Fisica per le superiori/Introduzione: l’interazione tra un corpo carico e uno neutro: differenze tra le versioni

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Con l’aiuto del vostro insegnante, realizzate un pendolo di torsione utilizzando una bacchetta rigida (meglio se di vetro, di plexiglass, di ebanite, di ambra o, genericamente, di uno qualunque dei cosiddetti materiali isolanti) e un filo sottile. Poi prendete un corpo di materiale isolante e strofinatelo energicamente con un panno.
 
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Per questi motivi, per lungo tempo, i fenomeni elettrostatici sono stati inquadrati in teorie inefficaci o addirittura errate. Per esempio, l’attrazione tra un corpo carico e uno scarico, di cui stiamo parlando, può dar luogo a molti fraintendimenti. Prima di Franklin, ad esempio, l’unica forza di attrazione conosciuta era la forza di gravità. Per questa ragione, si immaginava che il semplice sfregamento con uno straccio potesse generare in un corpo una capacità nuova di generare forza di gravità. Oggi, pensiamo che questa idea sia del tutto errata.
 
Noi uomini moderni, invece, siamo portati a commettere errori di tipo diverso, rispetto a quelli diffusi prima dell’illuminismo. Per esempio, osservando un’attrazione, abbiamo la tendenza a individuare immediatamente la presenza di due cariche elettriche di segno opposto. Anche questo, però, è un grave errore. Infatti una delle due bacchette è stata strofinata, mentre l’altra no. Possiamo accettare che la prima abbia acquisito carica per strofinamento, ma non possiamo dire altrettanto per la seconda. Dunque, il fenomeno che stiamo osservando possiede una complessità maggiore di quello che ci saremmo attesi perché mostra che:
{{definizione|
Un corpo carico e un corpo neutro si attraggono mutuamente per interazione elettrostatica
}}
 
Forse, imparare a capire l’elettrostatica significa proprio comprendere e giustificare in un modo corretto l’attrazione mutua tra un corpo carico e uno scarico. Oppure, come sarebbe meglio dire, neutro.