scompenso necessita imprimere energia cinetica alle masse interessate nel processo la potenza dell'impianto è niente altro che l'incremento di energia cinetica della portata massica. Si è visto infatti che:<br />
::::::<math>\ JQ_1\eta_t=m'^*\frac{v^2-V^2}{2g}</math><br />
'''JQ<sub>1</sub>η<sub>t</sub>''' è la potenza prodotta che per il turbogetto serve ad incrementare l'energia cinetica ma che potrebbe essere utilizzata diversamente (elica, generatore elettrico, ecc.). Questa potenza moltiplicata per il rendimento propulsivo è la potenza utilizzata per la propulsione.<br />
Ne segue che le considerazioni sulla potenza installata, sulla potenza utile, ecc. hanno poco interesse effettivo: quello che importa conoscere è la spinta ed il consumo relativo. Infatti note le caratteristiche di '''T''' in funzione dei giri, della velocità e della quota sono perfettamente note le caratterist iche di volo; la conoscenza del consumo relativo permette il calcolo delle autonomie.<br />