Filosofia presocratica e socratica/Pluralisti: differenze tra le versioni
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===La dottrina dei semi===
Nella sua riflessione, anche Anassagora si muove sulle orme di Parmenide, dal quale eredita la convinzione della permanenza dell'Essere,<ref>G. Reale, ''Il pensiero antico'', pag. 48.</ref> ma non ne condivide l’illusorietà del divenire. E' vero che nulla nasce e nulla muore, ma tutto si trasforma. Diversamente da Empedocle però, che riduceva il tutto a quattro elementi, Anassagora è consapevole della complessità della natura. Distingue la '''''
Il principio della ''physis'' è quindi individuato da Anassagora in un'infinità di semi - che vengono chiamati '''''omeomerie''''' (cioè «composte da parti simili»)<ref>Reale, pag. 173</ref> - a loro volta divisibili all'infinito. Per spiegare le trasformazione il filosofo ricorre al principio del «tutto in tutto», secondo il quale in ogni cosa sono contenuti i semi di ogni cosa: queste quindi non si generano né si distruggono, ma mutano le une nelle altre, poiché tutto, in determinate condizioni, può diventare tutto. Tutte le qualità sono ugualmente originarie e tutte si scompongono in parti omeomere. La nascita e la corruzione delle cose avvengono per composizione o scomposizione di elementi, e le cose devono le loro caratteristiche alla prevalenza di una tipologia di seme rispetto a un'altra. Inoltre, i semi possono essere suddivisi all'infinito, ma a ciascun livello la divisione avviene solo in un numero sempre finito di semi. Le qualità di «grande» e «piccolo» rapportate ai semi sono puramente relative.<ref>Cioffi ''et al.'', pagg. 151-152</ref>
===L'intelletto ordinatore===
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