Vocabolario del pensiero greco antico: differenze tra le versioni

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In questo libro sono raccolti i principali termini filosofici utilizzati dal '''pensiero greco antico'''.
 
==Daimon ({{polytonic|δαίμων}})==
Il '''Daimon''', traducibile con "Demone",<ref>O più propriamente come «essere divino» ({{q|'''δαιμόν''', -ονος: maschile, a volte femminile, «potenza divina», da cui «dio, destino» (cfr. Omero, ion.-att.).</ref> è nella mitologia e nella filosofia greca un essere che si pone a metà strada fra ciò che è Divino e ciò che è umano, con la funzione di intermediare tra queste due dimensioni.
 
Se ne trovano cenni in Esiodo, dove indica la condizione umana dopo la morte, e nella tradizione orfica, presso la quale il Daimon è l'essenza stessa dell'anima, imprigionata nel corpo per una colpa pregressa.
 
Ma le testimonianze principali sulla nozione di daimon investono soprattutto la figura di Socrate, il quale avrebbe riferito di un ''dàimon'' o spirito-guida che lo assisteva spesso in ogni sua decisione. Con questo termine egli sembra indicare l'autentica natura dell'anima umana, la sua ritrovata coscienza di sé.<ref>Cfr. Paolo De Bernardi, ''Socrate, il demone e il risveglio'', in «Sapienza», vol. 45, editrice Domenicana Italiana, Napoli 1992, pagg. 425-43.</ref> Si tratta probabilmente di una sorta di "coscienza morale" che si rivela come forma ispirazione e di delirio divino.<ref>Monique Canto-Sperber, ''Socrate'', ne ''Il sapere greco. Dizionario critico'', vol. II, Torino, Einaudi, 2007, p. 296.</ref>
Kant avrebbe successivamente paragonato questa voce socratica o principio "divino" all'imperativo categorico, alla coscienza morale dell'uomo.
 
Secondo la testimonianza di Platone, in Socrate si tratta di una presenza che si fa avvertire non tanto per indurlo a compiere certe azioni, ma solo per distoglierlo:
 
{{Citazione|C'è dentro di me non so che spirito divino e demoniaco; quello appunto di cui anche Meleto, scherzandoci sopra, scrisse nell'atto di accusa. Ed è come una voce che io ho dentro sin da fanciullo; la quale, ogni volta che mi si fa sentire, sempre mi dissuade da qualcosa che sto per compiere, e non mi fa mai proposte.|''[[Apologia di Socrate]]'', 31 d}}
 
Più in generale, nella cultura greca i dèmoni sono esseri intermediari tra gli uomini e gli Dèi, più potenti degli uomini ma in misura minore rispetto agli Dèi. A differenza di questi ultimi che sono sempre buoni, tra i Dèmoni ve ne sono anche di cattivi.<ref>Cfr. Senocrate-Ermodoro, ''Frammenti'', a cura di M. Isnardi Parente, Napoli, Bibliopolis, 1982, ISBN 88-7088-052-4, frr. 222-230.</ref>
 
==''Noûs'' ({{polytonic|νοῦς}})==